4 febbraio 2011    

Interventi e dichiarazioni sul Porto di Gioia Tauro


Di seguito le dichiarazioni del vicepresidente Nicolò e dei consiglieri in merito alla questione del Porto di Gioia Tauro.
“Ho apprezzato l'intervento del presidente Giuseppe Scopelliti - ha detto il vicepresidente Alessandro Nicolò - che ha saputo descrivere efficacemente luci e ombre del porto di Gioia Tauro. Oggi ci sono le condizioni migliori per dare corso all'attuazione dei contenuti dell'Accordo di programma quadro e, quindi, a quegli investimenti che possono irrobustire la tenuta di Gioia Tauro e sostenerne la crescita in un momento in cui si avvertono sullo scenario internazionale i primi risvegli dell'economia, soprattutto di quei Paesi, come l'India e la Cina, i cui prodotti destinati all'area del sud Europa, vengono smistati in buona parte nel nostro porto”.
“Gioia Tauro, prima di essere al centro della logistica portuale e dei traffici commerciali, deve diventare il centro delle attenzioni politiche del governo Berlusconi''. Lo ha detto il consigliere di IdV, Domenico Talarico. “Gioia Tauro rappresenta il banco di prova delle reali vocazioni europeiste e meridionaliste dei governi nazionale e regionale. Il dibattito di oggi ha registrato un sostanziale accordo sulle iniziative immediate da intraprendere per alleviare la sofferenza del porto. Tuttavia il sistema portuale di Gioia, che per la Calabria rappresenta un cardine fondamentale per il lavoro e lo sviluppo, lo si rilancia solo se viene assunto come grande questione strategica del Paese e dell'Europa. Al momento notiamo però che l'agenda politica del ‘governo amico’ è occupata dalla propaganda sul Ponte sullo Stretto, quando, invece, basterebbero un decimo degli investimenti ad esso destinati per ridare a Gioia Tauro ed all'intera Calabria attrazione e competitività”.
Il capogruppo del Pdl, Luigi Fedele, ha parlato di “una discussione del tutto costruttiva che, all'interno dell'Aula, ha portato all'approvazione dell'ordine del giorno porto di Gioia Tauro che rappresenta il giusto percorso per risollevarne le sorti. Una battaglia che ha coinvolto forze politiche della maggioranza e della minoranza nell'esclusivo interesse dello scalo gioiese e di tutto il territorio circostante. Uno sforzo che si traduce nella volontà del Governo Scopelliti di investire 450 milioni destinati ad interventi programmati relativi al potenziamento della logistica, all'intermodalità e alle infrastrutture di servizio per lo scalo gioiese, come all'adeguamento dei collegamenti ferroviari con Bari e Battipaglia. Il tutto perchè il porto di Gioia Tauro costituisce una delle più grandi occasioni per accrescere lo sviluppo economico della Calabria non soltanto perchè apporta un incremento maggiore per i traffici internazionali ma, soprattutto, perchè presenta numerose fonti d'impiego utili a generare un più ampio indotto occupazionale, senza dimenticare che il porto di Gioia produce il 50% del Pil regionale. Ecco perchè occorre porre in essere alcune azioni di ampio respiro: avviare un deciso confronto con il Governo nazionale sollecitando l'approvazione dell'emendamento, presentato bipartisan sul decreto 'milleproroghe' destinato ad alleggerire le tasse mediante un contributo governativo; ancora, appoggiare ogni forma di intervento necessario a rendere competitivo il porto di Gioia attraverso la diminuzione delle accise energetiche e degli oneri sociali e assumere, di concerto con le Amministrazioni locali interessate, le iniziative indispensabili all'attuazione di incentivi fiscali quale strumento fondamentale per un rilancio effettivo dell'intero scalo calabrese”.
Il capogruppo del Pd, Sandro Principe, ha sostenuto che “la questione del porto di Gioia Tauro è squisitamente politica ed è finalizzata a comprendere quale rapporto abbia il Consiglio regionale con il Governo nazionale”. Secondo Principe, “compito della Regione è di fare comprendere che il porto di Gioia Tauro rappresenta un problema per l'intera nazione e l'intera Europa. E' importante anche destinare parte delle attività all'entroterra di Gioia Tauro, con progetti pilota che consentano lo sviluppo dell'intera area”.
