30 novembre 2005    

Sul delitto Fortugno vogliamo la verità (di Giuseppe Bova*)


Pubblichiamo  l’ intervento che il presidente del Consiglio regionale della Calabria Giuseppe Bova ha svolto a Locri  il  21 Novembre 2005 alla presenza di Romano Prodi
 
Signor Presidente Prodi, Signori Segretari.
Prima di tutto una cosa: sul delitto Fortugno e sui tanti, sui troppi delitti di mafia rimasti senza colpevoli, delitti che hanno insanguinato e continuano ad GIUSEPPE BOVAinsanguinare la nostra terra, noi vogliamo la verità.
Attenzione. Non si tratta solo di un bisogno insopprimibile di giustizia, ma di avviare un processo che liberi questa terra da una sorta di maledizione che la fa vedere, da fuori, tutta negativa e tutta buia.
Per questo, consapevole di parlare a nome degli abitanti della Locride e della Calabria, o, almeno, della loro stragrande maggioranza, mi esprimo con le stesse parole usate da un grande scrittore, nato a poca distanza da qui: “Da secoli, noi (calabresi) amiamo la verità come gli aspetti della nostra terra; e l’immagine delle cose, il senso delle cose…”.
Quell’uomo era Corrado Alvaro, che così si esprimeva nello scritto Itinerario italiano. Aggiungo che forse mai come ora quelle parole sono state così importanti e assieme così vere.
Lo dico, lo ribadisco a trentasei giorni dall’uccisione del Vicepresidente del Consiglio Regionale Francesco Fortugno, perché da qui passa il primo e cruciale snodo per riavvicinare la Calabria all’Italia.
E’ vero, oggi niente è più come prima. L’Italia di Ciampi, che non ci stancheremo mai di ringraziare, è subito accorsa ad esprimerci vicinanza, ad incoraggiarci, a sostenerci, a spingerci a resistere.
A Reggio, da qualche settimana, in qualità di Prefetto con poteri straordinari, opera il dott. De Sena,  già vicecapo della Polizia di Stato. Sappiamo che stanno operando nelle nostre realtà i nuclei di intelligence migliori dei vari corpi dello Stato. Sono finalmente risposte forti e vere.
Ma posso aggiungere una cosa? Non credo che tutto si possa concludere in pochi giorni, o solo tra qualche settimana. Le ‘ndrine hanno avuto anni di tempo, anni di sottovalutazioni e di inerzie, per rafforzarsi ed affinare la loro perversa potenza. Occorrerà tempo e non sarà, non potrà essere solo, per avere successo, un’operazione di ordine pubblico.
C’è, intanto, una funzione delicata e nevralgica che compete alla giurisdizione: anche in riferimento alla magistratura va messa in campo una strategia, una linea di intervento efficace. Assieme a chi opera già con impegno e dedizione, urge la presenza di professionalità ed esperienze oggi impegnate nella Direzione Nazionale Antimafia. Tutto ciò non solo per elevare le capacità investigative sul campo, ma, contemporaneamente, per salvaguardare tutti gli elementi di garanzia democratica che una tale operazione straordinaria dovrà in ogni caso mantenere.
Come dire, anche sotto questo aspetto la Calabria dovrà essere Italia; la Calabria è Italia.
Ecco il punto.
Io penso ad un Paese intero o almeno alle sue classi dirigenti che si misurino con i problemi di una sua parte, in cui persistono fortissimi i ritardi dello sviluppo, intrecciati ed in parte causati dalla presenza di una criminalità pervasiva e assai potente.
In questo senso la sfida è su tutti i terreni; diventa una sfida di sistema.
Veda Presidente,
noi sappiamo che Lei conosce la nostra terra, che la Sua non è in nulla una visita frettolosa. Sappiamo quanto, più volte, ha rimarcato il valore del porto di Gioia Tauro, dei traffici in continua crescita, aperto, attraverso il Mediterraneo e il Canale di Suez, agli scambi con i grandi Paesi dell’Asia.
Sappiamo quanto Lei sottolinei le potenzialità della nuova Unione a 25, con i suoi milioni e milioni di ricercatori, e, soprattutto, la missione che questa nuova Unione si è data per inverare e diffondere un sogno di sicurezza, di cooperazione, di sviluppo sostenibile.
Sappiamo come Lei indichi alle Regioni del Sud la strada di una ricca e multiforme cooperazione con i Paesi extraeuropei del Mediterraneo.
Ma noi, proprio in questo, vogliamo essere aiutati e sostenuti.
Non vogliamo risorse per coprire buche o per non far nulla, ma per realizzare infrastrutture, materiali ed immateriali, per risanare, mettere in sicurezza e riqualificare i nostri territori e le nostre città e, prima di tutto, per potenziare le nostre capacità di conoscenza e di saper fare.
Assieme al porto di Gioia Tauro, la Locride e la città di Reggio potrebbero agire come un’Area Metropolitana integrata, ricca di servizi efficienti e di produzioni d’eccellenza da e verso l’Europa.
Veda Presidente,
l’Italia intera, e con essa tanta parte d’Europa, è rimasta colpita da quanto hanno fatto, da come hanno reagito gli studenti della Locride.
