20 settembre 2006    

Dima (An):«Crisi permanente, Loiero si dimetta»


“Con la nascita della nuova Giunta, il presidente Loiero ha decretato la crisi permanente nella Regione Calabria. Il mancato ingresso della Margherita, i mal di pancia di Italia dei Valori e dell'Udeur e la sostanziale riconferma del quadro di governo precedente, a parte alcuni insignificanti spostamenti di deleghe assessorili, qualche innesto ulteriore di lifting, nella logica ormai consolidata in Loiero di badare più alla forma che alla sostanza, confermano l’incapacità del centrosinistra di rimettere in moto la macchina amministrativa regionale e di offrire ai calabresi una seria proposta di governo della regione. Le interminabili ed infruttuose riunioni della cabina di regia, gli sterili richiami alla responsabilità politica dei partiti, la presunta volontà di voltare pagina tentando di attuare un programma minimale di interventi per risolvere le numerose emergenze esistenti, hanno prodotto soltanto, dopo mesi di verifica e di confronto fumoso sul futuro della Calabria, una nuova Giunta regionale che riesce a raccogliere solo dissensi tra le Il consigliere regionale di An Giovanni Dimaforze dell'Unione.
Se alcuni partiti si dichiarano insoddisfatti delle scelte fatte, se altri addirittura minacciano l’appoggio esterno, se altri ancora non notano elementi di discontinuità rispetto alla passata Giunta, né sui nomi né tanto meno sui programmi, denunciando il solito ricorso agli «effetti speciali» del Governatore, a Loiero non resta altro, a questo punto e visto il pasticcio commesso, di dimettersi. Solo le sue dimissioni rappresenterebbero, infatti, la logica conseguenza della fine di un’esperienza di governo che ha prodotto ritardi sul piano politico ed amministrativo perché incapace di incidere sui problemi esistenti e di attuare un progetto complessivo di sviluppo sociale ed economico della Calabria”.  
“Siamo convinti, a questo punto - conclude Dima - che, per ridare fiducia ai calabresi e rimettere in moto le aspettative e le legittime aspirazioni dei cittadini, il ricorso alle urne è il solo tentativo credibile piuttosto che le alchimie di governo che lasciano il tempo che trovano”.

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