24 maggio 2005    

Il presidente Bova riceve una delegazione bosniaca


 Una solidarietà vera e sostanziale, non meramente formale o di cortesia. Il Presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Bova, ha accolto così i rappresentanti del Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli e della cooperativa sociale “Lunaria”, protagonisti di un’iniziativa che ha messo in relazione la Calabria e la Bosnia Erzegovina, nel contesto del programma di cooperazione internazionale “Altriponti”.

L’incontro si è svolto a palazzo Campanella, dove il Presidente Bova non si è limitato a recepire le istanze dei soggetti sociali coinvolti nel meritorio progetto, ma ha instaurato un dialogo costruttivo ed approfondito, durato quasi un’ora e mezza. Tra i componenti della delegazione italo-bosniaca ricevuta dal massimo rappresentante dell’Assise calabrese c’era la nota neuropsichiatra di Srebrenica Irfanka Pasagic, fondatrice dell’associazione “Tuzlanska Amica”, con la quale è impegnata nel campo umanitario, tanto da conquistare il prestigioso premio “Alexander Langer 2005”.

Gli ospiti  hanno illustrato la loro attività nella ex Jugoslavia e spiegato le linee del programma “Altriponti”, promosso dal CISP (un’organizzazione non governativa operante in 20 Paesi nel mondo) in sei regioni del Mezzogiorno d’Italia, tra le quali la Calabria. In questo contesto – è stato spiegato all’onorevole Bova – il collegamento tra la nostra Regione e la Bosnia Erzegovina è nato dalla proficua relazione tra la cooperativa sociale “Lunaria” e l’associazione “Tuzlanka Amica” per uno scambio di esperienze nel settore della tutela e della rieducazione sociale dei minori in caso di devianze.


«Il nostro obiettivo – ha detto Irfanka Pasagic – è creare una casa famiglia a Tuzla, sul modello di quella realizzata da “Lunaria” a Cittanova, per gli appartenenti alle fasce più giovani della popolazione che vivono una situazione di disagio sociale. Nel territorio in cui noi operiamo, purtroppo, ce ne sono molti. Dopo la guerra, ad esempio, c’è stato un esponenziale incremento della diffusione e del consumo di sostanze stupefacenti: la tossicodipendenza ha raggiunto livelli preoccupanti».

Secondo la neuropsichiatra, «esiste un altro gravissimo problema rappresentato dallo sfruttamento dei giovanissimi per la commissione di delitti. L’ordinamento della Bosnia Erzegovina esclude infatti la perseguibilità penale dei soggetti che non hanno compiuto i 18 anni. Le conseguenze sono facilmente immaginabili».

I rappresentanti del CISP hanno tratteggiato un quadro molto fosco della situazione che si vive nello stato balcanico. Dopo la guerra il processo di ricostruzione ha raggiunto uno stadio avanzato sul piano delle infrastrutture materiali, mentre sotto il profilo della pacifica convivenza tra le diverse componenti etniche e religiose il processo di nuova integrazione procede a rilento, tra molteplici difficoltà.

«Nei vostri confronti – ha sostenuto il presidente  Bova – nutro stima sincera ed ammirazione. Qui in Calabria, per nostra fortuna, la guerra è un ricordo lontano, ma gli orrori del Novecento – e soprattutto quelli della seconda guerra mondiale – hanno toccato direttamente noi e le nostre famiglie. E’ anche per questo che i calabresi vi sono vicini e solidali». Il Presidente  ha ricordato «l’impegno concreto della Calabria a favore dell’Albania, dove nel 1999 fu impiantato un campo che ha rappresentato un modello di cooperazione e solidarietà sociale di cui andiamo ancora oggi orgogliosi. La nostra è una regione che storicamente ha fatto i conti con una condizione di povertà, ma si è sempre distinta per essere una terra di pace. Qui da noi – ha spiegato – si è sedimentato uno strato sociale plurietnico e plurireligioso, nel quale la convivenza tra le sue diverse componenti non ha mai dato luogo a fenomeni di conflittualità. La minoranza grecanica, il ceppo albanese e la comunità occitana vedono ancora oggi tutelate le rispettive identità».

Dal punto di vista operativo, il Presidente Bova ha proposto «la redazione di un programma di collaborazione, incentrato sulla formazione universitaria e sulla creazione di un circuito virtuoso che  metta in relazione la Calabria e la Bosnia Erzegovina, affinché “facciano sistema”. Il nostro sostegno – ha concluso Bova – sarà concreto e passerà anche attraverso atti in grado di snellire gli iter e favorire le adozioni a distanza, nonché a rendere più celeri i tempi per la realizzazione della casa famiglia».


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