7 febbraio 2006    

CAPIRe, un progetto aperto a tutti i Consigli regionali (di Luisa Lombardo)


Maria Grazia Laganà, ved. Fortugno interviene all'ultima Conferenza dei Presidenti a Reggio

D'ora in poi tutti i Consigli regionali potranno partecipare a CAPIRe, un progetto nato nel 2002 per monitorare l’applicazione delle leggi e soprattutto per verificarne le ricadute. All'inaugurazione del quarto anno di lavoro - che si è tenuto a Milano lo scorso 6 febbraio - i Consigli regionali che lo hanno ideato (cioè Emilia Romagna, Piemonte, Toscana e Lombardia) hanno spiegato che d'ora in poi potranno partecipare anche gli altri Consigli che ne faranno richiesta.
E secondo i pronostici le richieste saranno tante considerato che alla tavola rotonda di Milano erano presenti i consiglieri di diverse Regioni d’Italia.
I cittadini saranno resi più partecipi degli esiti delle politiche regionali. E, sempre in questa direzione, si potrà rafforzare il ruolo di controllo dei Parlamenti regionali attraverso meccanismi di verifica della qualità e della fattibilità delle leggi più importanti. Già diversi Consigli regionali hanno inserito nei loro Statuti, clausole di valutazione delle leggi più qualificanti e rilevanti per la vita della regione. Ciò permetterà di scoprire la specificità del ruolo dei Parlamenti regionali, più vicini agli enti locali del Parlamento nazionale.
Sulla valutazione, però, resta ancora molta strada da fare. Occorre innanzitutto assicurare che tali clausole e procedimenti di valutazione non restino solo parole sulla carta, ma si tramutino in efficaci politiche di controllo. A ciò si aggiunge la necessità di garantire che gli strumenti di valutazione siano assolutamente imparziali e unanimemente condivisi.

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