23 dicembre 2010    

Il dibattito a Milano della Commissione regionale antimafia


CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA IX LEGISLATURA

II COMMISSIONE CONSILIARE

“AFFARI ISTITUZIONALI”

Incontro del 2 dicembre 2010, n. 5     (dalle ore 10,50 alle ore 12,00)



INCONTRO CON IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE REGIONALE CONTRO IL FENOMENO DELLA MAFIA DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLA CALABRIA



Partecipano i seguenti Consiglieri componenti della Commissione:


Sante ZUFFADA (Il Popolo della Libertà)

Franco MIRABELLI (Partito Democratico della Lombardia)

Roberto ALBONI (Il Popolo della Libertà)

Carlo BORGHETTI (Partito Democratico della Lombardia)

Elisabetta FATUZZO (Partito Pensionati)

Maurizio MARTINA (Partito Democratico della Lombardia)

Enrico MARCORA (U.D.C.)

Franco NICOLI CRISTIANI (Il Popolo della Libertà)

Giovanni PAVESI (Partito Democratico della Lombardia)

Filippo PENATI (Partito Democratico della Lombardia)

Davide BONI   Presidente Consiglio Regionale della Lombardia

Presiede il Presidente Sante ZUFFADA.


Assistono la responsabile della posizione organizzativa Elisa RESTELLI e il funzionario Antonio MASCHIO, Fulvia AJELLI,  Dirigente del Servizio Commissioni del Consiglio regionale; Giuliano BANTERLE del Servizio Legislativo del Consiglio regionale e il Dott. Piero MODAFFERI Dirigente Dipartimento Commissioni del Consiglio Regionale della Calabria.

Trascrizione integrale dell’incontro n. 5 del 2 dicembre  2010

PRESIDENTE ZUFFADA

Invito i Consiglieri a prendere posto; oggi è previsto l’incontro della II Commissione “Affari istituzionali” con il Presidente della Commissione regionale contro il fenomeno della mafia della Regione Calabria, l’amico Salvatore Magarò. Abbiamo il piacere di avere il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Davide Boni, che ha accolto il nostro invito come rappresentante del Consiglio regionale; sono peraltro presenti il Vice Presidente dello stesso Consiglio regionale, Franco Nicoli Cristiani e l’altro Vice Presidente del Consiglio regionale, Filippo Penati. Ringrazio inoltre gli altri componenti presenti, ed esattamente i Consiglieri: Alboni, Borghetti, Martina, Mirabelli, Pavesi, Marcora e la Consigliera Fatuzzo. Lascio la parola al Presidente del Consiglio della Regione Lombardia, Davide Boni.


PRESIDENTE CONSIGLIO REGIONALE Davide BONI

Grazie, Presidente. Porto i miei saluti, sapendo che rimarranno i due Colleghi Vice Presidenti. Il mio ringraziamento particolare va al Presidente Zuffada e all’Ufficio di Presidenza della II Commissione per il lavoro che state facendo. Devo dire che questo è un incontro importante. Ringrazio il collega Magarò del Consiglio regionale della Calabria. Abbiamo ricevuto un invito come Consiglio regionale della Lombardia ad un incontro in Regione Calabria, con la Presidenza del Consiglio regionale di questa Regione. Ho così anticipato Magarò.

Sono molto felice e soddisfatto di questo incontro. Ringrazio ancora i componenti della II Commissione e il Presidente, perché credo che queste siano le cose che servono al Consiglio regionale lombardo, soprattutto il lavoro di Commissione. È un confronto che non è facile: voi avete una realtà dove la presenza di mafia e ‘ndrangheta vi vede da anni in prima linea combattere queste società malavitose. Sono anni che anche noi le combattiamo, e abbiamo forse, in questo scambio di opinioni, di esperienze, di lavoro fatto insieme, il bisogno anche di capire alcune situazioni che noi forse non comprendiamo appieno. Abbiamo già fatto alcuni incontri, anche come Consiglio regionale; so che c’è un Comitato ristretto che sta lavorando sul tema dell’educazione alla legalità e sul contrasto della criminalità organizzata. Mi rendo conto in maniera molto forte che rispetto ad alcune situazioni economiche del nostro territorio, siamo molto esposti a fenomeni di infiltrazione, che è qualche decennio che lavorano sul territorio. Però, l’impegno della IX Legislatura del nostro Consiglio regionale è quello di dare il via anche ad azioni legislative che possono servire a contrastare la criminalità.

