19 maggio 2006    

Guagliardi (Rif. Com.): «Un progetto di nuovo porto turistico a Diamante»


“Nel Comune di Diamante -  scrive Damiano Guagliardi -  vi è un piccolo molo che insiste su un’area degradata interessata in tempi passati e recenti da interventi estemporanei, da soluzioni provvisorie ed efficienti solo per brevi periodi. Detto molo sorge sotto il lungomare costruito negli anni ’70 con finanziamenti del Ministero dei Lavori Pubblici su una superficie già abbondantemente cementificata, ma comunque rispettosa del belvedere, dell’insenatura a sud della Punta Diamante, e conservante, sottocosta, una scogliera di alto pregio paesaggistico. Damiano Guagliardi (Rifondazione Comunista)L’attività di pesca ad opera di locali insiste proprio su quest’area e beneficia di un habitat sostanzialmente integro, cui cittadini e turisti sono particolarmente affezionati. Poiché è stato depositato un progetto di ristrutturazione e completamento del molo citato, valutando sommariamente l’opera che dovrebbe essere realizzata in seguito alla approvazione del suddetto progetto portuale, essa risulta di rilevanti dimensioni e di forte impatto, assolutamente incompatibile con le peculiarità ambientali e paesaggistiche che caratterizzano il litorale che costeggia Diamante e tale da ostacolare lo sviluppo di una sana e virtuosa economia, compromettendo l’immagine e la stessa convivenza civile e democratica degli abitanti della cittadina. La  struttura prevista dal progetto avrebbe – dice Guagliardi -  sull’area lungo la linea di costa, uno sviluppo tale, in lunghezza (molo di lunghezza pari a m 390) ed in altezza, da precludere completamente la vista dal mare dell’antico borgo di Diamante e del tratto di lungomare interessato. I  medesimi moli e gli edifici previsti dal progetto – prosegue il presidente del gruppo di Rifondazione comunista -  costituendo un “continuum” edificato lungo tutto lo sviluppo dell’area di intervento, non potranno non avere un impatto fortemente negativo sulla visione della linea di costa dal mare, impatto non mitigabile con i “modesti interventi” prescritti in sede di riunione di concordato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Inoltre, il progetto in questione è del tutto contrastante con il vincolo paesaggistico esistente nell’area, ex D.M. del 26 marzo 1970, per evidente contraddittorietà con le motivazioni dello stesso, e che in  relazione all’aspetto urbanistico, il progetto presentato è in contrasto con il PRG del Comune di Diamante approvato nel 1998, ove è stato previsto un porto di dimensioni più contenute, e che manca a tal riguardo la necessaria variante allo strumento urbanistico. L'Aula consiliare di Palazzo Campanella
Per quanto concerne le opere a mare (nuovo porto da circa 420 posti barca, con annessi servizi), si prevede un considerevole aumento del carico insediativo sull’area prospiciente il centro storico di Diamante, vale a dire un grande progetto di estensione totale di circa 50.000 mq di cui 29.800 di specchio acqueo, all’interno del quale si rinvengono strutture di cemento. Il progetto degli interventi a mare provocherà  un carico senz’altro non indifferente, a cui si aggiungerà , ovviamente, l’ulteriore notevole carico insediativo legato all’intervento “terrestre”. L’opera – prosegue Guagliardi -  occupa complessivamente circa 5 Ha senza avere a disposizione una superficie a terra di quantità proporzionalmente sufficiente allo specchio acqueo racchiuso.
Su tale problematica Damiano Guagliardi ha chiesto una discussione in Consiglio regionale.
 

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