10 marzo 2006    

Bova: «Io quella gente la conosco...»


“Quella gente la conosco bene. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Bova scopre il dipinto dedicato alla LevatoSi veste così nei giorni di festa”: con queste parole il Presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Bova inizia il ricordo di Giuditta Levato, mantenendo fisso lo sguardo al quadro realizzato dal pittore Mike Arruzza. Sono parole suggestive: il presidente, visibilmente commosso, accompagna per mano i presenti dentro il mondo delle lotte contadine del dopoguerra, dentro la battaglia per il diritto al lavoro e per la promozione della dignità umana. “Ma, soprattutto-ha aggiunto-Giuditta Levato rappresenta quel più vasto mondo degli esclusi, di quelli che hanno pochi diritti e nessuna strada intitolata, di coloro i quali, con l’estremo sacrificio della propria vita, raccontano la storia per com’è. Giuditta Levato, prima; Angelina Mauro, dopo, a Melissa, e poi ancora, le donne cadute a Portella della Ginestra, sono testimonianze di un sacrificio che si iscrive a pieno titolo negli elementi fondativi di una regione come la nostra, immersi nella più larga vicenda storica e sociale del Mezzogiorno. Ebbene, a questo mondo, a queste persone, vogliamo e sentiamo di dare voce: è questo un impegno che non ci lascerà mai”.
Dal mondo di allora al sogno di oggi. Ha detto ancora Bova: “Per tanto tempo ci hanno bombardati con il sogno americano. Ma il sogno per cui vale la pena spendersi è il sogno europeo dove uomini e donne hanno gli stessi diritti, dove l’istruzione è una opportunità di partenza. Questo, forse, non fa la felicità, ma dentro questo quadro si va avanti. Anche lei, Giuditta Levato, è stimolo per un sogno, che vive dentro la Casa dei calabresi”.  

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