25 maggio 2011    

In VI Commissione, l’integrazione dei fondi rischi dei Confidi regionali


La sesta Commissione consiliare, ‘Affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero’, presieduta dal consigliere Claudio Parente (Scopelliti presidente), ha discusso ed approvato gli argomenti posti all’odierno ordine dei lavori. L’organismo, ha espresso parere favorevole su due proposte di provvedimento amministrativo e su un progetto di legge, di iniziativa della Giunta regionale. Si tratta di pareri su  “direttive per l’integrazione dei fondi rischi dei confidi operanti sul territorio regionale”, e su “direttive per la concessione di contributi in regime ‘de minimis’ finalizzati a realizzare azioni per l’innovazione digitale delle imprese e di reti di imprese”.

 La proposta di legge approvata, invece, modifica la legge regionale 4/2007 sul tema della cooperazione e le relazioni internazionali della Calabria.

A conclusione dei lavori, il presidente Claudio Parente, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“In un clima di serena  collaborazione, la Commissione ha dato il via libera, con voto unanime, all’ approvazione del primo punto all’ordine del girono dei lavori. La finalità del provvedimento è quella di favorire il processo di aggregazione dei Confidi, che consentirà loro di essere elevati a rango di intermediari finanziari come disposto dall’articolo 107 del Testo Unico Bancario. I consorzi di garanzie collettive dei fidi (Confidi) che nascono come espressione delle associazioni di categoria ed operano nei diversi settori dell’economia calabrese secondo principi di mutualità e di solidarietà, possono svolgere un lavoro prezioso per agevolare le imprese Calabresi nell’accesso ai finanziamenti, a breve, medio e lungo termine.

Considerate le caratteristiche del tessuto economico calabrese - costituito per lo più da piccole imprese -  è facile comprendere l'importanza di una serie di organismi ben radicati nel territorio, che sappiano valutare correttamente il grado di solvibilità di un'azienda. Rispetto alle banche, infatti, che stimano il rischio di insolvenza utilizzando complicati modelli statistici, i Confidi possono contare su una conoscenza diretta dell'impresa, e sono in grado di valutare con maggior profitto le possibilità di sviluppo delle imprese che operano in un determinato territorio.

Per le imprese Calabresi, difatti,  il problema dell’accesso al credito, non nasce solo nelle banche, ma soprattutto dal contesto sociale, economico e istituzionale che le circonda. La garanzia prestata da un Confidi ha l’obiettivo di mitigare il rischio delle imprese associate che accedono ai finanziamenti. Tale sostegno ai Confidi, che riprende il percorso della Legge 108/96, fortemente voluto dal Governatore Scopelliti e dall’Assessore Caridi, è, inoltre, un evidente strumento di prevenzione contro l’usura. Con la legge 108/1996  infatti  è stato istituito un Fondo di prevenzione a favore delle Fondazioni ed Associazioni riconosciute, da una parte, ed i Confidi, dall’altra, da suddividere, per il 30% ai primi soggetti e per il 70% residuo ai Confidi. I Confidi, ricevuta la dotazione, dovranno costituire appositi Fondi di garanzia a fronte di operazioni di finanziamento erogate da Banche a favore di imprese (piccole e medie) in stato di "elevato rischio finanziario". Investire sui confidi nella nostra Regione equivale a combattere la criminalità organizzata sul terreno delle risorse economiche; ma vuole anche permettere, in via prioritaria, a tanti piccoli e medi artigiani ed imprenditori di avere un interlocutore “vicino” che possa scongiurare il pericolo di finire nella rete dell’usura e della criminalità organizzata”.

Ai lavori della sesta Commissione hanno preso parte i consiglieri: Nicolò(PdL), Bilardi (Scopelliti presidente), Gallo (Udc), Scalzo (Pd), Rappoccio (Pri), Pacenza (PdL), Maiolo (Pd) e Nucera(PdL).


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