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10 marzo 2006
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Solidarietà del Presidente Bova a Giuseppe Guerriero
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«Che i consiglieri regionali siano nel mirino, lo abbiamo imparato da tante minacce ed attentati. L’uccisione per mano mafiosa del Vicepresidente Francesco Fortugno ha segnato ciascuno di noi con un’esperienza terribile ed inaccettabile. Proprio per questo sono state rafforzate tutte le misure di vigilanza e di controllo dentro la sede del Consiglio regionale». Lo dichiara il presidente dell’Assemblea legislativa, Giuseppe Bova, in relazione all’intimidazione perpetrata ai danni presidente della Commissione contro il fenomeno della mafia in Calabria, Giuseppe Guerriero: un biglietto dal contenuto intimidatorio, lasciato da ignoti, il 14 febbraio scorso, sul parabrezza dell’automobile del consigliere regionale, parcheggiata nel garage di palazzo Tommaso Campanella. «Al tempo stesso – aggiunge Bova – abbiamo rafforzato la nostra attenzione e la tempestività della reazione, anche attraverso la richiesta di intervento delle forze dell’ordine. Così è stato nel caso delle gravi minacce all’on. Guerriero».
Il presidente Bova spiega: «Abbiamo messo a disposizione dell’autorità giudiziaria elementi potenzialmente in grado di portare all’individuazione dei responsabili del fatto. Così, questa volta, non c’è stata solo l’immediata e fraterna solidarietà verso il collega colpito, ma anche, riteniamo, un livello assai efficace di collaborazione con la polizia giudiziaria. Anche per questa via – conclude il Bova - la necessaria battaglia di legalità può diventare più fattiva, con il contributo, speriamo decisivo, dei vari livelli di responsabilità del Consiglio regionale della Calabria».
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