19 aprile 2011    

Magarò (Scopelliti presidente): ''Partiti recepiscano il codice etico di autoregolamentazione''


Il presidente della Commissione contro la 'ndramgheta Salvatore Magarò“Auspico che le liste elettorali  che saranno presentate per le amministrative di maggio entro sabato 16 aprile, recepiscano integralmente il Codice Etico di autoregolamentazione del Consiglio regionale.  Non farlo significherebbe deludere i calabresi onesti e deludere  la parte migliore dell’Italia che ci osserva con  attenzione.  Oggi come mai, è necessario essere inflessibili  sulla trasparenza dei candidati alle elezioni per contrastare ogni forma di collusione con i poteri criminali”.

E’ l’appello che lancia, “rivolto anzitutto ai partiti ed a tutti coloro che sono chiamati in queste ore a riempire le liste con nomi e cognomi”,  il presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta Salvatore Magarò. “Contravvenire agli impegni del Codice di autoregolamentazione, questa volta, lasciatemelo dire con franchezza, sarebbe autolesionistico ancorché profondamente immorale”.

E dopo aver   ricordato che il Codice Etico obbliga   “i Partiti, i Gruppi Consiliari, le Formazioni Politiche e le Liste Civiche rappresentate in Consiglio Regionale che vi hanno aderito a  non presentare   candidati  coloro nei cui confronti,   sia stato emesso decreto che dispone il giudizio, ovvero una  misura cautelare personale   o che si trovino in stato di latitanza o di esecuzione di pene detentive, allorquando le        predette condizioni siano relative ad uno dei delitti previsti      dall'articolo 51, comma 3-bis del Codice di Procedura Penale, dagli        articoli 629, 664, 648-bis e ter del Codice Penale, nonché dall'art.l2-quinques della legge 7 agosto 1992 n.356, dall'art.31 della legge 13 settembre 1982 n.646, e dall'articolo 260 del D.L. 3 aprile 2006 n.152”, il presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta aggiunge: “è vero    che il Codice di autoregolamentazione  non è obbligatorio.  Ma contro la mafia non c’è più spazio per divagazioni, precisazioni o sottolineature burocratiche. L’impegno deve essere “a prescindere”, come direbbe Totò. Generoso e direi quasi profetico. Nel senso che occorre che la Calabria sappia investire sul futuro e chi se non i calabresi possono farlo?”


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