18 ottobre 2006    

on. Fedele: «Chiediamo tutti la verità su questo caso»



Signor Presidente del Consiglio, Presidente della Giunta, autorità tutte, Viceministro,  sottosegretario, colleghi parlamentari, consentitemi di lasciare per ultimi i colleghi, permettetemi di chiamarvi ancora così, consiglieri regionali, questa è la prima occasione che ho di parlare pubblicamente dopo la mia elezione al Parlamento e quindi voglio salutarvi – l’avevo già fatto con una lettera al Presidente del Consiglio – anche in maniera diretta, auguro un buon lavoro sicuramente all’onorevole Borrello, che ieri è stato eletto Vicepresidente del Consiglio regionale, all’onorevole Vilasi che prende il mio posto all’Ufficio di Presidenza e salutare i colleghi Serra, che prende il posto del collega Morrone, e il collega Alessandro Nicolò che entra in Consiglio regionale al mio posto.


Devo confessare di provare una certa emozione per questo, ma consentitemi di dire anche una emozione più grande perché proprio l’anno scorso, di questi giorni,  tornavamo da una missione all’estero insieme al collega Fortugno e alla, allora, signora Laganà, oggi collega deputato. E dopo alcuni giorni di lavoro, ma anche di spensieratezza in cui Franco era veramente molto sereno, molto tranquillo, a distanza di qualche giorno è successo quello che tutti noi sappiamo e per cui oggi siamo qui.


Quindi, non volevo assolutamente mancare a questo appuntamento per ricordare non tanto un collega, ma – consentitemi di dire – per quanto mi riguarda un carissimo amico.


Certo, quel momento, l’anno scorso, ha turbato tutti, ha turbato l’opinione pubblica calabrese, l’Italia, continua a farlo anche adesso, sicuramente è giusto essere qui oggi, dovrà essere un appuntamento anche per il futuro, ma non vorrei che, alla fine diventasse, man mano che passa il tempo, una consuetudine in cui tutti noi ritorniamo a dire le stesse cose.


Ho sentito degli interventi molto interessanti, fra tutti quello della collega Maria Grazia Laganà, che certamente da vedova, ma lei stessa ha voluto specificare anche da parlamentare, chiede con forza la verità su questo caso, verità che ancora al 100 per cento non sappiamo e che sarebbe indispensabile sicuramente per lei, ma per tutti i calabresi, per noi che siamo qui, per questo Consiglio regionale, ma anche per tutta l’Italia e insieme a quella verità – lo ricordava lei stessa – le tante verità che riguardano altri omicidi meno illustri, ma sicuramente non meno dolorosi per questa regione, per questa terra e per i familiari.


Confesso che, dopo le elezioni scorse, abbiamo salutato con grande fiducia, con grande serenità, ma anche con piacere la nomina a Viceministro del nostro corregionale Marco Minniti, perché conoscendo le sue capacità e la delega specifica che ha avuto, abbiamo visto in quella nomina un segnale nuovo per questa terra. Certamente non è facile, l’onorevole Minniti lo sa, però la sua presenza speriamo possa veramente dare dei frutti maggiori, onorevole Minniti, glielo dico al di là delle posizioni e delle parti, perché dopo la sua nomina, almeno la Calabria, Reggio Calabria, ma la Calabria in genere avrà un riferimento ancora più forte. Speriamo, però, che la sua opera possa intensificare ancora di più l’attività che la magistratura sta portando avanti, che le forze dell’ordine o il prefetto De Sena, ma tutte le forze dell’ordine stanno portando avanti, ma che – alcuni colleghi lo ricordavano prima di me – sicuramente non basta.


Noi, abbiamo bisogno di sapere la verità su questo caso, su altri casi, ma abbiamo bisogno di vivere in una regione normale, non eccezionale, purtroppo fino ad ora non è stato possibile. L’immagine della Calabria, in questi ultimi periodi non è buona, sia a livello nazionale che a livello internazionale, e questo non ci aiuta.


Credo che anche le risposte – il Presidente Loiero ha detto qualcosa nel suo intervento – che la Locride, ma la Calabria in genere si attendeva forse erano ancora, dovrebbero essere state forse ancora più incisive, ancora più forti e al di là di quello che già c’è stato, non sicuramente per un territorio, ma per tutta questa nostra regione; Presidente Loiero, credo che lei si stia sforzando insieme a questa maggioranza, che qualche problema a livello di compattezza, pare di dimostrarlo ancora oggi dopo la verifica. Quindi, credo che lo sforzo debba essere ancora maggiore per potersi muovere nella direzione che lei stesso, poco fa, nel suo intervento ha tracciato.l'On. Luigi Fedele nel corso del suo intervento in aula


Anche il Consiglio regionale, subito dopo la morte del collega Fortugno, aveva preso delle iniziative, approvando anche una legge ad hoc che riguardava la locride, proprio la città di Locri, ma ancora non mi pare che la stessa abbia avuto gli effetti sperati.


