21 luglio 2006    

Bilancio: Confindustria chiede un piano per il lavoro


Il Presidente f.f. della II Commissione Francesco TalaricoLa mancanza di una discussione sull’impostazione della manovra finanziaria 2006 e di un confronto che preceda l’approvazione in Giunta del documento contabile. E ancora: di alcuna scelta programmatica, nonché di alcun richiamo ai fondi straordinari comunitari e /o nazionali.
Sono queste alcune delle osservazioni mosse dal direttore della Confindustria calabrese, Luigi Leone, durante le audizioni nella seconda Commissione consiliare di “Sviluppo Economico” del Consiglio regionale”.
Leone, osservando come “nessun Dpefr sia stato licenziato nonostante la buona concertazione sviluppata sin dallo scorso anno”, ha sottolineato “come il 50% della manovra (76,5 milioni di euro), sia assorbito dalle emergenze storiche della Calabria: Lsu e Lpu; i lavoratori dell’ex fondo sollievo; i lavoratori interinali e forestali e la vertenza sul trasporto pubblico”. “Su queste emergenze – ha detto - la Confindustria calabrese esprime la necessità di avviare una riflessione seria e risoluta”.
Quale la posizione della Confindustria calabrese? Leone ha rilanciato un Piano per il lavoro: “Riteniamo - ha dichiarato - che in una Regione come la Calabria, dove la disoccupazione, soprattutto quella giovanile e femminile, continua a registrare percentuali altissime, le politiche attive del lavoro non possano e non debbano trovare sbocco solo nella risoluzione dei problemi occupazionali legati al precariato (che costituisce certamente una emergenza sociale), ma debbano necessariamente allargare la sfera degli interventi sull’intera platea di riferimento con interventi articolati e seri”. 

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