Credo che sia utile conoscere l’esperienza che voi avete già effettuato in Regione Calabria. Detto questo, ringrazio i componenti della Commissione. Ringrazio, a nome di tutto il Consiglio regionale, il Presidente Zuffada per questa iniziativa, che ho immediatamente accolto. Credo che questi incontri, siano di buon auspicio per un lavoro fattivo sul nostro territorio. Per cui, grazie Presidente. Vi lascio i Vice Presidenti del Consiglio regionale, scusate, ma ho un altro incontro. Grazie.


PRESIDENTE ZUFFADA

Grazie al Presidente Boni. Lasciamo la parola al Presidente della Commissione regionale contro il fenomeno della mafia, Salvatore Magarò.


PRESIDENTE MAGARÒ Salvatore

Saluto tutti quanti voi, in modo particolare il Presidente Zuffada, il Presidente Boni e tutti i colleghi per aver accolto la mia proposta di avviare una fase di collaborazione tra le due Regioni sulla questione della malavita organizzata.

Sono, anch’io felice di essere qui stamane per tante ragioni. La prima è perché la Lombardia e Milano rappresentano un punto di riferimento per le altre Regioni, soprattutto per quelle del Mezzogiorno. Abbiamo sempre guardato alla Lombardia e a Milano con attenzione, anche perché questa Regione e questa città, operosa, dinamica, decisiva per il nostro Paese, nel bene e nel male, dal Settecento ad oggi, ha caratterizzato tutte le svolte nazionali: dall’Illuminismo, al Risorgimento, alla Grande Guerra, al fascismo, alla nascita del Centrosinistra, alla Resistenza, a Tangentopoli, al fenomeno Lega e al fenomeno Forza Italia.

In questo senso penso che questa battaglia potrà essere vinta col vostro decisivo contributo. Io non sono un professionista di antimafia, ma sono animato da una grande voglia di fare, di non perdere tempo, di aggredire con azioni concrete questo cancro, che purtroppo affligge la nostra Regione, che oramai è ramificata in tutto il Paese e che guarda con attenzione all’Europa.

Fatemi dire che i pregiudizi verso la Calabria e verso il Mezzogiorno non sono sempre campati in aria, nel senso che su molte questioni avete ragione. Però, su questo tema della criminalità organizzata e sulla lotta ad ogni tipo di infiltrazione, la Calabria vuole fare fino in fondo il proprio dovere, vuole dare un’accelerata: questo è il mio impegno e questo è l’impegno del Consiglio regionale.

Diciamolo con molta lealtà: la ‘ndrangheta da noi c’è, è forte ed è capace di condizionare la vita economica e anche e soprattutto la vita politica. Dobbiamo però dire con altrettanta verità che il bilancio della lotta alla ‘ndrangheta resta ancora negativo. Al tempo stesso, però, vanno considerati i successi registrati nella lotta alla mafia da parte del Governo centrale, i processi celebrati, le condanne inflitte, i gruppi criminali sgominati, i boss catturati in Italia e all’estero, i patrimoni sequestrati. Nondimeno, però, ritengo che nella nostra Regione ci sia in questa fase un risveglio e la sollevazione della coscienza civile in tante popolazioni che prima erano rassegnate e indifferenti e oggi invece sono molto presenti. Questo anche grazie al compito della Chiesa cattolica e di molti vescovi impegnati nel sociale, che in Calabria rappresentano un punto di riferimento.

