2 ottobre 2006    

Il Presidente Bova ha ricevuto i vertici dell'Avis


«Vogliamo donare il sangue per la Calabria»: una metafora efficace per spiegare quanto il Consiglio regionale si avvia a realizzare nei prossimi mesi, anche per sostenere l’impegno dell’Avis. I vertici nazionali e locali di questa meritoria associazione sono stati ricevuti stamattina a palazzo Campanella dal presidente dell’Assemblea regionale, Giuseppe Bova.
Nel corso del cordiale incontro, i rappresentanti dell’Avis, guidati dal presidente nazionale Andrea Tieghi, hanno illustrato al Presidente il senso ed il significato più profondo della loro visita di tre giorni in Calabria, che si concluderà domani a Locri. L’occasione è servita soprattutto per rinsaldare ulteriormente il già proficuo rapporto esistente tra la massima istituzione democratica della nostra regione ed uno dei soggetti più attivi nel mondo del volontariato.La folta delegazione Avis ricevuta dal Presidente Giuseppe Bova
L’onorevole Bova ha ricordato che «per favorire la donazione del sangue in Calabria, la Terza Commissione consiliare ha licenziato un apposito progetto di legge, che adesso è passato all’esame della Seconda Commissione per la valutazione relativa alla copertura finanziaria. Uno dei maggiori problemi che attanagliano l’attività politico-legislativa della nostra Regione – ha aggiunto - è legato alle risorse economiche sempre più esigue che sono disponibili per i nuovi provvedimenti. Il sistema normativo calabrese è composto da oltre ottocento testi, l’ottanta per cento dei quali è rappresentato da leggi – manifesto prive di copertura finanziaria. Ciò significa che spesso i cittadini si trovano di fronte a norme che sono inapplicabili. La nuova fase che si sta aprendo dovrà portare al superamento di questa situazione». 
Il presidente Tieghi, da parte sua, ha sottolineato l’importanza di una rapida definizione dell’iter di approvazione della legge sulla donazione, anche «al fine di uniformare il sistema trasfusionale calabrese a quello esistente nelle altre regioni italiane ed impedire così che la Calabria resti indietro rispetto agli altri». I rappresentanti della delegazione dell’Avis hanno rimarcato l’impegno dell’associazione «per promuovere la cultura della donazione in questo territorio, con l’obiettivo di raggiungere l’autosufficienza di plasma ed emoderivati per soddisfare pienamente il fabbisogno della sanità regionale».
Tieghi ha spiegato che questa presenza in Calabria non è casuale, così come non lo è stata la decisione di svolgere a Locri l’ultimo dei tre giorni di permanenza nella nostra regione. «Tutto ciò risponde ad un preciso intento di vicinanza e solidarietà nei confronti dei cittadini di questa terra e soprattutto dei giovani, capaci di commuovere l’Italia con il loro moto di ribellione alla criminalità organizzata dopo il delitto Fortugno», ha aggiunto. Il presidente nazionale dell’Avis ha infine illustrato al presidente Bova il progetto per la costituzione in Argentina di un’associazione di donatori volontari di sangue, da promuovere tra i tantissimi cittadini di quello stato sudamericano originari del nostro Paese. Un programma di alto valore, cui la Calabria contribuirà, così come hanno già fatto altre Regioni, per formare una rete di contatti tra l’Italia e l’Argentina.

 segnala pagina ad un amico
 CHIUDI