7 febbraio 2006    

Verso il II Rapporto sulla qualità delle leggi


Sarà redatto a breve il secondo Rapporto sulla qualità della legislazione regionale che valuti le leggi prodotte e la tendenza di fondo che, anno dopo anno, emergono dal corpus normativo. Lo ha annunciato il presidente del Comitato della qualità e fattibilità Il Presidente del Comitato per la fattibilità e la qualità delle leggi Antonio Acri (Ds)delle leggi, Antonio Acri, aprendo i lavori della seduta odierna, nel corso della quale sono intervenuti i consiglieri regionali Demetrio Naccari Carlizzi (Margherita), Alberto Sarra (An) e Giovanni Nucera (Udc). Nella sua relazione introduttiva, Acri ha ripercorso il lavoro fin qui svolto dal Comitato con la stesura del primo rapporto sulla qualità delle leggi e si è soffermato sui successivi passi che l’organismo intende compiere. Con un obiettivo fondamentale: la costruzione di un osservatorio il più possibile ampio su alcuni aspetti dell’attività normativa del Consiglio regionale. 
“Sul primo rapporto abbiamo ricevuto diffusi apprezzamenti che, tuttavia, resterebbero fini a stessi se da quella analisi non si cogliessero gli elementi che ci chiamano ad una decisa inversione di marcia rispetto alle modalità della legificazione regionale – ha detto Acri-. L’attività del Comitato si pone all’interno di un quadro normativo generale assolutamente nuovo a livello regionale, circostanza che rafforza l’esigenza di periodiche valutazioni della nostra legislazione. Questo anche alla luce del complessivo quadro emerso nel primo Rapporto che, per la verità, non è risultato proprio esaltante”.
Ottenendo parere favorevole, il Presidente Acri ha sottoposto ai consiglieri presenti il programma del Comitato per il primo semestre 2006 caratterizzato da quattro punti principali. Acri ha rilanciato “la necessità di una analisi annuale della legislazione”. “E’, infatti, importante continuare in questa opera di analisi incardinata su valutazioni strutturate e periodiche – ha spiegato- al fine di creare un trend che può diventare sempre più significativo col passare del tempo”.
Palazzo Campanella a ReggioAltro punto qualificante è “l’impegno a varare in Consiglio una legge di semplificazione del sistema normativo regionale che possa, attraverso l’abrogazione esplicita di disposizioni normative, così come recentemente fatto da regioni quali la Toscana, il Piemonte, ecc., dare maggiore certezza sul quadro giuridico attuale che risulta, come ampiamente dimostrato nel nostro primo Rapporto, frammentato e, per alcuni versi, caotico”.
Ancora, per Acri si rende necessaria l’applicazione del Manuale di tecnica legislativa sia al Consiglio che alla Giunta, “da me più volte richiesto”.
L’ultimo passaggio riguarda l’opportunità di una verifica dopo l’approvazione delle leggi: “Si tratta – ha aggiunto- di una valutazione ex post, che ci consenta di interagire in modo più efficace con la nostra comunità e ci offra più occasioni per presidiare le varie tematiche. Un modo di riacquistare una parte degli spazi di iniziativa e visibilità persi anche in seguito alla introduzione dell’elezione diretta del presidente della Giunta”.
Infine, Acri ha concluso ribadendo che “l’attività del Comitato non può e non vuole soffocare l’autonomia decisionale di alcuno”. “Non è una deriva tecnocratica – ha precisato-. E’ il solo modo, intelligente, di avere informazioni aggiuntive rispetto a quello che abbiamo o che crediamo di avere”.

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