25 luglio 2011    

Interrogazione di Nucera (Pdl) sulle malattie delle colture di kiwi e agrumi


Il segretario-questore Giovanni NuceraSull’epidemia del cancro batterico dell’actinidia, malattia estremamente pericolosa per la coltura del kiwi e su quella da virus della Tristeza degli agrumi, il Segretario-Questore del Consiglio regionale, Giovanni Nucera (Pdl) ha presentato due interrogazioni a risposta immediata rivolte al Presidente della Giunta regionale, Giuseppe Scopelliti ed all’assessore all’Agricoltura Michele Trematerra.
Nel primo dei due documenti, Giovanni Nucera nell’evidenziare “la diffusione in Calabria, ed in particolare, nella Piana di Gioia Tauro, di vaste coltivazioni di kiwi, pari a circa il 6% della produzione nazionale, tale da rivestire - aggiunge - una grande importanza dal punto di vista economico-produttivo, espone il caso della diffusione del cancro batterico dell’actinidia, provocato dallo Pseudomonas syringae pv. Actinidiae. Una malattia - spiega il Segretario-Questore del Consiglio regionale nella sua interrogazione - estremamente pericolosa per la coltura del kiwi, che si diffonde nell’ambiente in maniera epidemica e può portare velocemente alla morte della pianta. Si tratta - argomenta ancora Nucera - di un batterio che, per la sua pericolosità, anche a seguito dei notevoli danni riscontrati in altri Paesi, è stato inserito nella lista d’allerta dell’EPPO (European and Mediterranean Plant Protection Organization) ed è stato oggetto del decreto 7 febbraio 2011 del Ministero delle Politiche agricole inerente ‘Misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e l’eradicazione del cancro batterico causato da Pesudomonas syringae pv. Actinidiae’”. 
Nucera nell’interrogazione, “considerando che il Decreto Ministeriale ha individuato i servizi fitosanitari quali addetti alla prevenzione, e che, a causa dell’allarme provocato sull’intero territorio nazionale si è resa necessaria la convocazione di un tavolo tecnico sull’emergenza del cancro batterico, al quale ha partecipato anche la Regione Calabria”, chiede di sapere “qual è stato l’esito del tavolo tecnico; quanti sono i casi di cancro batterico individuati dal servizio fitosanitario regionale sul territorio calabrese e dove gli stessi risultano localizzati”. Ed ancora, “Se e quale incidenza può avere il suddetto batterio sulla salute dell’uomo, e quali provvedimenti la Giunta intende adottare per affrontare l’emergenza e per sollevare i produttori  dai  danni economici ed all’immagine che gli stessi stanno subendo”.
Richieste che riguardano anche la seconda interrogazione di Nucera, inerente “la predisposizione di misure di sostegno ai coltivatori di agrumi, colpiti dal virus della Tristeza degli agrumi (Citrus tristeza virus, CTV)”.
“Premesso che la Calabria - scrive il Segretario-Questore del Consiglio regionale - occupa nel panorama agrumicolo italiano, un posto di primaria importanza, collocandosi al secondo posto per produzione e superficie dedicata ad impianti specializzati, ed a seguito dei numerosi casi segnalati, a partire dal 2006, di diffusione del virus della tristeza degli agrumi, (una delle malattie più dannose e distruttive in quanto colpisce la maggior parte delle piante coltivate, causandone la morte), il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, con il decreto del 22 novembre 1996, aveva reso obbligatoria la lotta al virus”.
“Anche in questo caso, erano stati individuati, quali addetti alla prevenzione, i servizi fitosanitari regionali. Non conoscendo i risultati dei monitoraggi annuali, se effettuati - rileva Giovanni Nucera - e che il servizio fitosanitario, composto da ottimi professionisti non sufficientemente valorizzati, necessita di un potenziamento per rispondere alle esigenze del territorio ed ottemperare ai compiti ai quali lo stesso è istituzionalmente preposto, chiedo - prosegue - quali iniziative l’Assessorato e la Giunta regionali intendono assumere per ripristinare il servizio di monitoraggio sul virus della tristeza degli agrumi sul territorio calabrese, interrotto nel 2008; quali provvedimenti intendono adottare per affrontare la suddetta emergenza e per sollevare le sorti del sistema agrumicolo calabrese, che necessita di essere potenziato con moderne tecniche produttive che preservino le sue qualità”.

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