20 dicembre 2005    

La Conferenza di Reggio, iniziativa preziosa (di Roberto Occhiuto*)


CONFERENZA DEI PRESIDENTI DELL’ASSEMBLEA,

DEI  CONSIGLI  REGIONALI E DELLE PROVINCE AUTONOME

On.li Presidenti dei Consigli regionali,
è con vivo plauso per questa iniziativa veramente opportuna, in questo momento delicato che la mia regione attraversa, che mi associo agli indirizzi di saluto e di benvenuto nella sede dell’Assemblea legislativa calabrese.
Vedete, sono del parere che, da quando è stata introdotta l’elezione diretta del Presidente della Regione con apposita riforma della Costituzione, se, da un lato, è evidente a tutti il pericolo dello squilibrio nel sistema di poteri delle Regioni, tra Esecutivo e Legislativo, dall’altro si avverte l’importanza delle Assemblee legislative in quanto palestre dì democrazia, Il vicepresidente del Consiglio regionale Roberto Occhiutoin quanto ambiti autorevoli dove poter discutere sulle grandi questioni che interessano il Paese.
Forse, proprio il ragionamento approfondito sui temi di stretta attualità con cui la società deve fare i conti costituisce una delle materie per il nuovo mestiere che ai consiglieri regionali tocca apprendere - e piuttosto rapidamente - in questo momento di transizione istituzionale.
Da qualche anno si afferma — e giustamente — che a governi regionali più forti debbono corrispondere Assemblee legislative altrettanto forti. E la forza e l’autorevolezza di un’Assemblea legislativa dipende dalla sua capacità di essere luogo entro il quale si svolge la rappresentanza della società. Di essere al tempo stesso specchio della società che rappresenta e vertice di pensiero e di elaborazione critica dei problemi, delle soluzioni e delle prospettive dei territori.
Questo impegno, queste nuove responsabilità stanno diventando, anche per merito degli sforzi della Conferenza, patrimonio acquisito dalle Assemblee regionali.
Questo impegno e queste responsabilità sono avvertite con ancora più urgenza ed intensità dal Consiglio regionale della Calabria, perché più sono gravi i problemi di una regione più deve essere forte, coraggiosa la sua classe dirigente che si incontra e si confronta all’interno della sua casa, solida e resistente, che è il Consiglio regionale.
Ecco perché, quindi, l’iniziativa di tenere a Reggio la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative regionali è preziosa. Perché, anzitutto, rappresentando noi le società regionali e tutte le opzioni politiche presenti nei diversi territori, possiamo consentirci, passatemi il termine, il “lusso” dell’obiettività, il gusto per il ragionamento affrancato da pregiudizi, la libertà di non strumentalizzare, per fini politici, eventi drammatici .
Nei momenti tristi il nostro ruolo, il ruolo del legislatore regionale, ancor di più dei ruolo degli Esecutivi, acquista una funzione delicata e il suo contributo è importante.
E’ importante commemorare con voi la morte di un politico perbene com’è stato, unanimemente. definito il Vicepresidente del Consiglio regionale Franco Fortugno, assassinato a Locri il 16 ottobre scorso;
è importante che la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative regionali reagisca, con compattezza, come ha fatto anche nelle ore subito successive a quel truce assassinio, dinanzi a eventi che mettono in discussione le Istituzioni, lo status quo e sconvolgono la vita dei cittadini onesti, faccia sentire la sua autorevole voce e metta a punto una serie di iniziative volte a tutelare la legalità e a rilanciare il valore della democrazia come pratica quotidiana e punto irrinunciabile per ciascuno di noi.
Ci sono, naturalmente, svariati modi per onorare la memoria di un politico ucciso dalla mafia, e non nascondo che talvolta c’è chi, forse suo malgrado, tende persino a strumentalizzare eventi di tal fatta, caricandoli di un significato che, minando la compattezza della politica nel suo insieme, tradisce falsi obiettivi e non rende un servizio alla democrazia.
Ma il modo, a me pare, migliore, per onorare la memoria di un politico come Fortugno, è quello di richiamare ciascuno alle proprie responsabilità: Stato, Istituzioni, società civile, rappresentanze sociali. E la vostra presenza e la celebrazione di un’importante Assise come quella odierna può servire anche a questo.
Il modo migliore è, per ciò che compete la nostra parte, svolgere con trasparenza e fedeltà ai valori della nostra Carta costituzionale, il nostro compito di legislatori regionali ed esercitare con scrupolo i nostri dovere di rappresentanti dei cittadini.
Gonfalone della Regione CalabriaI cittadini calabresi hanno bisogno di guardare con speranza alla politica ed alle Istituzioni, per produrre il cambiamento di cui sono capaci. Di cui oggi sono più capaci di ieri. Oggi, infatti, nelle famiglie dei calabresi i figli hanno superato i padri in quanto a formazione e a conoscenze. Il sistema universitario calabrese ha costruito e seminato nella nostra regione competenze e cultura, costruendo gli anticorpi contro i poteri criminali e la paura dei cambiamento impossibile. Alla politica compete di costruire le condizioni perché queste nuove classi dirigenti possano affermarsi in Calabria, scegliendo di restare per tentare dove i loro padri non sono riusciti.
Il rischio, come capita di frequente dopo ogni omicidio eccellente o eventi particolarmente drammatici, è che passi il messaggio, sui media e nel Paese. che in Calabria i più cattivi siano più numerosi dei buoni. Non è cosi.
Il rischio che passi l’idea che tutto qui sia mafia e malaffare, e non è cosi. Il rischio che ogni politico calabrese sia visto secondo lo stereotipo diffuso da qualche cabarettista, e non è cosi, pur non negando che sia anche cosi.
E si tratta di un rischio davvero grave, perché se una rappresentazione non veritiera prevale sulla realtà, che è decisamente più complessa, vi sarebbe una generale commistione di ruoli, funzioni e comportamenti che non aiuterebbe neppure a capire di cosa stiamo parlando, non ci aiuterebbe ad individuare le responsabilità, i punti critici di un sistema regionale che ha bisogno di un’attenzione diversa da parte dello Stato e, contemporaneamente, di un a nuova responsabilità - meno superficiale, meno preoccupata dell’apparire a tutti i costi e più attenta ai fatti e alla sostanza delle cose - da parte della politica e delle Istituzioni regionali.
Io sono davvero convinto che in un momento come quello che il Paese attraversa, a ridosso di una competizione elettorale che si preannuncia rumorosa e intensa, forse proprio noi - esponenti delle Assemblee legislative e forse anche perché svincolati dall’esercizio di un potere di gestione che di per sé tende a ridurre l’obiettività della riflessione - possiamo aiutare noi stessi, la mia regione, il Paese a non agire d’impulso, a non ubbidire agli input delle realtà economicamente più forti anche quando ciò mette a repentaglio l’unitarietà del Paese, a non seguire le vie della semplificazione eccessiva di cui spesso neanche la stampa è immune e ad imboccare la via della riflessione, del rispetto dei punti di vista di cui ciascuno di noi è interprete, del rispetto della persona e delle peculiarità ineliminabili delle singole realtà regionali.
Vi ringraziamo di essere qui in Calabria, di aver scelto questa regione piena di contraddizioni e di risorse, di debolezze e i punti di forza, per affermare che l’intero Paese è interessato alla Calabria e che quindi ce la faremo perché ce la faremo insieme.
Grazie.


* Vicepresidente del Consiglio regionale
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