21 novembre 2005    

L’analisi di 35 anni di legislazione calabrese (di Cristina Cortese)



E’ il “Primo Rapporto sulla qualità della legislazione regionale calabrese”, un vero e proprio dossier che prende in esame 35 anni di attività legislativa del Consiglio regionale, 950 leggi, Regolamenti e gli altri provvedimenti approvati. Ricostruisce, di fatto, un percorso di produzione legislativa regionale dalla prima alla settima legislatura, più precisamente dalla legge regionale 31.12.71 n.1 alla legge regionale 20.04.05 n.11). FOTO INTERNO AULA
 Lo studio, redatto dalla struttura del Presidente del Comitato per la qualità e fattibilità delle leggi, Antonio Acri, in collaborazione con la segreteria del Comitato e il Dipartimento Affari legislativi del Consiglio regionale, è stato presentato alla stampa nell’Aula Commissioni ed ha visto il contributo del Presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Bova e la presenza di tutti i componenti il Comitato (i consiglieri Demetrio Naccari Carlizzi (Margherita) Egidio Chiarella (Misto-Liberal Democratici), Giovanni Nucera (Udc) e Alberto Sarra (An), e dei consiglieri regionali Antonio Borrello, Maurizio Feraudo, Mario Maiolo.
  Il rapporto, in cui il titolo “Filo d’Arianna” indica eloquentemente la volontà di fare chiarezza tra le maglie, a volte oscure, della legislazione regionale, realizzato da uno staff di giovani esperti e studiosi della materia, analizza, valuta e verifica l’intera attività legislativa calabrese frutto di una ricerca che ha un obiettivo preciso: ridurre e migliorare la qualità della legislazione. Un dato salta subito agli occhi: solo l’82 per cento delle leggi approvate è tutt’ora vigente, il 18  per cento ha subito un’abrogazione dichiarata o sommessa.
 Molte poi sono le leggi prive di adeguato finanziamento, quindi inefficaci o non operanti.
Lo spaccato emerge dalle diverse sezioni in cui è racchiuso lo studio: “Il quadro normativo ed organizzativo”; “Caratteristiche del Rapporto. Alla ricerca della qualità”, “Analisi quantitativa. biografia della legislazione regionale”; “Analisi qualitativa. L’altra faccia delle leggi”, “Conclusioni. Vale la pena di occuparsene?”.
In pratica, questo primo rapporto ha lo scopo di “azzerare l’arretrato”, offrendo un quadro il più possibile completo ed esplicativo dell’attività posta in essere dalle passate assemblee legislative calabresi. Lo scopo, una volta definito il primo Rapporto, è di procedere ad un monitoraggio costante dell’attività normativa regionale attraverso l’analisi annuale.
Grazie al primo Rapporto, sarà, infatti, più semplice esaminare le tendenze della legislazione regionale con riferimento alle finalità del Comitato per la qualità e fattibilità delle leggi, offrendo, così, indicazioni e valutazioni più precise nonché una migliore comparazione delle rilevazioni. L’istituzione del Comitato, grazie all’entrata in vigore del nuovo Statuto (all’art.26 e a successivo Regolamento), è stata definita dal Presidente Acri “una scelta che rappresenta un segnale forte verso l’esterno ed un impegno altrettanto deciso sul fronte interno”.

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