Un’altra cosa mi permetto di dirvi, andando un po’ nelle azioni concrete: penso che sia ormai chiaro a tutti – a noi lo è in modo particolare – che la ‘ndrangheta riesce a contare quando le regole non ci sono. Se ci sono regole, penso che noi riusciremo a sconfiggere questo fenomeno. Purtroppo le regole non ci sono, e l’azione che abbiamo avviato all’interno del Consiglio regionale si indirizza in più direzioni. Tra queste direzioni ci sono appunto le regole: è fondamentale darci delle regole per poi cercare di avviare accanto alle regole anche alcune funzioni di educazione alla legalità, come mi pare voi stiate già facendo.

La prima cosa che abbiamo fatto in questo scorcio di Legislatura è stato di varare un progetto di legge con la costituzione di un’Agenzia regionale per i beni confiscati alla ‘ndrangheta e alla mafia. Come sapete c’è già l’Agenzia nazionale sui beni sequestrati, che ha sede a Reggio Calabria, che è diretta da un Prefetto e che sta aprendo altre sedi in altre Regioni del Mezzogiorno, in Puglia e in Sicilia. Abbiamo istituito questa Agenzia regionale per collaborare con l’Agenzia nazionale, anche perché da noi i beni confiscati sono 1.532, di cui 1.421 sono gli immobili e 111 le aziende, e molte volte dal sequestro all’assegnazione agli Enti locali e alle cooperative sociali passa molto tempo e, soprattutto, non ci sono le risorse necessarie per poter aiutare i Comuni e le cooperative sociali a rimettere in uso, a ristrutturare e a utilizzare appieno questi beni. Questa norma, che abbiamo approvato da qualche settimana, prevede che il 5 per cento dei Piani regionali delle opere pubbliche sia utilizzato per i beni confiscati alla mafia e alla ‘ndrangheta. Questo penso che sia un segnale forte che abbiamo voluto dare.

Accanto a questo, abbiamo messo in campo anche un altro valore simbolico: la “Bottega della legalità”. Dal nord, dalle zone importanti del Paese molte volte la Calabria è stata vista come il Consiglio regionale più indagato d’Italia, il Consiglio regionale che non aveva nulla su cui scommettere. Noi apriremo, e la presenteremo il 13 dicembre, una “Bottega della legalità” all’interno del Consiglio regionale, per testimoniare che quello sarà il simbolo della legalità nella nostra Regione. Cosa vuol dire? Daremo degli spazi alle cooperative sociali che ci sono, che sono tante nella nostra Regione, che lavorano sui terreni dei beni confiscati alla mafia e alla ‘ndrangheta e che da questi beni ricavano prodotti di alta qualità. Nel Consiglio regionale ci auguriamo che all’inizio dell’anno si possa dare questa possibilità e si possano vendere ai cittadini che faranno visita a Reggio Calabria: anche questo è un sostegno reale che noi vogliamo dare attraverso questa “Bottega della legalità”.

In Calabria c’è un’esperienza positiva che ha anche le sue ramificazioni qui in Lombardia. Il Sindaco Moratti qualche settimana fa ha assegnato un immobile confiscato alla ‘ndrangheta qui a Milano ad una cooperativa del Gruppo GOEL, dove c’è la bottega sartoriale di alta qualità “Cangiari” che in calabrese vuol dire “cambiamento”, cioè avviamo una fase di collaborazione.

A livello legislativo abbiamo affrontato un’altra questione, che è quella dei ritardi dei pagamenti della Pubblica Amministrazione. Purtroppo in Calabria i pagamenti per le forniture hanno tempi biblici, a volte superiamo i 2-3 anni. Anche qui, questa nostra misura che stiamo portando avanti, quella di avere tempi certi per il pagamento delle forniture e delle prestazioni, ci sembra un segnale importante, perché il ritardo dei pagamenti provoca molte volte, giù da noi in Calabria, la mortalità di tutte le imprese. Abbiamo la percentuale più alta, rispetto ad altre Regioni, delle imprese che muoiono, che chiudono non perché non sono capaci e non sanno stare sul mercato, ma probabilmente per il credito – le banche da noi hanno tassi molto elevati – per cui spesso purtroppo le imprese sono portate – qui c’è un’altra questione che ci riguarda – a rivolgersi agli usurai. Sicuramente bisogna affrontare anche il tema dell’usura. E da parte nostra abbiamo anche previsto un fondo per sostenere questo fenomeno, attraverso una società che da noi si chiama Fincalabra.

