14 luglio 2011    

Tripodi (Gruppo Misto): ''Consulenze ed incarichi di dubbia legittimità''


Il consigliere del Gruppo Misto Pasquale Tripodi“Trovo paradossale procedere, come sta facendo il Consiglio regionale, con consulenze ed incarichi  di dubbia legittimità  affidati in presenza di figure professionali già in servizio”. Lo afferma Pasquale Tripodi, consigliere regionale del Gruppo Misto, che aggiunge: “Trovo anche  sorprendente, considerate le difficoltà economiche della Regione, che, dopo l’assunzione di otto ‘giuristi’ per supportare il Comitato per la qualità delle leggi - pur avendo già il Consiglio regionale cinque esperti giuridici ed un Settore legislativo specificamente destinato ad occuparsi di simili questioni -  adesso si sia deciso, con una recente delibera dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, di dar vita ad una nuova testata giornalistica mensile  on line, che dovrebbe servire essenzialmente per l’assunzione di ben otto giornalisti che andrebbero ad aggiungersi  ai cinque già in servizio presso l’Ufficio Stampa del Consiglio”. Ancora Tripodi: “Sollevo questo problema, perché occorre  darsi una regolata e fare il punto, giunti ad oltre un anno di legislatura regionale. Perché, altrimenti, si rischia di vedere la Regione  perdersi nei meandri di una gestione terra terra e le risorse ormai sono scarse,  fino al punto di azzerare  il fondo  destinato per le famiglie e la povertà.  In un frangente critico per l’economia nazionale e con l’indifferenza del Governo Berlusconi verso i tanti problemi dei calabresi - puntualizza il consigliere regionale -  ai vertici dell’Esecutivo e dell’Assemblea regionali è richiesta un’assunzione di responsabilità supplementare, nonché una gestione delle ristrette risorse pubbliche oculata e rispettosa di competenze, merito e leggi.   Mi chiedo quindi se, con questi chiari di luna, siano esattamente queste le priorità di cui un’Assemblea legislativa debba occuparsi. Secondo me, bisognerebbe approvare leggi importanti  e soprattutto approvarle bene, onde evitare che il Governo le impugni continuamente, come sta accadendo.  Mi chiedo infine - conclude Tripodi -  se sia coerente, con i principi di rinnovamento e  valorizzazione delle competenze interne, più volte sbandierati, questo modo approssimativo  di affrontare temi delicati come l’informazione su cui hanno diretta competenza, in difesa dei principi pluralistici e democratici - sanciti dalla Costituzione e dallo  Statuto regionale - tutte le forze politiche presenti in Consiglio.  Il caso, poi, della  suddetta delibera è, oltre che paradossale, persino lacunoso, contraddittorio con la legislazione vigente e del tutto confusionario. Ad incominciare dalla periodicità della testata, infatti, non ha alcun senso dotare l’ Istituzione di un mensile on line, per quanto ci siano dubbi, leggendo la delibera in questione,  persino sulla definizione esatta di periodicità. Ciò che secondo me sfugge completamente, a chi prova a fare questi strappi, è che l’informazione non può essere merce per soddisfare clientele ed appetiti, ma un diritto dei calabresi da garantire con la massima professionalità ed imparzialità e nell’interesse generale”.


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