2 ottobre 2006    

Sarra (An):«Due province escluse dai Poli formativi»


“Tra i provvedimenti adottati dal precedente Esecutivo prima della pausa estiva, ha suscitato particolare interesse la delibera adottata su proposta dell’Assessore alla Cultura On. Principe riguardante l’istituzione di cinque poli formativi: Corigliano – Sibari per l’agroalimentare; Lamezia per l’ambiente e sperimentazione delle colture; il Vibonese per il turismo ed economia del mare; Cosenza-Rende per l’Hi Tech e Catanzaro per le biotecnologie. L’assenza per certi versi ‘inquietante’ della provincia di Reggio e di Crotone mi ha indotto ad evidenziare pubblicamente, con un intervento a mezzo stampa, l’ennesimo colpo di coda ai danni della provincia di Reggio Calabria e ‘la valenza politica’ della delibera in questione che rende la vertenza Reggio più che mai attuale, fornendo anche nel settore dell’Alta formazione ulteriori elementi a supporto delle tesi sostenute da mesi negli ambienti politici ed istituzionali con ampi riscontri sui quotidiani locali. L’Assessore alla Cultura On. Principe replicando al mio intervento, non ha lesinato nel garantire, negli ambiti delle specificità settoriali, ‘positive sorprese’ ed ‘attenzioni particolari’ per la Provincia di Reggio con la ripresa dell’attività amministrativa, a dimostrazione dell’impiego di una metodologia di programmazione regionale, escludendo così eventuali penalizzazioni per la nostra provincia, certamente non relegata, secondo l’Assessore, a condizioni periferiche e del tutto marginali rispetto alla altre province. A distanza di un mese e mezzo, in attesa di poter verificare le strategie programmatiche di settore ‘con valenza regionale’ e quindi delle ‘sorprese’ riservate dall’Assessore per Reggio, non posso esimermi dal fare ulteriori considerazioni. L’esigenza di istituire i poli formativi nelle varie Regioni fu espressa dal Miur nella Conferenza Unificata Stato-Regioni del novembre 2004 per allacciare le vocazioni economiche di aree regionali alla formazione professionale e tecnica e rendere così più agevole l’inserimento lavorativo dei giovani collegando la qualifica professionale ad una vocazione economica locale. Il capogruppo regionale di Alleanza Nazionale Alberto SarraL’intenzione era quella di dar vita a poli formativi regionali consentendo l’emissione di bandi con la partecipazione di tutte le scuole ed operatori regionali mediante la presentazione di progetti con riferimento alla materia del polo formativo. Così è avvenuto in Piemonte e Sardegna con l’istituzione del polo regionale della Plasturgia (plastica e metallurgia) ed ICT Wireless ; in Liguria con il polo dell’economia del mare; in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Marche e Puglia con un protocollo d’intesa per il settore calazaturiero; in Umbria per il tessile. La Calabria, con la scelta delle province dove far decollare i poli formativi, è l’unica Regione che, nell’anticipazione del bando, ha escluso a priori due sue Province, dando vita non a poli regionali ma solo poli provinciali con la conseguenza che le scuole e gli operatori delle Province di Reggio e Crotone non potranno parteciparvi con propri progetti. Ciononostante si confida comunque nelle ‘rassicurazioni’ dell’Assessore regionale alla Cultura, sperando che non sia questa ‘la sorpresa riservata alla Provincia di Reggio,’ in un settore ove le opportunità formative si sostanziano, nello specifico, in un cofinanziamento per il 70 % a carico del Ministero e già erogato alla fine del 2005 e per il 30 % a carico della Regione…. anche se il bando, che dovrebbe essere pronto  per la fine di ottobre, difficilmente vedrà ‘la luce’: il settore 41 che deve provvedere alla sua stesura è ancora impegnato nella rendicontazione delle attività formative che si sono concluse nel 2201…”

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