Abbiamo messo anche in campo un’altra iniziativa, che ho visto che anche voi avete approvato in un ordine del giorno molto importante per la vostra Regione. Questa collaborazione è nata, appunto, da questo vostro ordine del giorno. Seguendo i vostri lavori, ho visto che c’è un bel documento che è stato approvato all’unanimità dal Consiglio regionale della Lombardia, in cui ci sono gli indirizzi e le linee guida sulle quali voi state lavorando.

Mi pare che quest’idea del conto corrente unico, quest’idea dell’anagrafe degli appalti sia un altro elemento importante. Anche in questo caso, noi abbiamo una proposta di legge che è in discussione nella Commissione affari generali. Avere il conto unico per rintracciare, su quel conto corrente unico, tutti i pagamenti in entrata e in uscita mi sembra un’idea forte, di contrasto concreto all’azione della ‘ndrangheta.

Così come vi debbo dire che in Calabria, già dalla scorsa Legislatura, abbiamo avviato la stazione unica appaltante che ha prodotto dei risultati straordinari e positivi anche dal punto di vista del risparmio delle risorse ordinarie del nostro bilancio. Tutti gli appalti vengono effettuati da una stazione unica appaltante, che riguardano gli appalti della Regione, delle AASSLL e di tutti gli enti collegati alla Regione, presieduta da un magistrato della nostra Regione. Questo ha comportato un risparmio enorme di risorse nella nostra Regione.

Accanto a questo, noi abbiamo cercato anche di avviare attività promozionali di educazione con il mondo della scuola. E qui ci sono alcune misure dei fondi europei, dei POR che riguardano progetti di legalità nelle scuole, di divulgazione di questa cultura. In questa direzione, di concerto con l’Assessore alla cultura e alla pubblica istruzione, stiamo lavorando per coinvolgere le scuole in questo processo di sensibilizzazione.

L’altra questione che noi vogliamo affrontare – abbiamo già alcune leggi, però sono scarsamente finanziate – è quella di stare vicino alle vittime della ‘ndrangheta della nostra Regione. Ci sono queste leggi: noi pensiamo di metterle in campo.

Concludo dicendovi un altro pensiero a cui io tengo molto. Penso che questo fenomeno si sconfigge se ognuno fa la propria parte, se facciamo squadra, se interagiamo, se scambiano esperienze, se facciamo rete, ma soprattutto se le Istituzioni si comportano in modo esemplare. I comportamenti e gli esempi ritengo siano essenziali per fronteggiare questo fenomeno.

Penso che legiferare su aspetti normativi che riguardano i termini dei procedimenti, la trasparenza dei comportamenti, le funzioni di accesso agli atti, la trasparenza all’azione amministrativa e i codici di comportamento siano altrettanto esemplari.

Nei prossimi giorni, d’intesa con il Presidente Scopelliti, pensiamo di presentare una proposta di legge che invita i partiti a mettere in campo liste pulite, perché anche questa è una questione che purtroppo attanaglia la nostra Regione. Sappiamo che non sono le leggi che possono andare in questa direzione, però stiamo lavorando con un gruppo di tecnici su questa proposta. I partiti, dal nostro punto di vista, dovrebbero presentare alle Prefetture, trenta giorni prima della scadenza delle liste, i candidati e aspettare dalla Prefettura una valutazione sui candidati, dal punto di vista dei rapporti con la ‘ndrangheta e con la malavita organizzata, per poi lasciare i partiti a fare le proprie scelte. Questo è un altro segnale che vogliamo mettere in campo. Queste sono le nostre idee.

Noi guardiamo con molta attenzione al vostro lavoro, perché – come dicevo all’inizio – da questa Regione si sono sempre governati cambiamenti e si è sempre trovata e tracciata la strada importante per risolvere le questioni. Dal vostro lavoro noi attingeremo anche suggerimenti e consigli per poter procedere insieme.

