24 maggio 2005    

Ponte sullo Stretto/Abramo: “Il Governo regionale esca dall’equivoco”


“Se l’argomento Ponte sullo Stretto rappresenta un primo segnale dell’azione di governo per la Calabria, allora dobbiamo dedurre che non si tratta di un segnale positivo”. Lo ha detto Sergio Abramo, a proposito del botta e risposta sul ponte tra il presidente Loiero e l’assessore regionale alle Infrastrutture, Tripodi.
“Pur confermando quanto ho sostenuto in Consiglio regionale e cioè che occorre dare tempo alla Giunta per poi giudicarla sui fatti – ha proseguito l’esponente del centrodestra -  non posso non rilevare che su una questione cruciale e strategica, com’è quella del ponte sullo Stretto, il Governo regionale non
riesce ad assumere una posizione chiara e definita, rischiando di creare un forte disorientamento tra
l’opinione pubblica e di compromettere l’immagine della Calabria di fronte al Paese e all’Europa,
visto che il ponte si inserisce nella logica dei cosiddetti corridoi.
Le difficoltà sul tema del ponte – ha detto ancora Abramo – erano state in qualche modo mascherate dal Centrosinistra, non senza difficoltà, in campagna elettorale ma oggi i nodi vengono al pettine e il presidente della Giunta è costretto ancora una volta a fare la voce grossa per riportare l’ordine all’interno della maggioranza. Operazione nella quale, peraltro, il capo dell’Esecutivo sembra riuscire solo in parte, se è vero com’è vero che l’assessore Tripodi, nonostante le smentite del presidente della Giunta, insiste nel richiamare gli impegni assunti in campagna elettorale sul ‘no’ secco al ponte sullo Stretto.
Insisto nel dire – ha aggiunto Abramo – che la Calabria ha bisogno di risposte e indirizzi chiari, ma il mio timore è che la maggioranza di governo sia condizionata da troppe anime che, alla prova dei fatti, dimostrano divergenze di vedute e difficoltà a trovare quella sintesi che è necessaria per ricercare le soluzioni e risolvere i problemi. Il Ponte sullo Stretto – ha concluso Abramo – non è questione che possa essere affrontata ideologicamente. Si tratta di una infrastruttura strategica, che giudichiamo destinata ad avere un forte impatto sul sistema dei trasporti e su quello dell’economia del Mezzogiorno; ma il ponte è soprattutto un’opera il cui iter è già entrato nella fase esecutiva. Sono queste le ragioni che mi inducono ad auspicare fortemente che su temi come questo il Governo regionale esca dall’equivoco e visto che non riesce a trovare unità, porti la questione in Consiglio Regionale, affinché l’Aula, senza pregiudizio di schieramento politico, si confronti, magari allargando la discussione al tema generale della infrastrutturazione della Calabria.
Insomma, penso che sulle grandi problematiche regionali, la Giunta non possa prescindere, al di là delle rispettive funzioni, dal contributo del Consiglio, luogo istituzionale nel quale, peraltro, possono anche registrarsi, attraverso il confronto franco e dialettico, momenti di sintesi, dai quali la Calabria non potrebbe che trarne beneficio”.

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