20 settembre 2006    

Sarra (An): «Giunta senza rinnovamento»


“Bisogna che tutto cambi perché tutto resti come prima. Ma non ci si è limitati solo a questo. Il Presidente, con il nuovo Esecutivo, sconfessando apertamente la metodologia dei partiti della coalizione sin qui dichiarata e tendente alla composizione di ‘una Giunta ex novo di alto profilo’ quale condizione indispensabile per imprimere la tanto auspicata svolta epocale, impone il proprio ‘sistema’ richiamandosi alla tradizionale impostazione monopolista rivestita dal sottile manto del rinnovamento. Le fasi politiche ed istituzionali che si sono susseguite in questo scorcio Il capogruppo di An Alberto Sarradi legislatura, culminate nella composizione della nuova Giunta hanno evidenziato l’incapacità congenita di avviare ‘una vera politica di rinnovamento’. L’ennesimo paradosso di un centrosinistra che manifesta tutta la sua fragilità nel grave scollamento, nell’azione ormai palesemente disgiunta del Presidente e dei partiti della maggioranza, con inevitabile ricaduta nei meccanismi ben noti delle logiche spartitorie tra le forze egemoni, le componenti moderate e minoritarie, configurano uno scenario già visto che dovrebbe indurre l’elettorato a serie riflessioni. Logiche spartitorie che hanno ‘prodotto’ come unico elemento di novità, ultima variante in corso d’opera: ‘i consulenti del Presidente’. Il ‘sistema’ del Presidente trova puntuale applicazione, caratterizzato da un sottile quanto perverso filo logico a fronte di situazioni diverse, mediante un’operazione di politica creativa che ha raggiunto livelli ed applicazioni di assoluta eccellenza, al punto che, anche stavolta, come in passato con i sottosegretari, costituirà per le altre ‘regioni rosse’ l’esempio da seguire per l’avvio di un percorso di alta strategia politica ed istituzionale in grado di soddisfare le pressanti esigenze di ogni partito della coalizione. Un epilogo che contribuisce ad alimentare il disorientamento della maggioranza accentuando le lacerazioni interne temporaneamente oscurate dai tentativi formali di ricomposizione, mantenendo sostanzialmente le problematiche di fondo che attanagliano ed ingessano da tempo l’azione politica. In attesa degli indispensabili passaggi istituzionali, al momento non si può non rilevare l’assoluta inadeguatezza del nuovo Esecutivo rispetto agli stessi proponimenti e stati previsionali frettolosamente accantonati, almeno per ora, dell’asse DS-Margherita e come il ricorso agli esterni in un Esecutivo che è la fotocopia del precedente non fornisca garanzia alcuna in riferimento all’esigenza da mesi conclamata dell’indifferibile avvio del c.d. ‘nuovo corso’. L’impressione netta, chiara, di voler navigare a vista  è rafforzata dallo spostamento dell’attenzione sui ‘nuovi contenuti programmatici’ fissati però senza il supporto delle new entry dall’alto profilo istituzionale. Ed il perdurare di un’inaccettabile condizione di stasi amministrativa contribuisce a restringere progressivamente i margini già esigui del “confronto”, rischiando di scatenare una serie di eventi dalle conseguenze imprevedibili che potrebbero sfilacciare irreparabilmente la tela dei collegamenti tra i partiti della maggioranza”.

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