4 agosto 2006    

Falcone: «La nostra funzione è il monitoraggio della spesa»


“Il Dipartimento «Programmazione nazionale e comunitaria» non ha un ruolo politico, per cui non entra in merito alle scelte e alle decisioni negli investimenti. Unica funzione  è il monitoraggio della spesa, ovvero verificare la quantità e la regolarità della spesa ed accelerare il suo iter”. Ha esordito così il responsabile dell’UOA (Unità Operativa Amministrativa), Vincenzo Falcone nella riunione della sesta Commissione “Affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero”.Il Responsabile dell'Unità operativa amministrativa della Giunta Vincenzo Falcone
Falcone ha fornito una informativa circa la spendibilità delle risorse finanziarie e la qualità della spesa. “Tra la fine del 2004 e l’inizio del 2005, dalle indagini e dai controlli degli organismi comunitari e della magistratura contabile e penale – ha detto Falcone – sono emerse anomalie ed irregolarità che, di fatto, hanno comportato un rallentamento nella certificazione della spesa. Stando a tali verifiche – ha proseguito Falcone - presidi importantissimi per l’attuazione del Por risultavano, agli inizi del 2005, ancora in fase di organizzazione e si registrava un accumulo di 740 milioni di euro di risorse da spendere in soli quattro mesi (tra settembre e dicembre 2005) per evitare il disimpegno automatico, considerato che nessuna domanda di pagamento risultava essere stata prodotta nel primo semestre 2005 e che nessuna spesa era stata realizzata”.
Falcone ha quindi individuato una serie di criticità: “carenza complessiva dei sistemi di controllo; bandi e convenzioni non conformi ai principi di coerenza e trasparenza; inchieste penali sulla formazione professionale, sulla depurazione e sul settore della pesca che hanno congelato milioni di euro e la richiesta da parte della Commissione europea della revisione totale della domanda di pagamento del Fondo sociale europeo”.
“Di fronte a una simile situazione – ha detto Falcone - la prima azione è stata quella di organizzare una strategia mirata per dare regolarità e velocità al processo di spesa. In questa direzione, rientrano la riorganizzazione ed il rafforzamento del sistema di gestione e di controllo; il rafforzamento del coordinamento interdipartimentale; il rafforzamento della struttura di pagamento; la collaborazione con la Corte dei Conti per l’indagine conoscitiva sui controlli dei fondi comunitari; la costituzione di uno specifico ufficio Olaf (lotta antifrode) e di appositi gruppi di lavoro per il controllo e la rendicontazione delle spese relative ai singoli progetti; l’assistenza alle Province per accelerare il processo di certificazione e rendicontazione della spesa; il recupero delle spese irregolari; le attività formative rivolte ai dirigenti, ai responsabili di misura e a quelli di controllo; l’avvio, su iniziativa del Presidente della La nuova sede del Parlamento europeoGiunta regionale, di procedure per la costituzione di un organismo di controllo ad hoc sulla legittimità delle operazioni di importo superiore ad un milione di euro; il miglioramento consistente dei bandi di gara per evitare blocchi supplementari rispetto al pregresso;  e infine, l’avvio, dopo quasi cinque anni di blocco, dei PIT (progetti integrati territoriali) che avevano congelato circa 500 milioni di euro sin dal 2000”. “Siamo stati incoraggiati a proseguire lungo questo percorso – ha spiegato Falcone - sia dalla Commissione europea che dalla Corte dei Conti. Il volume di impegni attivato nei mesi appena trascorsi riguardante la cosiddetta spesa nuova del POR – ha concluso –  è significativo, raggiungendo oltre 400 milioni di euro”.
Nel corso dell’audizione, la responsabile dell’Autorità di gestione, Marinella Marino ha detto: “I Dipartimenti hanno dato una accelerazione agli impegni ed alla pubblicazione di importanti bandi, in grado di generare spesa nei prossimi mesi. Tali bandi riguardano, in particolare, l’ambiente, l’energia, la ricerca scientifica e le attività produttive. Una delle necessità impellenti – ha evidenziato ancora - è quella della certificazione di spesa per l’anno corrente e, ad essa, si ricollega la problematica relativa ai Pit. I soggetti attuatori dei Pit – ha proseguito Marino - sono i Comuni, i quali devono avere il tempo di trasformare la progettazione da preliminare ad esecutiva; se si vuole salvaguardare la spesa relativa a questi progetti occorre trovare il modo di dare respiro ai territori riuscendo a rendicontare la progettazione preliminare facendo ricorso ai progetti coerenti. In caso contrario - ha proseguito - occorrerà comunicare ai Sindaci il ritiro delle risorse. Si tratta, insiste, di un uso virtuoso della spesa coerente che non deve essere confuso con la pratica, da non condividere, di rendicontare spesa già fatta. Lo stesso Ministero dello Sviluppo economico – ha  spiegato - ha suggerito di utilizzare le possibilità offerte dal Pon che ha delle misure gemelle a quelle del Por Calabria. In questo caso, non si tratterebbe – ha concluso - di finanziare progetti coerenti, ma progetti presentati su entrambi i fondi, selezionati ma non finanziati dal Pon per mancanza di risorse”.
Il direttore generale del Dipartimento ‘Programmazione nazionale e comunitaria’ e responsabile ‘APQ Sicurezza’, Francesco De Grano ha informato la Commissione che “per realizzare gli obiettivi dell’APQ sicurezza, attraverso un accordo col Prefetto De Sena, si è deciso di finanziare l’informatizzazione dell’As di Locri con la misura 6.3 Por Calabria”. “A breve – ha aggiunto De Grano – attueremo un programma per la sensibilizzazione ai temi della legalità e della sicurezza all’interno delle scuole, attraverso un apposito bando sulla misura 3.6, in collaborazione con la Consulta regionale Antimafia”.
 
 

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