18 febbraio 2011    

Il vicepresidente Nicolò: ''Sostenere il recupero della cooperativa vinicola di Bova''


Il vicepresidente del Consiglio Alessandro Nicolò“E’ una scommessa che va sostenuta con determinazione, come gettare il cuore oltre l’ostacolo, quella avviata dai soci produttori  della cooperativa vinicola di Bova. Dopo anni di abbandono a causa dell’emigrazione che ha spogliato di risorse umane il nostro entroterra, una nuova generazione, che ha l’appoggio dell’amministrazione locale, ha deciso di recuperare alla produzione circa sedici ettari di vigneto piantumato con vitigni autoctoni”. E’ quanto afferma il Vicepresidente del Consiglio Alessandro Nicolò, che nei giorni scorsi ha incontrato i membri della cooperativa insieme al sindaco del centro aspromontano ionico, Andrea Casile, al vicesindaco, Santo Casile ed all’assessore Mario Zavettieri.

“E’ una realtà – dice Alessandro Nicolò – avviata con grandi sacrifici ma sostenuta da una conoscenza storica e professionale dei vitigni di bovesia, come il Calabrese e il Greco bianco e nero, che racchiudono, nella loro eccellente qualità di vitigni di alta collina,  l’autentica espressione di una terra forte che solo una pervicace volontà umana può far fruttare. E i risultati – continua Alessandro Nicolò – non tardano a venire, nonostante le ancor limitate produzioni sotto il profilo dell’interesse di un mercato più vasto, visto che  l’attività della cooperativa sta riscuotendo attenzione e successo da parte dei consumatori più raffinati. A corredo dell’attività vitivinicola – prosegue Nicolò  cresce, di pari passo, l’offerta di ospitalità e di servizi gastronomici tipici che stanno stimolando la produzione di latticini tipici di quell’area, diminuita nel tempo a causa della progressiva caduta delle attività di allevamento ovino e caprino, oggi in ripresa. Credo che un tale sforzo di volontà – dice Alessandro Nicolò – trovi  una adeguata rispondenza nei livelli istituzionali regionali, tenuto conto che il Presidente Scopelliti e la maggioranza di centrodestra stanno producendo significative iniziative in favore del mondo agricolo e rurale calabrese, per troppo tempo trascurati da una esperienza  regionalista che poca attenzione ha dedicato alle filiere di eccellenza che avrebbero anche assicurato la presenza dell’uomo nelle nostre montagne. Fare dietrologia, però – conclude il Vicepresidente del Consiglio regionale - serve a poco e la nuova Regione ha deciso di guardare in avanti, innervando delle politiche del fare il suo diuturno impegno per evitare l’abbandono delle zone interne e far emergere un’immagine della Calabria legata  alla voglia di lavorare e di crescere utilizzando moderni saperi e antiche tradizioni”.
 
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