24 maggio 2005    

Chi ha approvato il nuovo Statuto e chi è ancora al lavoro (di Luisa Lombardo)


7 in tutto gli Statuti regionali già entrati in vigore. Calabria, Lazio, Emilia Romagna, Marche, Piemonte, Puglia e Toscana hanno concluso positivamente la stagione costituente.
Umbria, Abruzzo, Campania, Liguria, Basilicata, Lombardia, Molise e Veneto invece, sono, tuttora impegnate, sebbene in fasi diverse, nella riscrittura della loro “Magna Charta”
Chiamate dalla legge costituzionale 1/1999 a riscrivere le regole fondamentali di organizzazione e funzionamento, le Assemblee legislative regionali hanno intrapreso il lungo cammino delle riforme.
Nel variegato panorama, la Calabria è la prima regione a tagliare il nastro della riforma statutaria. (Siamo nel 2003). E’ il punto d’arrivo di un percorso intrapreso nel febbraio 2001. Un percorso a tappe, caratterizzato da studi, approfondimenti e dibattiti dentro e fuori i luoghi istituzionali. 
Ci sono voluti 39 mesi di lavoro nella Commissione per l’Autoriforma presieduta da Paolo Naccarato, e in parte anche in Aula, poi un’estenuante maratona finale per raggiungere l’ambito traguardo.
Distaccando di poco Lazio e Puglia, il Consiglio regionale della Calabria fa da apripista e da laboratorio istituzionale per tutte le altre regioni. Seguono a ruota Toscana, Piemonte, Marche ed Emilia Romagna.
Ma verifichiamo lo stato dell’arte delle altre regioni nel percorso di riforma. Con lo Statuto promulgato, l’Umbria è ormai quasi al traguardo. Approvazione in prima lettura per gli Statuti di Abruzzo e Campania; supera l’esame anche in seconda lettura lo Statuto della Liguria. Il Consiglio regionale della Basilicata invece, non ha ancora concluso l’iter di approvazione della nuova Magna Charta; mentre in Lombardia e in Molise, la proposta di nuovo Statuto giace ancora presso la competente Commissione consiliare. In Veneto infine, il Consiglio regionale, ha votato, su proposta del relatore, il rinvio del testo statutario alla Commissione. 

 segnala pagina ad un amico
 CHIUDI