14 dicembre 2005    

Demanio marittimo: si cambia (di Antonio Borrello*)


 


Antonio Borrello Consigliere regionale Popolari-UdeurDisciplinare l’esercizio delle funzioni amministrative in materia di demanio marittimo destinato a fini turistico-ricreativi delegate alla Regione ai sensi del D.P.R. n. 616/ 1977 nonché di quelle conferite ai sensi del Decreto legislativo 31/3/1998, n. 112 e successive modifiche ed integrazioni. Questi obiettivi sono alla base di una proposta di legge (approvata all’unanimità dall’Aula nel corso della seduta del 6 dicembre, dopo avere avuto il via libera in Commissione “Riforme e decentramento”), che intende recuperare i ritardi dentro un quadro di coerenza con la volontà del legislatore, nella consapevolezza che l’assunzione delle responsabilità costituisce un onere inderogabile di Istituzioni che non intendono abdicare al proprio ruolo. L’iniziativa legislativa che ho messo a punto focalizza il ruolo della gestione e della regolamentazione della risorsa ‘demanio marittimo’ in chiave di valorizzazione, anche economica, di un grande patrimonio naturale che deve assurgere a obiettivo di fondo di una Regione come la Calabria che, potendo contare su circa 800 Km. di costa, intende fare del turismo balneare un fattore di sviluppo economico ed occupazionale. Già con il D.P.R. n. 616/77, ma ancor di più con le successive leggi n. 494/93 e 647/96 e per ultimo il decreto Legislativo 112, il legislatore nazionale ha attribuito alle Regioni le funzioni di gestione del demanio a fini turistici e ricreativi. Infine con la legge 88/2001, la delega ha interessato anche le funzioni relative ai porti di rilevanza economica regionale ed interregionale. Governare un processo così rilevante in un territorio dagli equilibri delicatissimi significa esaltare la potestà programmatoria della Regione, avendo ben presenti le esigenze di integrazione terra/mare, imprenscindibili quando si va a pianificare un fenomeno che trova la propria concentrazione nella fascia costiera. Questa proposta pone a cardine del sistema il territorio al quale vengono riconosciute due prerogative. Da una parte, è considerato vera e propria risorsa, essendo mezzo, luogo e fine di numerosi processi produttori di beni,servizi e valori in grado di soddisfare, almeno parzialmente, bisogni materiali ed immateriali”. Dall’altra è area del governo, entro la quale e con la quale si identifica il potere amministrativo e politico: area culturale ed ecologica alla quale si associa una specifica popolazione,una cultura, un ordinamento istituzionale e giuridico, ambito di legittimità e di efficacia di norme e comportamenti individuali e collettivi. Non sempre il legislatore è riuscito a funzionalizzare il territorio alle varie e spesso contrastanti esigenze della collettività, così come difficilmente la legge è in grado di bilanciare i diversi interessi pubblici e privati, e contemporaneamente di individuare quelli da soddisfare.
Ecco che la possibilità per il Comune - da sempre l’ente territoriale più vicino alle esigenze locali – di poter decidere delle sorti del demanio marittimo, nell’ambito delle funzioni attribuite dalla legge, costituisce un’importante svolta. Infatti, i vantaggi che possono trarsi da questa nuova realtà sono di facile individuazione, basta leggere il primo comma dell'articolo 1, D.L. 400/1993; quest'ultimo specifica che le concessioni dei beni demaniali marittimi può essere rilasciata, oltre che per i servizi pubblici e per servizi e attività portuali e produttive, per l'esercizio delle seguenti attività: gestione di stabilimenti balneari, esercizi di ristorazione e somministrazione di bevande e cibi, noleggio di imbarcazioni e natanti, gestione di strutture ricettive ed attività ricreative e sportive, esercizi commerciali, servizi di altra natura o conduzione di strutture ad uso abitativo compatibilmente con le esigenze di utilizzazione di cui alle precedenti categorie.
Ancora, la proposta di legge intende avvicinare il demanio marittimo a funzioni urbanistiche ed anche commerciali, le quali, però, trovano un limite insormontabile nella destinazione pubblica dei bene che rappresenta contemporaneamente la sua stessa tutela. In conclusione, gli enti comunali che sapranno meglio rappresentare il concetto di territorio nella sua accezione più ampia, potranno usufruire di enormi vantaggi dalla diretta gestione dei demanio marittimo, soprattutto al fine di realizzare una razionalizzazione temporale e spaziale dell'amministrazione pubblica più omogenea possibile.


* Consigliere regionale Popolari-Udeur
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