20 settembre 2006    

«Lodi alle “streghe”» (di Antonia Lanucara*)


“Le streghe” sono in vacanza, così esordisce, nella sua riflessione sulla prima pagina di un quotidiano molto diffuso in Calabria e non solo, il signor Giovanni Norandi che sviluppa il suo pensiero sui movimenti femministi e, come lui dice, le loro “scempiaggini” per concludere che Elena, sgozzata nella chiesa di Brescia e Hina sgozzata dal padre-padrone, che non accettava la sua libertà, hanno comunque una buona sorte: non diventeranno icone del femminismo come la povera Donatella del Circeo. Io francamente non capisco e mi auguro di non essere la sola e comunque non mi sforzo di capire. La cosa intrigante per me è che oggi, in questo mondo, con impudenza e leggerezza si riporti la mattanza contro le donne per delegittimare il femminismo, la sua valenza storica e la pregnante attualità.Antonia Lanucara Presidente della Commissione regionale per le Pari Opportunità
Oggi, non solo “ le nonne femministe” ma ogni donna, secondo me, pensa a mantenere la normalità raggiunta della propria vita come il più alto livello di eccellenza a cui tende l’intera umanità .
Allora possiamo affermare di essere normali? Siamo in grado, oggi, donne e uomini di prendere abbastanza sul serio le nostre esistenze assumendo un impegno verso la vita ed il futuro? Io e le altre non rinnegheremo, nè al mare, nè a casa o sul posto di lavoro la nostra esistenza che vogliamo realizzare interamente con il nostro bagaglio umano e di genere.
Vedete la sessualità non ha mai dato identità nè alle donne nè agli uomini ma per poterla vivere liberamente occorre impegnare l’intera società.
Tuttavia, le femministe, come me, si sentono e si sentivano al servizio di un fine che le avrebbe superate in quanto tali.
La crisi di identità vissuta oggi nel mondo occidentale è riconducibile alla mancanza di fini e di ideali che possono impegnare la creatività umana; solo se saremo capaci e onesti intellettualmente potremo superarla e su questo dobbiamo scommettere.
Mi piace pensare e dire che va di nuovo messa in questione la vita delle donne oggi e non solo nel nostro Paese. Sono convinta che abbiamo bisogno di parole e di cose che sappiano riscaldare i cuori e che ci diano la sensazione di essere all’altezza del “regalo della vita”.
Il mio impegno personale verso il futuro passa attraverso la valorizzazione delle cose positive che hanno caratterizzato il XX secolo e che ci consentono oggi di affermare autonomia e cultura di genere.
Solo attraverso un terreno di libertà individuale, madri e padri potranno soddisfare sul serio le esigenze della vita dei loro figli.
“Le streghe”, caro Norandi, sono riuscite con il loro fare non violento a seppellire la “ mistica della femminilità”.
Voglio qui ricordare che proprio attraverso la “mistica della femminilità” sono state costruite simbolicamente “prigioni e campi di concentramento” per milioni di donne in tutto il mondo.
La cultura femminista è una cultura di rivendicazione di diritti negati di pace, di libertà e di solidarietà umana e  va vissuta dunque come  occasione sinergica e feconda.
Attraverso quella cultura oggi forse potrà essere possibile inventare un futuro per tutte e per tutti.

* Presidente Commissione regionale Pari Opportunità
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