4 aprile 2011    

Miglioreremo il sistema legislativo regionale (di Salvatore Pacenza*)


Il presidente del Comitato per la qualità e la fattibilità delle leggi Salvatore Pacenza L’eccessivo ricorso alla fonte legislativa nel corso degli anni ha dato vita ad una stratificazione di norme complessa e articolata, che ha determinato significative difficoltà nell’applicazione della disciplina ivi contenuta, compromettendo inevitabilmente l’effettività delle leggi, nonché il rispetto del principio della certezza del diritto, principio cardine dell’ordinamento.

Compito del Comitato per la qualità e la fattibilità della leggi è quello di individuare tutte le soluzioni adeguate per avviare un processo di semplificazione normativa ed implementare le politiche per la qualità della regolazione normativa.

Tra la direttrici fondamentali occupa un posto di rilievo l’abrogazione di leggi desuete, non più applicabili o anacronistiche.

Diversi passi sono stati compiuti nel corso di questa legislatura. In particolare è stato necessario modificare lo stesso Regolamento interno del Consiglio regionale. Il Consiglio infatti ha deliberato di integrare l'articolo 36 del Regolamento aggiungendo il comma 7. Tale comma prevede che il Comitato possa supportare l'attività istruttoria delle Commissioni consiliari, predisponendo e trasmettendo una scheda di analisi tecnico-normativa sui progetti di legge all'esame delle stesse Commissioni. Nello specifico, la scheda è allegata alla proposta di legge all’esame della Commissione e contiene indicazioni sintetiche sulla compatibilità del provvedimento con il quadro costituzionale vigente, con la normativa nazionale e comunitaria, l'interazione con la normativa regionale, nonché il rispetto delle regole di tecnica di redazione normativa, meglio definito con terminologia inglese, drafting. Questi compiti ulteriori hanno concretizzato un ampliamento di funzioni e compiti del Comitato stesso.

Oltre all’accrescimento del ruolo del Comitato per la cura della qualità della formazione delle leggi, all’ attuazione dell’ obiettivo della semplificazione, sono stati necessari importanti interventi normativi, primo tra tutti l’approvazione della legge regionale 11 agosto 2010, n. 22 “Misure di razionalizzazione e riordino della spesa pubblica regionale”, che all’art. 25,  ha previsto l’abrogazione espressa ” dal corpus normativo regionale di ben 99 leggi.

Il Comitato, che ho l’onore di presiedere, si propone di continuare tale processo di abrogazione, (anche avvalendosi della fattiva collaborazione del Gruppo di lavoro, costituitosi all’interno del Servizio legislativo, sotto le direttive della Dirigente dell’ Area funzionale 3 Relazioni esterne Comunicazione e legislativa Dott.ssa Ester Latella)

L’obiettivo non è, come già evidenziato, soltanto quello di eliminare dal tessuto normativo regionale norme anacronistiche o inutili, ma di dar vita ad un progetto di più ampio respiro che partendo dall’attuale imminente abrogazione di circa ulteriori 300 leggi, ridisegni un quadro normativo più snello riordinandolo per macroaree, ossia per settori organici.

Mi pare opportuno mettere in evidenza un ulteriore ambizioso obiettivo che consentirà di migliorare la qualità delle nostre leggi, qualità intesa nella sua accezione più ampia, cioè come sintesi di fattori diversi, ma interconnessi ed integrati tra di loro. In tale contesto una semplice “Legge annuale di manutenzione dell’ordinamento regionale” potrà consentire ogni anno di adeguare le leggi regionali vigenti ad eventuali mutamenti sopravvenuti nell’ordinamento statale, ad accordi intervenuti tra lo Stato e le Regioni o a mutamenti intervenuti negli organi statali di volta in volta competenti nella materia interessata.

L’opportunità di tale intervento manutentivo potrebbe anche derivare dalla necessità di adeguarsi ad una pronuncia della Corte Costituzionale.

Il fine tuttavia è quello di evitare, o quantomeno ridurre, la illegittimità costituzionale delle leggi della Regione Calabria.

Da ultimo il dovere di fare buone leggi implica non solo che una legge sia ben scritta, rispettando le tecniche di redazione normativa, ma che sia anche fattibile, ossia effettivamente applicabile avviando un percorso che faccia acquisire prima, e praticare dopo, la cultura della valutazione degli effetti. In questa direzione si muove l’esigenza di raccogliere ed utilizzare le informazioni necessarie per verificare “se” e “come” le leggi approvate sono state realmente attuate, e capire “se e in che misura” le politiche promosse da tali leggi abbiano ottenuto gli effetti desiderati.

Solo in tal modo si potrà monitorare l’impatto delle leggi e la capacità delle politiche regionali di rispondere concretamente alle reali esigenze dei Calabresi.

* Presidente del Comitato per la qualità e la fattibilità delle leggi
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