25 luglio 2011    

Magarò (Scopelliti pres.): ''Basta polemiche sul piano depurazione''


Il presidente della Commissione regionale contro la 'ndrangheta Salvatore Magarò “La salvaguardia del nostro mare, quale bene prezioso di fondamentale importanza economica e cultura, non può esaurirsi  nell’inutile  calderone delle polemiche tout court. Se questo approccio continuasse,  provocherebbe alla Calabria un danno incalcolabile”.

Lo sostiene Salvatore Magarò, consigliere regionale della Lista Scopelliti-Presidente (è anche presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta).

Ad avviso di Magarò: “Le polemiche, specie quando sono  fatte dalle solite Cassandre, abituate  a minimizzare i problemi quando ricoprivano ruoli di responsabilità politica e a drammatizzarli ora che sono stati bocciati dall’elettorato calabrese,  servono soltanto a gettare fumo negli occhi di chi non conosce la storia della Calabria o, peggio,  a dirottare turisti e interessi organizzati del settore verso altre destinazioni”.

Spiega Magarò: “Il piano per la depurazione,  con l’ingente mole di finanziamenti europei  nella misura di 38 miliardi e 210 mila  di euro, finalizzato a risolvere una volta per tutte, e senza nulla concedere alle compromissioni di un tempo, le incongruenze e la disfunzioni dei depuratori, dopo anni ed anni di lungaggini, tira e molla e sovrapposizioni di competenze, è la dimostrazione che fin dall’insediamento di questa  legislatura regionale che ha ereditato problemi gravosi a non finire, sia il presidente Scopelliti che la maggioranza che lo sostiene, hanno piena consapevolezza dei problemi ambientali che affliggono la Calabria e ben chiara la posta in gioco”.

“Il presidente Scopelliti - puntualizza Magarò - dinanzi ad una molteplicità di problemi che hanno più radici e spesso investono direttamente la capacità di strutturare, in maniera razionale, l’accoglienza da parte di chi opera in questo campo, sta facendo di tutto e sta svolgendo la sua funzione ottimamente. Se si intende essere seri - ecco la proposta di Magarò – e se non si vuole soltanto buttarla in caciara per sostenere una parte politica contro l’altra, occorre riscoprire una nuova cultura di governo della cosa pubblica che finora in Calabria è interamente mancata. Qui nessuno è fesso! Dobbiamo iniziare a rendercene tutti conto. Non è colpa di Scopelliti,  se il mare, qui e là è sporco. Le cause sono remote, presenti e variegate. A noi tutti, insieme a quella forze politiche d’opposizione che intelligentemente si adoperano per proporre soluzioni anziché demolizioni, insieme alle forze ambientaliste che non vogliano limitarsi esclusivamente a fare catastrofismo, spetta recuperare pratiche di buona amministrazione e una nuova eticità della spesa pubblica. A partire proprio dall’emergenza più visibile -  e gravida di conseguenze per una regione che  come la Calabria sul turismo si gioca buona parte del suo patrimonio -   che è quella del mare pulito, delle spiagge linde e insomma di un ambiente a misura d’uomo, dignitoso e in grado di offrire al turista che scegli la Calabria  il glorioso giacimento culturale e  naturalistico di cui disponiamo”.


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