25 gennaio 2006    

Naccari e Maiolo (Margherita): Sui fondi comunitari più ruolo al Consiglio


Pubblichiamo la la lettera inviata dal presidente della seconda Commissione consiliare, Demetrio Naccari Carlizzi (Margherita) e dal presidente della Commissione per il Piano di Sviluppo regionale, Mario Maiolo (Margherita), al presidente della Giunta regionale Agazio Loiero, al vicepresidente, Nicola Adamo, ed al responsabile UOA (Unità organica aggiuntiva), Vincenzo Falcone. 
“Dalla consultazione del portale della Giunta Regionale continuiamo a seguire con attenzione il percorso di formazione del Documento Strategico Regionale per la programmazione dell’intervento comunitario 2000/2006 che, avviato con la presentazione della bozza del documento redatta dalla UOA guidata dal  Dott. Falcone, ha registrato gli incontri con le organizzazioni economiche e sociali (17 novembre), con il partenariato istituzionale (23 novembre) e infine, con il partenariato sociale (10 gennaio 2006).
Demetrio Naccari Carlizzi (Margherita)Nel merito, la Presidenza della Commissione Bilancio, ha già avuto modo di sollecitare l’opportunità di un puntuale coinvolgimento delle strutture competenti del Consiglio nel processo di programmazione, opportunità condivisa dallo stesso Dott. Falcone, che concordava sul tema manifestando “…l’intenzione di assicurare in tempo utile i giusti raccordi con la Commissione…”
Ma c’è un altro punto che, invero, ci trova d’accordo con il Dott. Falcone, quando, per come riportato nel resoconto della riunione del 10 gennaio, egli afferma che il Dsr non è il Piano Strategico Regionale così come il POR non è l’unico strumento dello sviluppo socio economico della Calabria e le risorse comunitarie devono essere considerate aggiuntive di quelle ordinarie. Il Dsr non è, quindi, il piano strategico complessivo di sviluppo regionale, ma ne è parte, così come le risorse comunitarie non sono il bilancio regionale, ma certamente con esso sono interrelate.
Se, dunque, questa è l’impostazione che la Giunta intende dare alla programmazione, ci sfugge il senso del suo agire nei confronti delle Istituzioni consiliari titolate ad occuparsi di programmazione, perché, se è condivisibile una impostazione che non attribuisce allo strumento programmatorio comunitario valenza esaustiva delle attività di programmazione regionale, non altrettanto lo sarebbe una impostazione che considera la programmazione comunitaria come cosa altra rispetto al generale processo di programmazione.
L’azione che l’esecutivo sta portando avanti sul tema sembrerebbe andare verso questa ultima, e non condivisibile, accezione della programmazione comunitaria, come dimostra la puntuale e costante estromissione delle Commissioni da noi presiedute dal confronto sul percorso di formazione del DSR. E l’osservazione che ci premuriamo di portare alla Sua attenzione, non è mossa da alcuna denuncia di lesa maestà, ma è ritenuta utile ad un proficuo e comune lavoro per immaginare, programmare e realizzare il futuro della nostra Regione. In tal senso riteniamo che, ognuno per la competenza istituzionale che gli compete e con l’autonomia e l’autorevolezza delle istituzioni che è chiamato a guidare, debba efficacemente agire per disegnare, finalmente, un coerente, condiviso e praticabile progetto di sviluppo socio economico regionale.Mario Maiolo (Margherita)
In tal senso, la classe politica è chiamata a definire ed immaginare ciò che vuole che sia la Calabria, definire quella che tecnicamente viene indicata come Vision della regione a 10, 12 o 15 anni. Ed è evidente che questo compito non può che essere attribuito alla massima espressione della politica regionale, il Consiglio Regionale. I tempi che viviamo, quindi, chiamano l’Assemblea Regionale, nelle sue massime articolazioni operative (permanenti e speciali), ad immaginare e definire nel breve percorsi condivisi che portano alla redazione di un grande progetto per la Calabria capace di disegnare una visione della regione che risponda al bisogno di futuro della nostra gente e che non ponga limiti derivanti dalla necessità di impegnare risorse definite. Siamo convinti che, come i progetti di vita, anche le politiche di sviluppo debbano immaginarsi senza risorse definite. Le politiche di sviluppo sono la traccia all’interno della quale il governo regionale deve muoversi programmando coerentemente le risorse, non sono lo strumento per programmare le risorse. In questa visione ci conforta la constatazione che di tutto sembra avere bisogno la regione tranne che di ulteriori risorse, attese le difficoltà che si hanno nel garantire la spesa di quelle già attribuite.
Ancora, il governo regionale è chiamato a programmare le risorse man mano disponibili attraverso programmi di intervento coerenti con le politiche di sviluppo. Questa distribuzione di competenze fa sì che la definizione del POR 2007/2013 o la programmazione dei fondi FAS sia sì di competenza della Giunta, ma che al Consiglio spetti il compito di definirne la coerenza con le politiche assunte e di intervenire sullo strumento di programmazione per emendarne gli aspetti in contrasto.
Infine, le strutture burocratiche regionali (i dipartimenti) sono chiamate a dare concretezza a quanto programmato attraverso la redazione di piani di settore condivisi dagli Assessori delegati che diano contezza agli attori dello sviluppo dell’esistenza di strumenti attuativi delle politiche di sviluppo, quantifichino le risorse disponibili per un preciso arco di tempo e per l’attuazione del piano e comunichino le modalità di attuazione degli obiettivi dei piani.
Ed in questo senso certamente vanno la normativa generale nazionale, lo Statuto della Regione Calabria  e numerose  Leggi Regionali che prevedono ed attribuiscono al Consiglio Regionale ed alle Commissioni competenti per materia ed alla Commissione del Piano, funzioni di indirizzo politico  e di programmazione in rappresentanza della Società calabrese.  Ed anche con la recente approvazione del bilancio di previsione 2006, si è voluto ribadire il concetto di “programmazione”, tanto da far approvare una serie di norme che da un lato rendono obbligatoria l’approvazione del DPEFR , facendo dipendere da questa la successiva approvazione del bilancio di previsione e dall’altro delegano la Giunta Regionale, sentite le Commissioni,  all’approvazione di un Documento Metodologico per la Programmazione delle risorse comunitarie, nazionali e regionali al fine di definire il ciclo di programmazione della Regione Calabria nel rispetto della normativa vigente.   


