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24 febbraio 2006
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Occhiuto (Udc): E' un doppione che rende inutile la Commissione antimafia»
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“Come asseriva emblematicamente il socialista Pietro Nenni quando non si vuole risolvere un problema si istituisce una Commissione. Ora, siccome non una, ma ben due Commissioni contro la mafia sono state istituite nel corso di pochi mesi e di questo passo nessuno ci assicura che il presidente Loiero non darà vita ad altri Osservatori sul fenomeno, l’opinione di Nenni in un certo senso inquieta”.
Roberto Occhiuto (Udc), vicepresidente del Consiglio regionale, interviene nella polemica suscitata dall’insediamento da parte della Giunta regionale della Consulta sulla legalità e aggiunge: “Questo singolare modo di agire su una questione delicata, deve far riflettere le forze politiche, soprattutto in questo momento delicato per l’Assemblea legislativa calabrese, esposta com’è a insinuazioni di vario tipo”.
Occhiuto non si limita, però, a criticare l’iniziativa della Giunta regionale, anzi esprime una precisa proposta: “Visto l’insediamento da parte del presidente Loiero della nuova Commissione per la legalità in capo alla Giunta, e viste le obiezioni più che legittime sollevate dal Presidente della Commissione regionale contro la mafia per la evidente delegittimazione subita, sarebbe coerente e apprezzabile porre fine alla Commissione voluta dal Consiglio, come d’altronde auspica anche il collega Dionisio Gallo, vicepresidente della stessa Commissione, lasciando che ad occuparsi di mafia sia l’Esecutivo”.
Ad avviso dell’esponente dell’Udc “Aldilà delle duplicazioni inutili, in ogni modo, ciò che induce a riflettere è questa continua, quasi insistente, voglia di svuotare il Consiglio regionale di funzioni, compiti e prerogative e quando non lo si può fare impedendogli persino di discutere, com’è accaduto per il bilancio regionale, lo si sostituisce anche a costo di creare organismi in tutto simili a quelli già esistenti senza neppure accorgersi che, cosi facendo, si ridicolizzano organismi importanti, compiti e ruoli che non ricevono legittimazione dall’Esecutivo, né dal presidente Loiero o da poteri indicibili, ma dai calabresi direttamente”.
Per Occhiuto, in sostanza “Il punto è che su talune problematiche la finzione non serve a nulla, né copre alcune delle vistose anomalie politiche che ci hanno condotto al punto in cui siamo, per cui se si è tutti convinti che il Consiglio regionale, per via anche di una serie di difficoltà oggettive e della persistente delegittimazione che subisce da parte della Giunta regionale, non è più nelle condizioni di esercitare i compiti che la Carta costituzione e lo Statuto gli assegnano e dinanzi alla più totale inattività dell’Esecutivo rispetto ai problemi veri dei calabresi, la maggioranza di centrosinistra inizi a ragionare, ma sul serio, su come si possa chiudere anticipatamente questa legislatura”.
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