Principe ha sottolineato anche “il problema rappresentato dalle infrastrutture”, rilevando come “il Presidente del Consiglio dei ministri non si è mai soffermato sulla questione del porto di Gioia Tauro, limitandosi alla discussione sul Ponte sullo Stretto quando invece sono ben altre le problematiche da affrontare con urgenza, facendo riferimento alle difficoltà connesse alla viabilità stradale e ferroviaria, in particolare della linea tirrenica. La seduta di oggi del Consiglio dovrebbe conferire più forza al Presidente Scopelliti ed alla sua Giunta nei confronti del Governo nazionale - ha concluso Principe - valutando il porto di Gioia Tauro quale eccellenza del Mezzogiorno e dell'intero Paese”.
''La questione del porto di Gioia Tauro travalica i confini nazionali. Per questo è giunto il momento che la classe politica avvii un confronto e si assuma la responsabilità totale''. E’ quanto dichiara il consigliere regionale Idv, Giuseppe Giordano. “Nell'ordine del giorno approvato e contenente le nostre proposte - aggiunge - il Presidente della Giunta si è impegnato ad adottare tutte le azioni per trasformare Gioia Tauro da esclusivo porto di trashipment a scalo intermodale, coinvolgendo tutti i soggetti interessati per la realizzazione di un piano progettuale comune e rimuovendo tutti gli attuali ostacoli che frenano lo sviluppo del porto e dell'occupazione. Serve inoltre rilanciare le attività di sdoganamento delle merci favorendo un indotto di risorse per la Regione anche per il potenziamento e l'infrastrutturazione dello scalo; nonchè a garanzia del perseguimento di adeguati standard di sicurezza per l'ingresso delle merci stante le strutture di avanguardia per la verifica della scansione dei container di cui il porto è dotato”. “E’ necessario - conclude Giordano - creare un serio piano progettuale, che tenga in considerazione ed affronti rapidamente i punti nevralgici della questione, come il collegamento ferroviario, l'infrastrutturazione e lo sviluppo produttivo delle aree contigue, recuperando la straordinaria potenzialità. E’ una battaglia che deve coinvolgere tutti, superando ogni confine, geografico, politico e istituzionale”.
Il consigliere Candeloro Imbalzano della Lista “Scopelliti presidente” ha sostenuto che ''occorre accelerare i programmi industriali complessivi per Gioia Tauro. E’ necessario anche stare vigili su quanto sta avvenendo in nord Africa poichè si tratta di avvenimenti che possono anche comportare occasioni di crescita per Gioia Tauro. La questione comunque, come ha detto la vicepresidente Stasi, va seguita con forza a livello nazionale ed è auspicabile che su ogni proposta che riguardi il rilancio di Gioia Tauro ci sia totale convergenza del Consiglio regionale della Calabria”.
Mario Maiolo, del Pd, ha detto: “Condividiamo l'appello all'unità della vicepresidente Stasi per Gioia Tauro, ma è anche vero che non tutto quello che è stato fatto finora è partito con questa nuova Giunta regionale. Il porto è cresciuto perchè dal punto di vista della pianificazione degli interventi, il Governo guidato da Romano Prodi, con un accordo di programma quadro dedicato, individuò Gioia Tauro al centro degli interessi nazionali della portualità nel Mediterraneo. Quel tavolo di concertazione creato nel 2007, è fermo dal 2008”. Maiolo ha posto anche l'attenzione “sulle questioni legate al completamento dell'infrastrutturazione dell'area portuale, della logistica, che aveva mobilitato ingenti risorse che il piano per il sud del governo Berlusconi ha invece cancellato. I contenuti del quadro strategico nazionale di Prodi individuati per stimolare i processi di crescita più diffusi per l'area di Gioia Tauro sono venuti meno per mancanza di finanziamenti”.
Secondo Fausto Orsomarso, del Pdl, “su Gioia Tauro c’è un impegno forte della Giunta regionale e di forte interlocuzione nazionale sostenuta dal presidente Giuseppe Scopelliti. In Calabria, maggioranza e opposizione debbono confrontarsi non su dietrologie ma su fatti concreti nuovi. Rimpallare oggi le prese di posizione non è utile. E' invece utile affrontare le questioni in termini operativi, avvalorate da contributi tecnici e, nel contempo, evitando strumentalizzazioni sociali. Sono dell'idea - ha detto Orsomarso - che occorre puntare decisamente sugli obiettivi evidenziati dalla vicepresidente Stasi, soprattutto evitando il linguaggio politichese e appoggiando decisamente le questioni operative necessarie affinchè Gioia Tauro e la Calabria siano al più  presto destinatari delle loro risorse per guardare con maggiore serenità al futuro”.

 segnala pagina ad un amico
 CHIUDI