il «transatlantico» di Palazzo Campanella


Questo articolato percorso può essere attuato con due differenti approcci. L’uno collaborativo, che cerca, con il coinvolgimento reciproco delle istituzioni, pur nella salvaguardia di ruoli ed autonomia, di prevenire e gestire eventuali contrasti. L’altro che, richiamandosi alla assoluta autonomia delle istituzioni, articola il percorso in steps autonomi, rimandando al confronto sui documenti finali le discussioni di merito.
Consentire che si continui in un percorso che vede attivato solo una minima parte del Consiglio interessata a particolaristiche esigenze e gran parte del Consiglio assolutamente non interessata dalla programmazione comunitaria significa alimentare quel senso di confusione istituzionale e politica che da decenni avvolge la nostra Regione e non le consente alcun passo avanti nella direzione di un organico sviluppo sociale ed economico.
On. Presidente, queste brevi riflessioni che rassegniamo alla Sua attenzione, ci rafforzano nella convinzione che non si possa immaginare di definire il Documento Strategico Regionale per il periodo 2007/2013 senza incardinare la discussione in un percorso più ampio di programmazione strategica e di rapporto con la programmazione ordinaria.
Sulla base di quanto espresso , Le chiediamo un autorevole intervento affinché venga riportata sui giusti canoni istituzionali l’attività programmatoria e di indirizzo nella nostra Regione. Il comune impegno assunto in tema di programmazione anche in occasione dell’approvazione del bilancio di previsione 2006, ci impone di non essere più disponibili ad approvazioni affrettate e a soluzioni dettate dall’emergenza”.


 segnala pagina ad un amico
 CHIUDI