21 novembre 2005    

Dal Rapporto la necessità di migliorare la qualità delle leggi (di Cristina Cortese)


L’analisi qualitativa delle leggi è uno degli assi portanti del Rapporto sulla qualità della legislazione regionale calabrese. Le leggi sono classificate in base alla tipologia della normazione e alle dimensioni di contenuto. Sono contemplate le abrogazioni espresse, le clausole valutative e la legislazione “partecipata”, che si riferisce ai testi normativi che prevedono, al loro interno, la costituzione di commissioni, osservatori, consulte, comitati. (circa il 10% del totale della legislazione vigente, di cui il 40% concentrato nell’ultimo quinquennio 2000-2005). Il nuovo Statuto della Regione Calabria, pur non prevedendo espressi principi volti ad eliminare i difetti di una regolazione regionale “non di qualità”, affronta, per la prima volta, il tema attraverso la previsione della creazione del Comitato per la qualità e fattibilità delle leggi (art. 26, c. 2). I risultati emersi dall’analisi sulla legislazione regionale calabrese, richiamano fortemente la necessità di creare le condizioni per indirizzare la normazione regionale sulla strada di una migliore qualità. Come fare? Il Rapporto individua alcune soluzioni.
1) Iniziare a sviluppare una cultura di drafting attraverso la formale adozione, da parte del Consiglio e della Giunta, di regole comuni per la redazione tecnica delle norme. Seguendo l’esempio di altre Regioni, è possibile adottare il manuale sulle Regole e suggerimenti per la redazione dei testi normativi.
2) Dare vita ad un progetto di “pulizia normativa” della legislazione regionale vigente anche attraverso apposite leggi di semplificazione del sistema normativo regionale.
3) Prevedere un apposito piano per la formazione tecnica dei funzionari regionali per studi di fattibilità e per le schede di analisi tecnico-normativa dei progetti di legge presentati.
4) Avviare la sperimentazione dell’introduzione di clausole valutative nella nuova legislazione.
5) Introdurre la previsione di analisi di fattibilità e analisi d’impatto della regolazione che accompagni i progetti di legge.
6) Implementare il sistema di monitoraggio annuale sulla produzione legislativa con particolare attenzione alle politiche di qualità della regolamentazione ed ai fondamentali criteri di drafting.
7) Utilizzare sistematicamente l’uso della consultation, ossia il coinvolgimento dei destinatari delle norme, gli stakeholders, come fase necessaria dell’analisi.
8) Prevedere una migliore cura nella disposizione sulla comunicazione degli atti normativi, provvedendo, insieme alla pubblicazione delle leggi, alla cosiddetta divulgazione “secondaria” delle stesse, ossia l’informazione sulla legislazione e l’attività di comunicazione rivolta ai destinatari del messaggio legislativo.


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