10 giugno 2011    

Tripodi (Gruppo Misto): ''L'importanza del Terzo Polo"


“Non avrei voluto pronunciarmi su questioni che riguardano direttamente l’Udc e il presidente Scopelliti, ma visto che la stampa spesso mi coinvolge, in un modo o in un altro, sento il dovere di esprime il mio punto di vista”.

E’ quanto  sostiene il consigliere regionale Pasquale Tripodi (Gruppo Misto), secondo il quale “La polemica dai toni anche aspri tra il Pdl e l’Udc a Reggio Calabria ma anche il disagio, sempre meno nascosto e destinato inevitabilmente a crescere, di parti della maggioranza che esprime la Giunta regionale verso l’Udc, reo di aver avuto troppo, sono gravi perché vanno oltre la fisiologica dialettica tra partiti e richiedono un’urgente riflessione da parte delle segreterie nazionali”.

Tripodi - dopo aver premesso che “pur non avendo avuto ancora da parte dell’Udc nessun atto formale di estromissione dal partito, sento di dover  perorare le ragioni dell’Udc perché credo che la risposta politica al bipolarismo muscolare sia la costituzione del Terzo Polo, intuizione preziosa dell’Udc nazionale, incredibilmente respinta dall’Udc calabrese” - nel  caso specifico  di Reggio Calabria afferma: “Trovo veramente preoccupanti le affermazioni del presidente Scopelliti”. Spiega Tripodi: “Quanto detto dal Presidente della Regione, che giustifica l’assegnazione all’Udc di un numero di incarichi al Comune inferiore rispetto a quello prestabilito, per il fatto che egli ha direttamente contribuito a comporre e sostenere la stessa lista dell’Udc e che la rappresentanza dell’Udc in Regione, dopo la rottura  col sottoscritto, peserebbe di meno, suscitano più di una perplessità. Saranno, però,  com’è giusto che sia, i responsabili nazionali dei partiti a dover chiarire meglio la portata di affermazioni così traumatiche che lasciano intravedere un Udc eterodiretto. Ciò che a me preme puntualizzare, specie dopo aver dimostrato, attraverso la formazione e il risultato apprezzabile ottenuto dal Polo civico a Reggio Calabria, è che questo genere di traumi e questa subordinazione dell’Udc sono la conseguenza diretta di un’erronea impostazione politica data a tutta la campagna elettorale appena conclusasi dall’Udc regionale”.

Conclude Tripodi: “Quando ci si muove pensando esclusivamente alla  ripartizione di incarichi e quant’altro, privi di strategia politica, allora ci si consegna, com’è accaduto in Calabria, mani e piedi ad altri soggetti  che, finché avranno l’interesse a farlo ti avvantaggeranno, ma non ci penseranno  un minuto di troppo a scaricarti appena insorgono altre esigenze. Ecco, aldilà  di come finirà la mia vicenda nell’Udc, io continuo a sostenere che l’Udc calabrese, senza mettere in discussione l’alleanza con il presidente  Scopelliti, aveva l’opportunità di  costruire il Terzo Polo, a partire dalle  scorse amministrative ed  in linea con le dinamiche indicate dai suoi vertici nazionali. Il non averlo voluto fare, anzi l’aver deciso di mettere all’indice chi come me sosteneva l’impostazione di Cesa e Casini, è stato un grave errore. Le cui conseguenze sono sotto gli occhi: oggi l’Udc è sfocato, non ha riconoscibilità progettuale  ed è piegato ad altre politiche, a Reggio addirittura è incapace persino di determinare i candidati e i consensi, stante l’opinione autorevole del presidente Scopelliti.  Chiedo, dunque, sommessamente: è questo il risultato che si voleva conseguire?”


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