8 luglio 2011    

Anche il Consiglio regionale sul ponte d’impegno civile che unisce la Calabria e il Veronese


Ospite d’onore un pezzo di Calabria, di quella Calabria con la schiena dritta che “non bacia le mani”. Giusto nel cuore di quel Nord-est più “duro” e leghista, a mille chilometri dai confini regionali un riconoscimento importante all’iniziativa “Gerbera Gialla 2011”, il programma nazionale di ‘Riferimenti’ che ricorda le vittime delle mafie e che l’Assemblea di Palazzo Campanella ha sostenuto con un protocollo d’intesa siglato dal Presidente Francesco Talarico e da Adriana Musella, la responsabile  del movimento d’impegno civile.
Alla Calabria che non china il capo di fronte ai poteri criminali, martedì 21 giugno nel Veronese è stato riservato un ruolo di primo piano.
C’erano duecentotrenta camerieri, 85 cuochi, 90 sommeliers, 600mila tortellini fatti a mano ma anche…5.500 gerbere gialle “per non dimenticare le vittime delle mafie e suonare la sveglia dell’impegno civile”. Sono le cifre da guinness dei primati della Festa del Nodo d’Amore che si è celebrata la sera del 21 giugno, fino a tarda notte, sul ponte visconteo di Valeggio sul Mincio (Verona) e che quest’anno gli organizzatori hanno voluto dedicare all’Associazione Riferimenti e alle manifestazioni della Gerbera Gialla.
La grande kermesse popolare enogastronomica, che è giunta alla sua diciottesima edizione ma affonda le sue origini in una tradizione secolare, ha avuto quest’anno come ospite d’onore la presidente di Riferimenti, Adriana Musella, che è intervenuta con un saluto ascoltato dai circa quattromila partecipanti, presentata dal giovane sindaco di Valeggio, Angelo Tosoni, supervotato esponente della Lega.
“Ringrazio il sindaco, le autorità e tutti gli amministratori locali, da quelli di città come Verona ai più piccoli municipi, che anche in Veneto stanno collaborando attivamente alle iniziative promosse da Riferimenti e dalla Gerbera Gialla – ha detto tra l’altro Adriana Musella – Con loro vogliamo mettere in rete i nostri sforzi affinchè anche le aree del Paese che si credevano immuni da fenomeni criminali mafiosi si attrezzino meglio per isolare culturalmente e nel sentire comune non solo gli inquinamenti e le aggressioni delle mafie ma anche l’omertà, l’indifferenza e la rassegnazione”.
“Avete territori densi di iniziative economiche – ha aggiunto la Musella – che attraggono da decenni flussi di manodopera e di intelligenze che vengono da Sud e da altre parti d’Europa e del mondo. Quello che occorre isolare sono le negatività e nel contempo bisogna difendere l’integrità di queste aree dalle aggressioni del crimine mafioso”.
Oltre lo storico ponte che a Borghetto di Valeggio collega il Veronese col territorio mantovano, la sera di San Luigi è stato lanciato un ponte ideale che lega il ricco Nord-est del Paese col Sud più profondo all’insegna della legalità e dell’impegno antimafia.
Sul lungo e grandioso Ponte Visconteo che attraversa il Mincio, si sono ritrovati seduti, lungo due tavolate di circa 600 metri, quasi 4000 commensali, provenienti da tutta Italia, oltre a una buona presenza di stranieri, per gustare i famosi "Tortellini di Valeggio", poeticamente denominati "Nodo d'Amore".                                                     
La Festa ha preso ufficialmente il via con una sfilata di comparse in costume medievale, a rievocare i protagonisti della leggenda da cui la festa prende il nome.
La prima edizione di questo grande evento risale al 1993 e fu organizzata per celebrare i 600 anni della costruzione del Ponte Visconteo, una fortificazione voluta da  Gian Galeazzo Visconti, Duca di Milano, per proteggere i confini orientali dei suoi possedimenti.
Ideata e gestita dalla Associazione Ristoratori, la Festa coinvolge l'Amministrazione Comunale e tutte le Associazioni di categoria e conta sull'entusiasmo di un paese che,  vanta oltre 40 ristoranti i quali,  tutti insieme,  possono accogliere quasi tanti ospiti quanti sono gli abitanti.
I  numeri che caratterizzano la festa sono da record: lo sforzo congiunto di tutti i ristoranti associati coinvolge quasi 300 camerieri, un centinaio di cuochi e altrettanti sommelier.
Pesano otto quintali i tortellini “tirati a mano” uno ad uno, per i quali occorrono circa 500 kg di grana padano, 10.000 uova e 8 quintali di farina, e sono 3.750 le bottiglie di vino Bianco di Custoza che accompagnano le pietanze e 850 le bottiglie di spumante che hanno accolto gli ospiti per l'aperitivo che ha dato  il via alla serata.
La cena si è conclusa con un grandioso spettacolo di fuochi artificiali accompagnato dalle più celebri melodie: uno spettacolo di forte impatto emozionale che ha commosso molti ospiti, specie stranieri.
(G. Man.)

 
 

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