Certo, l’impegno ci vuole, ma ho sentito poco fa anche l’intervento della giovane studentessa che rappresenta il “Fo.re.ver.”, quel movimento di giovani inizialmente nato spontaneamente, ma poi – consentitemi di dire, ma lo dico con grande franchezza – un po’, credo – dico un po’ per non dire molto – strumentalizzato, tanto che adesso, se dobbiamo essere sinceri, si è un po’ indebolito, si è un po’ diviso, ci sono delle divisioni anche all’interno nei diversi settori, non c’è quella spontaneità, non c’è quella partecipazione che noi all’inizio abbiamo ammirato. Queste cose dobbiamo anche dircele.


Mi auguro che il movimento “Fo.re.ver.” possa riacquistare la spontaneità iniziale, perché aveva portato una boccata di ossigeno a tutti noi, l’entusiasmo di quei giovani, di quei ragazzi che certamente, in quel momento, è stato indispensabile, poi, andando avanti in quest’anno, si è un po’ perso. Non credo che le sedi da noi stessi istituite adesso siano frequentate come lo erano i primi mesi e i primi giorni. Questo credo vada detto, al di là delle polemiche e al di là di tutto credo sia una cosa molto grave, perché forse parte di questa responsabilità è imputabile a tutti noi, a me per primo, ma alla classe dirigente in modo particolare, perché forse, Presidente Loiero e Presidente Bova, avremmo dovuto fare di più, le dico “avremmo”, al plurale, quindi non soltanto una parte, ma tutti.


Credo che ancora ci sia la possibilità di non far morire anche l’entusiasmo di questi ragazzi che era stato trascinante, era stato un entusiasmo che si era allargato ad altre parti d’Italia e anche a noi stessi, ma se l’entusiasmo comincia a diminuire e diminuisce nei giovani, non credo sia cosa buona. Infatti, credo che anche l’ultima visita del Presidente del Consiglio nei giorni scorsi, fatta a Locri, non mi pare abbia avuto quell’enfasi, non mediatica, perché forse quella l’ha avuta, ma quell’accoglienza che forse avrebbe dovuto avere.


Certo, anche il Presidente Prodi mi pare abbia avuto, almeno leggendo sui giornali, qualche difficoltà, nel senso che certamente grandi promesse non poteva fare, grandi risposte ancora non ci sono state da parte di questo Governo, il tempo è stato poco, quindi siamo convinti che, andando avanti, le risposte ci saranno, questa non vuole essere polemica, ma mi auguro che ci siano quelle risposte che tutta la regione si aspetta.


Lei è un interlocutore molto diretto, Presidente Loiero, molto valido, ha anche rapporti personali tali che possono consentire di spingere ancora di più, affinché ci siano le risposte verso questa regione. Certo, devo dire non per polemica, non per presa di posizione, che gli ultimi atti – e mi riferisco a qualche infrastruttura molto importante –, il fatto che il centro-sinistra, il Governo l’abbia voluta bloccare, non credo vadano  nella giusta direzione, perché l’altro ieri proprio sul “Corriere della Sera” un economista che certamente non è l’ultimo in Italia, Mario Monti, diceva che per sviluppare e portare avanti l’economia, c’è bisogno delle infrastrutture. Non mi pare – diceva lui stesso – che in questa direzione si stia andando in questo momento, specie al Sud, specialmente in una regione come la nostra e come la Sicilia, credo che le infrastrutture siano indispensabili.


Noi vigileremo – e anche lei lo farà, di questo ne sono sicuro – affinché i fondi che erano destinati a questa infrastruttura – avete capito tutti, mi riferisco al ponte sullo Stretto – vengano destinati anche alla nostra regione, perché non vorremmo che al danno si aggiungesse anche la beffa.


Io credo che la migliore risposta all’omicidio di Franco Fortugno sarebbe stata, fino adesso forse non c’è stata, una maggiore presa di posizione del Consiglio regionale, che ingiustamente, molte volte, viene attaccato dalla stampa come chissà quale covo. Invece è un luogo dove i colleghi lavorano, hanno sempre lavorato con grande dignità e con grande determinazione. Ma io credo, che la migliore risposta che Franco potesse avere da tutti noi era un maggiore impegno del Consiglio regionale, della Giunta regionale, ma anche del Parlamento e delle istituzioni verso questa regione che è diventata l’ultima, ma noi sicuramente, essendo calabresi, non ci sentiamo secondi a nessuno.



 


 


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