13 giugno 2006    

Medici specialisti ambulatoriali: un’interrogazione di Guagliardi (Rif. Com.)


Il presidente del gruppo consiliare regionale di Rifondazione comunista, Damiano Guagliardi, ha depositato una interrogazione a risposta scritta al Presidente del Consiglio regionale sullo status dei medici specialisti ambulatoriali convenzionati interni.

“Il  Servizio Sanitario Nazionale sin dalla degli anni 60 – scrive Guagliardi -  si serve, per l’attività specialistica pubblica sul territorio dell’opera dei medici specialisti ambulatoriali convenzionati interni. Tali professionisti hanno un rapporto di lavoro convenzionato subordinato a tempo indeterminato, del tutto sovrapponibile a quello di un medico dipendente. Essi, infatti, sono  vincolati al S.S.N. con le stesse regole di incompatibilità esistenti per un medico dipendente e ricevono ai fini fiscali dall’amministrazione sanitaria il modello 101 come un qualsiasi dipendente di strutture pubbliche. Il loro rapporto di lavoro è di tipo orario con un minimo di un’ora settimanale e un massimo di 38 ore settimanali. L’orario viene di volta in volta incrementato, secondo delle esigenze delle Aziende Sanitarie, che pubblicano su apposito Albo le ore di attività specialistica necessarie e tali ore vengono assegnate tramite una graduatoria che viene di anno in anno aggiornata dal Comitato Zonale provinciale.Il Capogruppo di Rifondazione Comunista Damiano Guagliardi In Calabria – afferma Damiano Guagliardi – operano attualmente circa 700 medici specialisti convenzionati a tempo indeterminato distribuiti nelle nostre Aziende Territoriali, i quali assicurano quasi un milione di prestazioni specialistiche nelle varie branche di attività. Con l’Accordo Collettivo Nazionale 271/2001, dopo anni di tribolazioni, iniziati col Ministro De Lorenzo il quale, con uno scellerato decreto, sanciva di fatto l’abolizione  (ad esaurimento) della figura del medico specialista ambulatoriale pubblico, a tutto vantaggio dell’attività specialistica convenzionata esterna (Ambulatori Privati, oggi Accreditati), si è di fatto provveduto a riaprire l’area della specialistica convenzionata interna, con la possibilità di assegnare ore di attività specialistica a nuovi e giovani medici con un rapporto di lavoro a tempo determinato. Nel corso di questi ultimi quattro anni, in Calabria – aggiunge Guagliardi -  ai 700 medici a tempo indeterminato se ne sono aggiunti altrettanti a tempo determinato, tutti operanti come medici specialisti convenzionati interni. Il rinnovo del contratto a tempo determinato, inoltre, viene ratificato di anno in anno dalle Aziende Sanitarie ed è vincolato, essenzialmente, alla produttività dei professionisti, la maggior parte dei quali supera gli obbiettivi in termini di erogazione di prestazioni specialistiche, indice a cui fanno riferimento le Aziende per rinnovare gli incarichi di anno in anno. Il legislatore, con l’ultimo Accordo Collettivo Nazionale del 23 Marzo 2005, stipulato dalla Sisac e fatto proprio dalla Conferenza Stato-Regioni, ha inteso dare la possibilità alle varie Aziende Sanitarie Territoriali, di trasformare il rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato, riaprendo definitivamente l’area dell’attività specialistica convenzionata interna. Si è inteso, cioè,  stabilizzare questi professionisti e si è definito un percorso virtuoso in termini di costi”.

“Per le Aziende che si determinino per la trasformazione del rapporto di lavoro, è indispensabile la stipula di un apposito accordo tra le O.O.S.S. rappresentative e l’Assessorato alla Salute della Regione Calabria. Soluzione adottata dalla maggior parte delle regioni italiane, che, da tempo, hanno provveduto alla stipula del predetto accordo”

La  Regione Calabria – prosegue Damiano Guagliardi -  è tra le poche che non hanno ancora recepito quanto scritto nell’accordo collettivo Nazionale. Un ritardo, questo, che penalizza gravemente i medici specialisti della nostra regione a vantaggio dei medici specialisti residenti in altre regioni d’Italia. Infatti, all’atto della pubblicazione di ore di attività specialistica da svolgere negli ambulatori pubblici, hanno diritto di prelazione i medici con rapporto a tempo indeterminato, e questo induce, da un po’ di tempo,  che le ore vengano assegnate a professionisti di altre regioni (Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise, Sicilia, solo per citare le regioni più vicine) nelle quali, da più mesi, gli Assessorati alla Salute hanno provveduto a redigere il dispositivo. Se l’Assessorato calabrese non si determina al più presto per la stipula dell’accordo con le O.O.S.S. rappresentative, gli incarichi di attività specialistica convenzionata interna, saranno quindi affidati a medici di altre Regioni che, dopo 18 mesi, così come previsto dal contratto, avranno la possibilità di trasferire le ore assegnate in Calabria nella loro terra di origine”

“Dire che i medici calabresi specialisti convenzionati a tempo determinato, circa 700, sono allarmati è un eufemismo: si sentono giornalmente beffati e demotivati. Per tale motivo – conclude il presidente del gruppo consiliare di Rifondazione comunista – chiedo al Presidente della Giunta Regionale della Calabria, On Agazio Loiero,  e all’Assessore Regionale con delega alla Salute, se non intendano provvedere a sanare il ritardo di questo accordo che, oltre a stabilizzare tante centinaia di medici specialisti ambulatoriali convenzionati interni, comporta per il bilancio regionale un significativo risparmio economico”.

 

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