21 luglio 2006    

Le istanze della Calabria in Commissione Bilancio


Sono in pieno svolgimento le sedute della seconda Commissione consiliare, “Bilancio, programmazione economica e attività produttive”, per l’esame dell’assestamento del bilancio di previsione della Regione per l’esercizio finanziario 2006. L’organismo, nell'arco di didevrse sedute ha svolto un programma di audizioni con i rappresentanti di aziende regionali, organizzazioni sindacali, università, di categoria, forze sociali ed enti locali. il vice presidente del Consiglio regionale Demetrio Naccari Carlizzi
“Il largo ventaglio delle audizioni – ha detto il vicepresidente del Consiglio, Demetrio Naccari Carlizzi – testimonia la volontà della Commissione di procedere ad un esame approfondito del Bilancio della Regione, un passaggio dovuto, dopo la prima rapida approvazione già avvenuta lo scorso dicembre. La Commissione, nella propria autonomia e valutando l’insieme delle proposte e dei suggerimenti che proverranno dal sistema delle imprese, dalle forze sociali, dal mondo della cultura e dalle Università,  assumerà un ruolo  attivo nella individuazione delle eventuali “criticità” e, soprattutto, nelle scelte degli indirizzi di sviluppo economico che potranno emergere dall’assestamento, fermo restando la garanzia della priorità dei servizi ai cittadini calabresi, in particolare nel campo della sanità e della sicurezza sociale. Da una prima impressione della manovra – aggiunge Naccari Carlizzi -  mi pare sia ormai imprescindibile riflettere su una seria ed improcrastinabile riforma strutturale  del Bilancio.  Lo “screening” cui vogliamo comunque sottoporre la manovra proposta dalla Giunta – evidenzia Demetrio Naccari Carlizzi – muove dalle necessità dettate dunque dai fatti: un Bilancio che, da un lato dia garanzia di protezione alle fasce sociali più deboli, e, dall’altra, punti decisamente a divenire strumento e prezioso input per i processi di crescita economica della Regione”.
Le variazioni apportate al Bilancio di previsione 2006 approvate dalla Giunta regionale sono il risultato di tre processi diversificati. Il primo, deriva da una chiusura dei conti effettuata a Gennaio che ha modificato tutti i dati presunti esposti nel Bilancio di previsione del 2006. Il secondo, dovuto al riaccertamento dei residui passivi, attivi ed in perenzione amministrativa, effettuato nel periodo gennaio-aprile, che ha determinato in via definitiva il risultato della gestione per l’anno 2005. La terza componente, infine, è costituita dalla manovra finanziaria vera e propria che la Giunta ha inteso attuare in base alle risorse libere a disposizione.Palazzo Campanella Sedde del Consiglio regionale
La manovra, per grandi linee, autorizza maggiori spese per circa 153 milioni di euro, la cui copertura è garantita per 47 milioni di euro da economie derivanti al riaccertamento dei residui passivi propri e dei residui passivi perenti; per otto milioni di euro, da maggiori entrate; per 63 milioni di euro, dal definanziamento dei fondi di perenzione amministrativa; per 35 milioni di euro dalla riduzione di stanziamenti inizialmente previsti nel bilancio 2006. Nella relazione, si legge, inoltre, che “la manovra della Giunta regionale è centrata prioritariamente su alcune operazioni volte a fare fronte ad annose questioni, anche di disagio sociale, mai risolte, che si trascinano da tempo, ma che sono esplose in maniera preponderante negli ultimi due anni, e che riguardano, in primo luogo: la necessità di garantire il maggiore fabbisogno derivante dalla stabilizzazione degli operai idraulico-forestali effettuata nel 2004 senza la necessaria copertura finanziaria; la vertenza con le aziende che gestiscono in concessione il Trasporto Pubblico Locale; le emergenze occupazionali, rappresentate in buona parte dai lavoratori Lsu ed Lpu; il rifinanziamento di diverse leggi regionali o di norme ricorrenti che avevano subito riduzioni; diverse spese di carattere obbligatorio, quali, per esempio, la copertura di una parte dei pignoramenti subiti nel corso dell’esercizio 2005(tre milioni di euro), obbligazioni maturate nei confronti di terzi, quali ad esempio, quelli derivanti dalla gestione degli acquedotti regionali(8,5 milioni di euro); nuove spese ritenute prioritarie dalla Giunta, quali la sottoscrizione di capitale nelle società partecipate per oltre sei milioni di euro complessivi, la copertura dei debiti e delle spese di funzionamento degli Enti strumentali della Regione e del Sibari-Crati, per complessivi 19 milioni di euro, ed il finanziamento di ulteriori sei milioni di euro per il funzionamento del Consiglio regionale. Le richieste pervenute dai diversi Assessorati e/o Dipartimenti – si afferma nella relazione – ammontavano ad oltre 450 milioni di euro, ed a questo si è potuto far fronte solo in parte per via delle limitate risorse a disposizione”.

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