21 novembre 2005    

Acri: “Un punto fermo per rinnovare la legislazione regionale”



“Abbiamo voluto dedicare questo primo rapporto sulla qualità della legislaazione regionale calabrese all’On. Franco Fortugno”.
Con questo omaggio al vice presidente del Consiglio regionale, barbaramente ucciso, il presidente del Comitato per la qualità e fattibilità delle leggi, Francesco Acri,ANTONIO ACRI ha introdotto la propria relazione, focalizzando subito l’attenzione sull’elemento di novità di questa ottava legislatura regionale: “Per la prima volta nella nostra Regione si parla di qualità e fattibilità delle leggi”, ha detto Acri. Che ha aggiunto: “Bisognava cominciare da un punto fermo. Dall’analisi di ciò che i legislatori regionali hanno prodotto. Anche per questo abbiamo voluto l’elaborazione di questo rapporto. Un Filo d’Arianna al servizio di tutti, per iniziare a dare chiarezza e orientarsi nei dedali, a volte oscuri, della legislazione regionale. L’obiettivo, da adesso in poi, è quello di ‘tenere sotto controllo’ la legislazione regionale, attraverso un rapporto annuale, fornendo analisi, dati, tendenze della legislazione, una nuova soluzione per dare qualità alla nostra azione politica”.
I risultati di questo rapporto Acri li ha racchiusi in una frase: “agli esecutivi regionali servono assemblee rappresentative forti ed autorevoli”.
“Più volte, in questi anni, e di recente durante la stagione dell’elaborazione statutaria, ci siamo chiesti quale debba essere, oggi, il ruolo delle assemblee elettive- ha spiegato Acri-. E’ necessario, però, che i consigli regionali, anche il nostro, soprattutto il nostro, riesca a farsi interprete del cambiamento. Ad esso, all’assemblea legislativa, si richiede una capacità di guida, di interpretazione, di coinvolgimento delle istituzioni sul territorio, delle realtà locali. Intanto dobbiamo rivendicare con dignità che la Calabria, con questo comitato, ha colmato una distanza rispetto alle altre regioni. Non è questione di poltrone. Ritengo che questo Comitato è invece un segnale forte verso l’esterno e un impegno altrettanto deciso sul fronte interno attraverso cui riconosciamo la necessità di “rendere conto” e giustificare l’utilizzo di risorse collettive in base a risultati accertati, documentati, attraverso metodi rigorosi”.
Quale, allora, il compito del Comitato? Ha aggiunto Acri: “Sarà quello di ‘seminare’ il controllo durante la redazione di una legge e ‘raccogliere i frutti’ dopo la sua approvazione, migliorare la conoscenza di come l’intervento ha operato, di quali effetti ha prodotto, di come viene percepito dagli operatori e dagli utenti, di come interagisca con gli altri interventi. Tutto questo per colmare il gap esistente tra gli organi legislativi dagli aspetti relativi alla gestione, che conduce, generalmente, all’impossibilità di un controllo diretto sullo stato di attuazione delle leggi”. E, in conclusione, l’auspicio di Acri: “E’ questa la legislazione che vorrei. Una nuova soluzione per dare qualità alla nostra azione politica”. 

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