Anche noi ne siamo orgogliosi. Ma abbiamo visto tante altre generazioni reagire come loro e prima di loro. E poi sparire, come i fiumi carsici, trascinati via dai flussi migratori o da una quotidianità frustrante e senza prospettive.
Anche noi sappiamo che il primo e fondamentale intervento va fatto verso di loro, nell’istruzione, nella formazione, nel passaggio al lavoro. Senza più mai dimenticare, né sottovalutare, la sfida, anche sul terreno culturale e della legalità, alle ‘ndrine e alla distorta egemonia che esercitano in qualche area.
Per questo abbiamo incontrato in Consiglio Regionale, anche in una seduta straordinaria, le rappresentanze degli studenti della Locride.
Con loro, d’intesa col sindaco di Locri e con le autorità regionali scolastiche, abbiamo fatto un patto, quello di realizzare a partire da qui un forum permanente e aperto degli studenti contro la ‘ndrangheta, da insediare proprio in quel Palazzo Nieddu, dove un killer mascherato ha voluto, assassinando Franco, manifestare la sfida distruttiva e di annientamento della mafia contro i calabresi, la politica e le istituzioni.
L’abbiamo chiamato “Fo.re.ver.”, in inglese “per sempre”; al contempo l’acronimo di Forum per la resistenza e la verità contro la ‘ndrangheta e tutte le illegalità. Lo vogliamo attrezzare con una radio ed altri strumenti di comunicazione.
Stiamo lavorando, col Sindaco di Locri e il Presidente della Provincia, per avanzare al Presidente della Rai, on. Petruccioli, e al Direttore generale, dott. Meocci, la richiesta che l’emittente pubblica tenga a Locri uno dei suoi eventi di fine anno.
Abbiamo concordato con la Giunta Regionale i lineamenti di un progetto d’urto per la Locride, che abbia proprio nell’istruzione, nell’edilizia scolastica, in borse di studio per i più meritevoli, in programmi di risanamento urbano dei centri locridei, in un sostegno selettivo alle attività produttive e artigianali, i punti di forza di una risposta regionale.
L’impegno del Presidente Loiero è di approntare tutto presto e bene.
E’ in atto un confronto perché un impegno pari, a partire dalla spesa sociale e di sostegno alle attività degli enti locali, venga dal Governo nazionale e sia contenuto nella legge finanziaria.
Per questa sfida abbiamo già compiuto, nei giorni scorsi, in Consiglio Regionale, i primi atti necessari perché la politica non appaia, né sia, luogo di privilegi e clientelismo, ma sempre più servizio per il bene comune.
Ora bisogna continuare, di lena e senza pause, per un cammino che, mutuando ancora Alvaro, deve essere compiuto “con quel passo lungo del calabrese che ha ancora molto da camminare”.
Noi ci attendiamo da subito un sostegno pieno in Parlamento e in prospettiva un’attenzione sistematica e puntuale nell’azione del Governo che nascerà dopo le prossime elezioni di primavera.
Affrontare una così difficile prova, in termini di ricerca, esperimenti felici, politiche di sviluppo, potrebbe essere una formidabile carta di credito del sistema Paese, proiettato verso un nuovo commercio estero e nuove e più forti relazioni con le realtà, europee e non, in via di sviluppo.
Noi, anche legislativamente, rivolteremo la Calabria come un calzino, puntando su un radicale decentramento delle funzioni regionali e di quelle della pubblica amministrazione, su una forte concertazione con le parti sociali, su un investimento regionale, aggiuntivo e sistematico, in istruzione, ricerca e marchi di eccellenza, espressione dell’identità, della coesione e dell’autogoverno dei calabresi.
Faremo, investiremo, lavoreremo. Ma oggi i problemi ci stanno ancora tutti davanti.
Veda Presidente, in questa situazione, tante cose, anche piccole, ci possono stimolare, dare fiducia. Qualche giorno fa al Film Festival di Torino due giovani registi calabresi hanno vinto il primo premio per un cortometraggio dal titolo “Il canto dei nuovi emigranti”, da noi patrocinato. In quest’opera gli autori parlano agli spettatori con le parole di Franco Costabile, un poeta calabrese scomparso negli anni scorsi.
Egli così scriveva quarant’anni fa:
Siamo i marciapiedi / più affollati.
Siamo / i treni più lunghi.
Siamo le braccia / le unghie d’Europa. / Il sudore diesel. /
Siamo il disonore / la vergogna dei governi.
Cosa è cambiato da allora?
Noi vorremmo che in Calabria cambiasse, che cambiasse davvero, innanzitutto col nostro impegno, la nostra testardaggine.
Allora, di Franco Costabile, tutti noi potremmo dire un’altra poesia, dal titolo “Nessun anniversario”:
Stamattina, amici,
vorrei che sventolasse la bandiera:
nessun anniversario: è primavera.
Grazie, Signor Presidente Prodi.
 

* Presidente del Consiglio regionale della Calabria
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