15 febbraio 2006    

Le donne calabresi fanno «rete» per lo sviluppo


Realizzare un piano straordinario per l’occupazione femminile mettendo in atto politiche di sostegno, supporto ed accompagnamento che possano far abbandonare alla Calabria il triste primato della regione con il più alto tasso di disoccupazione femminile d’Europa. La Presidente della Commissione Pari Opportunità Antonia Lanucara
E’ questo l’obiettivo che la Commissione regionale per le Pari Opportunità, presieduta da Antonia Lanucara, intende perseguire anche attraverso la costruzione in Calabria di una ‘rete’ capace di mettere in raccordo le donne impegnate in politica, nei sindacati, nelle Università, nell’industria e in ogni altro settore preposto allo sviluppo della regione, ivi compresa tutta la Pubblica Amministrazione.
In questa direzione, la Commissione ha avviato con l’audizione delle rappresentanti dirigenti sindacali provinciali e regionali, un programma di incontri che coinvolgerà tutte le donne impegnate in politica, nell’associazionismo femminile e in tutte le organizzazioni che trattano di lavoro nell’agricoltura, nell’industria, nel commercio ed in ogni altro campo lavorativo nel territorio calabrese.
Alla riunione hanno partecipato, fra le altre, la consigliera regionale, Liliana Frascà e le rappresentanti sindacali Rosy Perrone (Cisl Calabria), Grazia Larizza (Cisl Reggio Calabria), Rosa Giulia Melidoni (Cgil Reggio), Silvia Marsala (Confsal), Ester Cicero e Donatella Fedele (Ugl).
“Non basta la convegnistica – ha detto la presidente -  per realizzare i diritti delle donne, ci vuole un piano concreto destinato a cambiare il volto lavorativo della Calabria”.
Una riunione della Commissione Pari Opportunità“Lavoro, servizi e formazione continua sono  punti irrinunciabili di questo ambizioso progetto. E’ nostra intenzione infatti – ha sottolineato Antonia Lanucara  – batterci per la creazione di Comitati di Pari Opportunità in tutti gli enti locali e nelle aziende con più di 30 dipendenti. Ovviamente, la ‘rete’ a cui pensiamo è una rete la cui sede è quella offerta dalla Commissione di parità. Sappiamo che la politica istituzionale calabrese guarda alle popolazioni e dunque alle donne che oggi rappresentano il tasso più alto di disoccupazione d’Europa. La risorsa-donna  è fondamentale per la Calabria e per l’Europa. Il Por Calabria deve diventare un ‘luogo’ leggibile ed accessibile, e che permetta di costruire progetti utili che abbiano ricadute concrete e positive. Si tratta dunque di mettere in campo la creatività femminile nei luoghi preposti alla politica istituzionale”.
Massima disponibilità nei confronti delle istanze che la Commissione per le Pari Opportunità ha posto è venuta da Liliana Frasca, Presidente della Commissione “Affari dell’Unione Europea” fortemente convinta del sistema “a rete”, che “consentirà di realizzare progetti concreti”. 
Rispetto ai fondi comunitari in particolare – ha detto Frascà – “è necessario esprimere una progettualità in grado di utilizzare le risorse. A ciò si aggiunge la necessità di costruire un percorso formativo per accrescere le competenze e fornire a tutte le donne gli strumenti necessari. Per raggiungere questi obiettivi – ha concluso Frascà –  è fondamentale il raccordo costante di tutti i soggetti istituzionalmente impegnati nelle Pari Opportunità”.
Concludendo i lavori e ringraziando le donne del sindacato per il valido contributo offerto, la presidente Lanucara ha detto: “La Commissione si relazionerà in maniera permanente sia con il Consiglio regionale che con le sue articolazioni nonché con il presidente della Giunta, Loiero, al fine di concretizzare politiche economiche capaci di guardare ad entrambi i sessi e che, nel privilegiare una forte rete di servizi sociali per la famiglia, consenta alla stessa di diventare un nucleo nel quale si sviluppino gli affetti e le opportunità di lavoro per le donne e per gli uomini. Una formazione continua per le donne, così come è richiesto dall’Europa, sarà possibile solo se si libererà la risorsa-donna dai compiti tradizionali che la vedono ancora soggetto reggente della famiglia”.
 

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