13 ottobre 2006    

Sfilata sulla Fifth Avenue di New York


Nel nome di Cristoforo Colombo, ieri mattina  anche la delegazione del Consiglio regionale calabrese, composta da Antonio Borrello, Maurizio Feraudo, Damiano Guagliardi e Michele Trematerra,  ha partecipato  alla sfilata dei 30 milioni di italoamericani, sulla Quinta Strada, a Manhattan. New York ha -  secondo dati ufficiali -  la più alta concentrazione di americani di origine italiana e  per un giorno  diventa la più grande città italiana fuori dell’Italia. Consiglieri regionali e sindaci calabresi al Columbus Day 2006

 Il Columbus Day Weekend è l’appuntamento principale del grande evento che esalta i colori  italiani a New York ed è organizzato dalla Columbus Citiziens Foundation che ha tra i suoi obiettivi la celebrazione della cultura italiane e delle sue radici. “Dentro questo ordine di idee la Calabria - ha detto Borrello - intende essere presente, capendo come sia possibile trasformare in fatti concreti la molteplicità di relazioni che vi sono tra la nostra regione e la straordinaria comunità dei calabresi d’America. La nostra presenza, sobria e dignitosa,   sulla via più ricca del mondo questo senso ha voluto assumere”. 

Anche quest’anno nella Grande Mela, nel corso della  straordinaria apoteosi degli italo americani  che  si fregia di una variopinta parata di carri allegorici accompagnata da oltre mezzo milione di persone,    il  Consiglio regionale è stato presente. Hanno ottenuto un enorme successo i Parafonè, il gruppo musicale di Serra San Bruno  che si occupa di ricerca musicale etnica sul territorio e che  ha sfilato assieme alla delegazione del Consiglio regionale su tutta la Quinta Strada  attirando l’attenzione dei partecipanti e ottenendo il plauso degli organizzatori della manifestazione.

“ Intendiamo  avere rapporti con  questa grande nazione e  allacciare rapporti che abbiano ricadute commerciali, promozionali ed economiche” ha commentano Damiano Gagliardi che ha aggiunto: “ L’occasione è stata propizia  anche, per rinnovare  l’impulso associazionistico fuori della Calabria e per mettere in atto, grazie ai calabresi d’America, la politica di internazionalizzazione del Meridione d’Italia su cui occorre puntare ed in questo senso la nostra  Regione spero che possa impegnarsi di più”.

Nella  splendida  kermesse tricolore, accanto all’orgoglio italiano,   è sfilato  ciò che è definito “ Calabria pride”, l’orgoglio calabrese, che non è un sentimento solo dei calabresi ormai integrati a New York ed in tutte le città degli States, ma di tutti i calabresi ovunque siano. “ Per noi questa volta – ha aggiunto Michele Trematerra -  la manifestazione giunge dopo alcuni appuntamenti davvero esaltanti, come l’incontro dei calabresi di Clarksburg, in West Virginia,  il cui sindaco, Sam Lopez, ci ha consegnato le chiavi della città per farci intende che dalla Calabria si attendono di più, o l’incontro con il sindaco di Fairmont, Nick Fantasia, che ci ha espresso soddisfazione per il Patto d’Amicizia siglato col Governatore del West Virginia. Insomma, nel corso di eventi cosi imponenti noi abbiamo il dovere di esserci, certo con l’obiettivo di ottenere risultati ma i risultati si ottengono se siamo costanti nell’impegno”.

Un momento della sfilata sulla 5 StradaPer Maurizio Feraudo: “Ciò che colpisce in moltissimi dei calabresi che vivono ormai da decenni negli Stati Uniti  è che, pur ricoprendo ormai nella società americana ruoli importanti, pur avendo figli che non parlano più italiano e in alcuni casi i loro stessi cognomi hanno subito la cosiddetta americanizzazione, tuttavia la voglia di tenere vivi i collegami con la Calabria  è rimasta inalterata, anzi forse è addirittura cresciuta e noi su questa molla dobbiamo puntare molto del nostro impegno. Anche per questo il legame solido creato con il West Virginia riteniamo possa essere un modello nelle relazioni tra la Calabria e le comunità dei calabresi all’estero”.

La delegazione del Consiglio regionale a New York ha anche visitato la sede di Rai International, dove è stata ricevuta dal giornalista originario di Belmonte Calabro  Pino Guglielmo che da otto anni lavora nella Grande Mela. “ Quando vedo i miei corregionali - ha sostenuto Guglielmo – mi sforzo sempre di fare in modo che le loro iniziative abbiamo una adeguata  visibilità” 

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