17 gennaio 2011    

Reggio abbraccia il ''suo'' vescovo (di Cristina Cortese)


“E’ un messaggio di ottimismo che si dà alla Calabria, di risveglio delle coscienze e di riconoscimento alla Chiesa del suo ruolo primario: di guida spirituale nella quale riconoscersi. Certamente, bisogna dare atto alla casa editrice Iiriti di aver realizzato una significativa azione culturale nei confronti dei reggini e della città”.

Con queste parole, il presidente del Consiglio regionale, Francesco Talarico, suggella l’abbraccio straordinario tra i reggini e Mons. Vittorio Mondello, Arcivescovo metropolita di Reggio-Bova. Un abbraccio che possiamo rivivere grazie al volume “L’arcivescovo alla città” e nel dialogo straordinario, fatto di suggerimenti e accorati appelli, che ha saputo costruire nei venti anni di guida della diocesi, mantenendo sempre, oggi come ieri, quell’umiltà che si fa quasi imbarazzo di fronte a tutte le belle parole e ai ricordi a lui dedicati.

La sala "Giuditta Levato" di Palazzo Campanella ospita la presentazione del libro curato da Franca Maggioni Sesti che, nella prefazione, parla di “appello costante e paziente, che esorta Reggio ad uscire dai suoi atavici ritardi, dalle sue pigrizie, dai suoi scoraggiamenti e dalle sue paure, per ricominciare ogni volta con speranza ed amore”. 

E’ vero e proprio omaggio a Sua Eccellenza, che Vittorio Mondello vive secondo suo costume, fuori da ogni personalismo, e cogliendo l’occasione, invece, per rilanciare il valore della collaborazione “perchè, attraverso un dialogo fraterno si possa lavorare insieme per lo sviluppo della società. La Chiesa deve essere inserita nel territorio, conoscerlo, farsi santa per santificarlo; deve uscire dal tempio per conoscere la città, percorrere le sue strade ed entrare in ogni luogo, in ogni ambiente e in ogni situazione ad annunciare la speranza; deve collaborare con tutti per la costruzione della città dell'uomo. Il filo rosso che attraversa il suo ministero episcopale deve essere individuato nella sua volontà di mettersi attivamente a servizio - Euntes ergo - della comunione per la missione; mentre il verbo che maggiormente caratterizza il suo magistero è ‘testimoniare’ con l'aggiunta di un avverbio ‘insieme’, cioè ‘comunitariamente’”: è questo il messaggio profondo che solo scopo: fare in modo che la società di oggi incontri Cristo, lo conosca e lo ami.

Ma da dove parte questa nuova avventura editoriale, incentrata su quella che il sindaco Giuseppe Raffa ha definito “una figura paterna che ha saputo intercettare la volontà popolare?”. La risposta a Leo Iiriti: “Abbiamo voluto riconoscere il ruolo dell'istituzione religiosa, perchè, in tempi di relativismo culturale e fragilità umana, c’è bisogno di ritrovare quelle certezze che solo la Chiesa ci offre. A questo, ovviamente, si aggiunge un atto di amore nei confronti della nostra città”. E i ricordi si fanno emozione; “il sogno di un vescovo che non vuole sognare da solo”, diventa “contagioso” nell’Aula Levato quando Mons. Salvatore Nunnari, arcivescovo di Cosenza Bisognano, esordisce così: “C’ero anch'io in Cattedrale quel 29 settembre 1990, ad accogliere ed ascoltare il nuovo Pastore. Tanta la commozione e tante le attese”. Poi, il suo stile di pastore, passione e talvolta tormento del suo agire quotidiano, rivive nelle parole di Mons. Nunnari anche con riferimento ai momenti difficili e di malgoverno vissuti dalla città. “In questi casi, il cristiano non deve giudicare; perchè il giudizio morale spetta a Dio. Deve, invece, cogliere dagli avvenimenti della vita motivo di un ulteriore impegno per aiutare la città a risalire la china. Questo uno dei tanti insegnamenti di mons. Mondello”.

Ancora, da Franca Panuccio Dattola, direttore Scuola diocesana politico-sociale, “il valore del magistero del quotidiano quale presenza del pastore nella vita di ogni giorno di tutti coloro che incontra. Il tema determinante è ‘l'inculturazione della fede’, ovvero formazione, educazione spirituale e testimonianza concreta dei laici nella vita sociale e politica. Valori che, secondo mons. Mondello, crescono soprattutto nella scuola di formazione socio-politica ‘Mons. Lanza’, che lui stesso ha fortemente voluto nella nostra città”, ha sostenuto la professoressa Panuccio.

Infine, Enzo Romeo, caporedattore esteri e vaticanista del Tg2, ricordando anche la settimana sociale della Cei che si è tenuta in riva allo Stretto, ha lanciato questo messaggio di speranza: “Sono tanti i segnali che ci fanno capire come, almeno per la Chiesa, noi calabresi non siamo ultimi”.

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