13 giugno 2006    

Nucera (Udc): Una legge per valorizzare l’architettura rurale


Giovanni Nucera, capogruppo UDC al Consiglio Regionale, ha presentato un progetto di legge per la tutela e la valorizzazione dell’architettura rurale. Questo progetto di legge attua, nella nostra Regione la normativa nazionale in materia, infatti la legge n. 378/2003 prevede che le Regioni, nell’ambito delle rispettive competenze statutarie, individuino gli insediamenti di Il Capogruppo Udc Giovanni Nuceraarchitettura rurale e provvedano al loro eventuale recupero, riqualificazione e valorizzazione sotto il profilo storico, architettonico e ambientale. Inoltre, l’art. 3 della legge citata ha promosso l’istituzione di un apposito Fondo, cui possono accedere le Regioni per la realizzazione degli interventi programmati in un piano triennale.

La nostra Regione, in quest’ambito, ha molte testimonianze e conserva ampi spazi di paesaggio rurale caratterizzato da una architettura rurale tradizionale costituita da un rilevante e singolare patrimonio, costituito da manufatti, sentieri e luoghi che sono testimonianza della stretta relazione tra l’attività dell’uomo e dell’ambiente naturale, in una costante ricerca di equilibrio.

Il carattere multifunzionale del settore agricolo, contribuisce a conservare tradizioni e cultura e a salvaguardare e valorizzare l’ambiente, il paesaggio e il territorio, mantenendo, così, vitali le comunità rurali. Pertanto, la salvaguardia di questo elemento del territorio calabro riveste un significato importante per la valorizzazione della cultura e della storia regionale, aprendo nuovi scenari anche attraverso la creazione di itinerari turistico culturali.

“Il progetto di legge -  dichiara l’on. Nucera  - recepisce la  L. n. 378/2003 stabilendo nel suo articolato i criteri e le procedure per la predisposizione del programma triennale, in materia di recupero del patrimonio rurale, d’intesa con la Soprintendenza per l’accesso ai Fondi Nazionali e/o comunitari, quindi, attraverso i Por.”

L’on. Nucera dichiara altresì  “che recuperare il valore storico dei manufatti rurali è dare un giusto riconoscimento a quella che fu la civiltà dei nostri padri e che ha creato le basi di una evoluzione, non solo economica, ma anche culturale e sociale della nostra Calabria. La memoria storica deve essere preservata non solo per tramandarla al futuro, ma anche per un utilizzo ai tini turistici, in un percorso integrato che dal mare utilizzi la pianura e la montagna calabrese, in itinerari che nulla hanno da invidiare alle opulente Regioni del Nord”.

 

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