19 aprile 2006    

Il ricordo di Lillo Zappia (di Giuseppe Bova*)


Pubblichiamo il "ricordo" che il Presidente del Consiglio regionale Giuseppe Bova ha pronunciato sabato 22 Aprile, al termine delle esequie in onore di Lillo Zappia, stimato dirigente dei Ds, eletto deputato, e prematuramente scomparso. 


 Ci sono momenti in cui le parole non si trovano, non vengono fuori nemmeno a tirarle a forza. In cui si sente, forte forte, solo la morsa del dolore. Un dolore sordo che stringe il cuore e svuota la testa. Perdonatemi, ma io mi sento così.
Tanti amici, di Lillo, miei, vostri, mi hanno detto: “Parla tu. Lillo ricordalo tu. Di’ tu a Maria Enza, ad Alessia, a Luca quanto ci manca. Fai sentire quanto siamo vicini al loro dolore che sentiamo essere il nostro”.
Perdonatemi, ma io non ho saputo farlo. Non ci riesco. Ma poi, come parlare di Lillo, quando questi ultimi 25 giorni si aggrovigliano e ci martellano la testa. Del male che, giorno dopo giorno, scaccia la gioia lasciando solo l’incubo del giorno dopo. E Una foto d''archivio dell'On. Lillo Zappiamalgrado questo la speranza, rincorsa fino alla fine, che qualcosa accadesse, qualcosa si potesse tentare per dare più tempo, più serenità, più gioia alla sua vita. Anche lui ha tentato. Non sapete quanto ha tentato e voluto riuscirci.
Anche noi, che lo conoscevamo bene, siamo rimasti colpiti, pure in questi giorni, dal suo agire, dalla capacità naturale di suscitare forti simpatie, forti legami, e da come si è battuto contro la malattia.
Lui moriva, ma ci diceva: “Portate a casa Maria Enza, perché se continua a stancarsi così muore”.
Mi direte: “Ma che dici, nel ritratto che ci fai l’uomo che ha speso una vita per il bene comune non c’è, quasi sparisce”.
Non è vero. Lillo non ha mai indossato la politica, come un abito esteriore. Il legame con i figli, con la moglie, forte, forte, forte. E questo lo trasferiva ai giovani. Ho letto il saluto che gli ha fatto la nostra Sinistra giovanile. Mi ha emozionato. Hanno colto nel segno. Lillo era davvero così. Legatissimo alla famiglia, leale e sincero nei rapporti, legatissimo ai giovani, così come ai più deboli.
Oggi è lì. Dentro quella bara. Molti anni sono passati da quando in tanti lo abbiamo incontrato. Da allora fatiche, speranze, sconfitte, momenti di gioia. Un pezzo di noi, di ciascuno di noi è lì dentro. Ma una parte di lui siamo noi, tanto di lui è Maria Enza, tantissimo sono Alessia e Luca. Io vorrei che quando incontriamo Maria Enza, Alessia, Luca, loro possano vedere in noi un po’ di Lillo, del suo affetto, della sua sincerità, del suo disinteresse, delle sue passioni. Vorrei che la sua grande attenzione verso i giovani, la sua ansia di futuro, di più di quanto abbiamo fatto fino a oggi, di tutto questo, ciascuno di noi se ne prendesse una parte.
Per il tempo che ci resta tenere viva l’idea, il sogno, il progetto, di un futuro davvero più sicuro e migliore per tutte e per tutti. Anche qui a Reggio e in Calabria.
Io penso che Lillo mi avrebbe detto: “Avanti così”. D’altronde è per questo che ha speso tutta la vita.
Ciao, ciao Lillo. Ci manchi. Averti  conosciuto è stato un privilegio. Un onore averti avuto come amico. Ora riposa. Dormi il sonno dei giusti. Ti accompagni il rumore delle onde del nostro mare.

* Presidente Consiglio regionale Calabria

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