4 agosto 2006    

Nucera (Udc):«Scarsa attenzione alle esigenze del territorio»


Il Capogruppo Udc Giovanni Nucera


L'assestamento di Bilancio licenziato dal Consiglio regionale suggerisce motivi di rammarico, sia per il metodo con il quale è stato elaborato ed approvato che per i contenuti di cui si fa portatore.


Non v'è dubbio, infatti - continua il capogruppo Cdu - che la Legge  Finanziaria approntata risenta del difficile clima politico all'interno della maggioranza nel quale essa stessa è maturata in un percorso non privo di trappole ed insidie create ad arte e con intenti strumentali.


Invece di concentrare attenzioni ed energie nella ricerca di un modello ordinato ed efficace di allocazione delle risorse, capace di incidere in maniera significativa e strutturale nel processo di rilancio delle azioni di sviluppo regionali, il centrosinistra ha preferito usare ogni articolo di collegato alla finanziaria regionale come terreno di scontro fra le diverse parti, fra di loro armate, di questa rissosa ed eterogenea coalizione.


L'estenuante maratona in Commissione è stata infatti un copione surreale: la dimensione politica ha prevalso, di molto, su quella della responsabilità istituzionale, molti emendamenti apparivano più orientati a lanciare messaggi di carattere politico, distruggendo in maniera sistematica l'azione della Giunta, che non a conseguire obiettivi di carattere generale.


Così come era naturale attendersi, non è andata meglio in Consiglio. 


Difficile, allora, molto difficile, apportare un contributo costruttivo in questo clima deteriorato dalla contrapposizione politica esplicita e frontale tra le diverse parti di una maggioranza in perenne conflitto con se stessa: nonostante tutto ci abbiamo, tuttavia, provato. Una seduta del Consiglio regionale della Calabria. I banchi della Presidenza


Il Gruppo dell’UDC, anche su mio stimolo, ha presentato emendamenti di grandissima rilevanza che tuttavia non sono stati accolti da un centrosinistra troppo debole per favorire un dialogo costruttivo con le idee più propositive dell’opposizione, nell’interesse della Calabria.


Non è questa l’idea di istituzione che noi auspichiamo e perseguiamo.


Non riteniamo, noi, pretestuosamente, che il bene possa o debba venire sempre e solo da una parte. Resta alla fine il rammarico per un Bilancio che non interpreta le esigenze del territorio regionale, che non è nato da un confronto serio con le parti sociali politiche e con le categorie produttive ed economiche, che non affronta in maniera determinante i problemi della Calabria.


Si poteva e si doveva fare di più e gli emendamenti, da noi, presentati su importanti questioni quali il potenziamento e l’applicazione della legge 32/2001 per il diritto al lavoro dei disabili, il sostegno alle categorie sociali deboli ed alle associazioni che le assistono; la regolamentazione di un meccanismo di sgravio fiscale a valere sugli oneri di urbanizzazione per i fabbricati che prevedono la realizzazione di impianti con energie rinnovabili ed alternative; il finanziamento di interventi a sostegno di edilizia sportiva intercomunale quale centro di nuova socializzazione e di rete; il riconoscimento di uno 0,2 % del Bilancio regionale per interventi destinati al rilancio sociale ed economico dell’Area della Locride; meritavano altra considerazione, e comunque un più serio ed attento approfondimento, da parte di una maggioranza poco disponibile al dialogo che di fronte alle sue divisioni, alle sue paure ed ai suoi limiti non ha trovato di meglio che blindarsi a danno e discapito della Calabria e delle idee che potevano favorirne la crescita senza avvertire l’esigenza di approfondirne il merito e la fattibilità.-


 



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