4 marzo 2011    

www.nolombroso.org: per saperne di più


La riapertura  del museo di antropologia criminale "Cesare Lombroso", a Torino, ha provocato lo sdegno di tantissimi i italiani di fronte alle aberranti tesi dell’alienista veronese. “Sdegno, soprattutto perché  - spiega uno degli animatori della  protesta, l’ingegnere Domenico Iannantuoni – il museo con le sue lugubri sale e i suoi tetri reperti e con la follia del Lombroso, circa la natura delinquenziale della gente meridionale, risulta avvenuta grazie a cospicui finanziamenti destinati all'Università di Torino (5.500.000 €)”. Il Comitato tecnico scientifico "No Lombroso", sorto a Milano immediatamente dopo la manifestazione di protesta tenutasi a Torino l’8 Maggio 2010, ha lo scopo di ribadire il disvalore scientifico delle tesi sostenute da Lombroso e, quindi, ottenere la rimozione delle sue false teorie dai libri di testo, nonché la soppressione di ogni commemorazione odonomastica e museale a nome "Cesare Lombroso" (con la chiusura dell'orrido museo torinese). Il Comitato ha come soci fondatori oltre a   Iannantuoni, il prof. Michele Di Cesare, il dott. Michele Iannelli, l'avv. Amedeo Colacino, l'avv. Antonino Muratori, la prof. Rossana Lodesani e  l'avv. Francesco Antonio Schiraldi. Ad oggi i componenti del  Comitato sono  oltre un centinaio, tra i quali si annoverano testimonial illustri quali Lorenzo Del Boca, Pino Aprile, Lino Patruno, Ulderico Pesce, Luca Pazzi, Marco Rocchi, Gandolfo Dominici, Romano De Grazia, don Antonio Loffredo. La petizione  può essere sottoscritta sul sito Internet” www.nolombroso.org. Lì è possibile approfondire le ragioni dell’iniziativa. Apporre la propria adesione ed  aderire al Comitato in qualità di membro. Il Comitato  ha già promosso le seguenti iniziative. E' stata presentata un’istanza, scientificamente motivata, presso decine di amministrazioni comunali con la richiesta di cancellazione dalla toponomastica cittadina dell'intitolazione stradale "Via Cesare Lombroso"; istanza trasformata in  interrogazione parlamentare con l'ulteriore richiesta della chiusura del museo Lombroso e la restituzione ai discendenti delle spoglie che vi sono trattenute. Il 17 luglio 2010, sempre su iniziativa del Comitato "No Lombroso", si è svolta la visita di una delegazione ufficiale  presso il museo Lombroso, per ribadire la totale inopportunità della sua riapertura. A  dicembre 2010 è stato presentato un esposto, presso la Procura della Repubblica di Torino, per denunciare il mancato rispetto, da parte del museo torinese, della rigorosa normativa civile e penale che regola il trattamento e l'esposizione dei resti umani. Inoltre una lettera di sensibilizzazione sulla vicenda Lombroso è stata inviata al Presidente della Repubblica .  A breve  l’invio delle istanze all'Ufficio del Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa e all’Alto Commissariato dell’ONU per i diritti umani.

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