21 aprile 2011    

Dopo l’estate, il Centro regionale sangue sarà realtà (di Cristina Cortese)


Una nuova primavera per il volontariato del sangue calabrese. Potrebbe “leggersi”, davvero, così la visita del presidente nazionale dell’Avis, Vincenzo Saturni, a Palazzo Campanella. Qui, infatti, si è consumato un momento importante, anzi di vera svolta, che colma, sul territorio calabrese, un ritardo di oltre 20 anni: l’istituzione del Centro regionale sangue sarà realtà prima dell’estate. A rassicurare Saturni sull’esito del progetto di legge a firma del consigliere regionale Candeloro Imbalzano- cosa che lo interessa direttamente considerato il suo ruolo di componente del Centro nazionale sangue- sono stati il presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico e il presidente della terza Commissione consiliare, dove è in discussione il progetto di legge, Nazzareno Salerno.
Saturni li ha incontrati entrambi in due momenti separati, ma uniti dallo spirito di sensibilizzazione istituzionale. “L‘iter della legge avrà una corsia preferenziale e rappresenterà un’altra, importante risposta che daremo ai calabresi. Tutto questo in un settore, quello della sanità, che è certamente il più critico che abbiamo ereditato, ma anche quello dove, in soli sei mesi, siamo riusciti a operare una netta inversione di tendenza,  risparmiando ben 100 milioni di euro”, ha assicurato Talarico. Dallo studio di Talarico alla Sala Commissioni: il passo è breve. Due i  momenti: l’audizione di Saturni in terza Commissione (presenti il presidente Salerno e Imbalzano) e una conferenza stampa, entrambi alla presenza della delegazione dell’Avis che ha riconosciuto la bontà e la valenza dell’iniziativa legislativa: il presidente regionale Paolo Marcianò  e quello reggino, Mimmo Nisticò e il presidente della Fidas Calabria, Saverio Mannino.
Al centro, l’inderogabile necessità, per la nostra regione, di adeguare ai livelli scientifici europei il suo “sistema sangue””, proprio come vuole la proposta di Imbalzano. “La consapevolezza di ricondurre la frammentazione esistente in un’unica struttura regionale che va dalla raccolta alla lavorazione, alla distribuzione, alla appropriatezza terapeutica del sangue umano e di tutte le sue componenti e derivati, appare esigenza condivisibile per tutti e soprattutto la via maestra per garantire il collegamento della Calabria alla parte più avanzata del Paese e all’ Unione europea”, ha detto Imbalzano. Nazzareno Salerno, rivolgendo un plauso “allo stesso  Imbalzano  e a tutte le associazioni del settore per avere lavorato fino ad oggi, in assenza di uno specifico strumento legislativo, e dunque, senza la possibilità di poter accedere ai fondi statali”, ha illustrato le tappe del progetto di legge: “Abbiamo già incardinato il provvedimento che sarà esaminato insieme ai relativi emendamenti. Contiamo, dunque, di approvarlo prima in Commissione e poi in Consiglio, entro agosto. Con l’obiettivo di sentirci tutti protagonisti di questo processo che vedrà nascere una Calabria diversa”. 
Ed, infine, prima di lasciare la nostra terra, la domanda d’obbligo al presidente Saturni: si sente soddisfatto? “Come non potrei esserlo! – ammette-. Gli incontri che ho avuto rappresentano un segnale concreto che rilancia le esigenze e le priorità della Calabria con ricadute importanti anche in campo nazionale. L’importanza di creare questa struttura unitaria che si muova in sinergia  tra  il sistema regionale e quello nazionale è stata ampiamente riconosciuta dalla Regione. Il Centro regionale sangue,  quale momento di governo del sistema trasfusionale regionale, diventa sempre più strategico, comportando una ottimizzazione delle risorse e razionalizzazione delle spese”.

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