4 luglio 2011    

Interrogazione del Gruppo Idv sul Piano comunale di spiaggia


Il gruppo regionale di Italia dei Valori ha presentato un’interrogazione a risposta immediata all’Assessore all’Urbanistica e Governo del Territorio, Pietro Aiello, in ordine “all’adozione da parte dei comuni costieri dei PCS (Piani Comunali di Spiaggia)”.

Nel documento si chiede di sapere se “corrisponde al vero che circa la metà dei comuni costieri calabresi è ancora sprovvisto dei Piani Comunali di Spiaggia previsti dalla Legge regionale n. 17 del 2005 e se la Regione ha provveduto a nominare i commissari ad acta per i comuni inadempienti”.

L’interrogazione - spiegano i sottoscrittori – “si è resa necessaria anche per sapere se non sia opportuno adottare una politica più rigorosa nei confronti dei comuni costieri ancora sprovvisti degli strumenti di pianificazione territoriale, anche ai fini di un rilancio del settore turistico, che, per quanto vitale, presenta inequivocabilmente i segni di una preoccupante crisi. E’ fondamentale altresì conoscere quali iniziative si intendono assumere presso le autorità competenti, a cominciare dalle Capitanerie di porto, per sollecitare i dovuti controlli sull’osservanza della legislazione vigente in materia e delle stesse norme contenute nei Piani di spiaggia adottati, da parte dei beneficiari di concessioni sul demanio marittimo che svolgono attività di gestione turistica delle spiagge. L’inizio della stagione estiva rischia di riproporre - scrivono De Masi, Giordano e Mimmo Talarico - anche quest’anno, problemi di accessibilità e di qualità dei servizi sulle spiagge della Calabria e, da una prima ricognizione, sembrerebbe che l’applicazione delle norme contenute nella legge regionale 17/2005 (Norme per l'esercizio della delega di funzioni amministrative sulle aree del demanio marittimo), per larga parte sarebbe stata ad oggi disattesa. Circa la metà dei comuni costieri calabresi, infatti, non avrebbe ancora adottato i Piani Comunali di Spiaggia (PCS), ovvero l’iter amministrativo non si sarebbe ancora concluso per poter parlare di effettiva vigenza degli stessi”.

“La legge 17/2005 - scrivono i consiglieri dell’Idv - fissava al 12 ottobre 2007, il primo termine di scadenza per la redazione dei PCS da parte di tutti i comuni calabresi. Dopodiché la Regione, previa diffida a provvedere nei successivi 30 giorni, avrebbe dovuto sostituirsi ai comuni attraverso la nomina di un commissario ad acta. In questi anni, una serie di proroghe concesse dalla Regione, (da ultima quella stabilita in sede di approvazione del Bilancio di previsione 2011 che estende gli effetti della moratoria a tutto il 2011), hanno, di fatto, vanificato il buon proposito della legge e del PIR (Piano di Indirizzo Regionale) di dotare, uniformemente e complessivamente, il territorio calabrese di strumenti di regolamentazione delle attività collegate alla balneazione nelle aree del demanio marittimo e di tutela ambientale, indispensabili per una razionale e corretta gestione del territorio a fini turistici. Ad oggi, il quadro che emerge è quello di una copertura a macchia di leopardo del territorio regionale, per quanto attiene l’adozione e la vigenza dei PCS, mentre l’inizio della stagione turistica, già segnata da un calo significativo delle prenotazioni, avrebbe richiesto una disciplina omogenea degli usi afferenti il demanio marittimo. Anche laddove i Piani sono stati adottati, se non altro per la mancanza di controlli da parte delle autorità preposte, persistono elementi di criticità in ordine alle distanze tra i lidi, alle garanzie di accesso, in particolare per i disabili, ai prezzi che vengono praticati per l’erogazione dei servizi, alla salvaguardia di spazi di libera balneazione. Criticità tali - concludono i sottoscrittori del documento - da configurare una vera e propria forma di privatizzazione surrettizia delle aree del demanio affidate alla gestione degli operatori di settore”.

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