24 febbraio 2006    

La ricognizione del patrimonio immobiliare: una sfida decisiva (di Romano Pitaro)


Cos’è suo? E se un soggetto non riconosce se stesso, non ha il dovere di andare dallo Romano Pitaropsicoanalista?  Naturalmente, se le domande appena accennate riguardano la Regione, pur rimanendo gravi,  esigono altre risposte: politiche, legislative, istituzionali.
E’ in gioco la credibilità stessa della Regione come soggetto pubblico. Perciò l’argomento è un crocevia formidabile per comprendere se in Calabria si vuol fare sul serio o seguitare a rinviare ogni soluzione.
Da quando s’è insediato, il presidente del Comitato di controllo del Consiglio regionale   Bruno Censore, ha posto l’attenzione sul nodo del patrimonio immobiliare della Regione.
Al momento,  la Regione, stante alle diverse opinioni espresse sul tema,  non sa di cos’è proprietaria. Nel corso di uno specifico incontro fra il presidente Bruno Censore (Ds)Censore ed il vertice della Corte dei Conti tenutosi a Catanzaro,  si è ipotizzato che taluni beni immobili di proprietà della Regione siano in mano a privati. Il danno per le finanze pubbliche è considerevole. A parte la censura molto netta per chi ha il dovere istituzionale di avere cura del patrimonio pubblico e invece finora se n’è infischiato. Perché sia accaduto e per tutelare chi ? Sono altre domande che meritano un’attenta considerazione.
Oggi, però, è più urgente -  e in questo senso è apprezzabile anche l’iniziativa legislativa dello stesso Censore – che il lavoro di ricognizione, meticoloso e puntuale, rapido e scientifico, del patrimonio immobiliare, grazie anche al sussidio della Corte dei Conti, venga intrapreso e portato a compimento.
E davvero   poco conta  che il pool di esperti per espletare questa delicata incombenza, sia composto in un modo o in un altro, con personale del Consiglio o esterni indicati dalla Giunta. Ciò che davvero conta è che sia rigorosamente affidabile.
 Anche la proposta di legge firmata dal vicepresidente Occhiuto e volta a connettere il patrimonio immobiliare della Regione al finanziamento della piccola e media impresa, per rendere produttivo nell’interesse generale lo stesso patrimonio immobiliare, s’incardina nel processo di resipiscenza della Regione rispetto a un argomento cosi decisivo.
Va quindi considerata, essendo tra l’altro ai primi punti dell’ordine del giorno della Commissione competente. Forse le varie iniziative in campo andrebbero meglio  coordinate e forse si conseguirebbero prima gli obiettivi desiderati.
Insomma: qualcosa si muove, e si muove proprio su un terreno che a tanti è sempre parso estremamente scivoloso. Ma d’altronde, come ha detto il Presidente della Repubblica di recente, la mafia si combatte, oltre che con un’efficace repressione, anche attraverso la buona amministrazione della cosa pubblica.
Ecco un altro motivo per fare presto e bene.
 segnala pagina ad un amico
 CHIUDI