Anche a nome del Presidente del Consiglio, l’Onorevole Talarico, vi dico che noi saremmo felici di consolidare questo rapporto di collaborazione nelle forme e nei modi che insieme stabiliremo, anche attraverso il responsabile dei nostri Dipartimenti. Qui c’è il dottor Modafferi, che è il Dirigente della Commissione: molto di questo lavoro è frutto anche del suo impegno. Potremmo continuare questa collaborazione dal punto di vista tecnico e dal punto di vista politico.

In questa direzione, vorrei contraccambiare l’invito e, quindi, invitarvi a venire giù in Calabria per visitare la nostra Regione, per visitare la nostra sede e per rendervi conto del lavoro che stiamo facendo, ma soprattutto vorrei farvi vedere la Calabria che non c’è, che molte volte non si vede, che è fatta di persone perbene, di persone oneste, di ragazzi e ragazze che lavorano su questi terreni confiscati alla mafia. Vi vorrei portare in Aspromonte e su tutte quelle aree in cui questo fenomeno molte volte è presente, ma dove stanno nascendo, attraverso un’azione congiunta di tanti soggetti vitali della nostra Regione, fatti importanti. Gradirei molto che potessimo trovare un momento per incontrarci anche giù in Calabria. E se alla fine di questo ragionamento pensassimo di mettere in campo un’azione comune, ne sarei molto lieto, insieme ai miei Colleghi che oggi però non ho portato qui. Comunque, potremmo rivederci giù in Calabria o potremmo rivederci ancora qui per scambiarci informazioni anche una volta che il lavoro è finito e compiuto. Per queste ragioni vi sono grato. Rinnovo i saluti e i ringraziamenti da parte di tutto il Consiglio regionale della Calabria.


PRESIDENTE ZUFFADA

Grazie, Presidente Magarò. Come lei sa, caro Presidente, anche in Lombardia da diversi anni si è verificato un grande sviluppo di iniziative con al centro l’educazione alla legalità e si è costituita una rete di attività, soprattutto ad opera di associazioni di varia natura e cultura.

Sicuramente è contestualmente presente anche un forte impegno dell’Istituzione ai vari livelli, da quelli locali e provinciali alla Regione, che hanno contribuito e patrocinato molte delle iniziative che si sono svolte da parte di queste associazioni di vario tipo.

Ad ogni livello sta crescendo la consapevolezza del carattere strategico dell’impegno contro le grandi organizzazioni criminali. La loro infiltrazione anche nel tessuto economico diventa un problema sempre più grave per lo sviluppo del Paese, uno dei fattori che ne blocca l’attrattiva e gli investimenti e ne condiziona la prospettiva.

Questo aspetto non riguarda solo Regioni di tradizionale presenza e di insediamento: è noto che da anni si sta estendendo sempre di più la percezione che la Lombardia è uno dei luoghi di presenza organizzata e diffusa. Anche il più recente documento della Commissione parlamentare antimafia ha evidenziato la specifica gravità del fenomeno mafioso anche in Lombardia.

Altro aspetto importante è quello della sicurezza dei cittadini. Agli aspetti relativi più propriamente all’attività di ordine pubblico si accompagnano interventi che mirano a consolidare la consapevolezza civile e i valori della convivenza, facendo leva in modo particolare sui giovani.

È, quindi, imprescindibile affrontare il tema dell’educazione alla legalità, attraverso il quale giungere alla consapevolezza della necessità di una convivenza civile anche tra diverse culture e nazionalità.

Il ruolo svolto dall’associazione è insostituibile e rappresenta un patrimonio per l’intera collettività regionale. Da queste esperienze si deve partire e ad esse, va assicurato un sostegno da parte della Regione.

L’educazione alla legalità prevede la promozione e il sostegno alle iniziative attuate anche in ambito scolastico volte a sviluppare progetti che promuovono nelle rispettive comunità il valore della legalità e gli scambi di esperienze per diffondere il valore civile delle buone politiche.

La normativa che la Regione Lombardia intende darsi è finalizzata anche alla promozione di azioni per prevenire e contrastare il diffondersi di atti criminosi sul territorio regionale con l’adozione di alcune procedure amministrative completamente trasparenti per evitare punti oscuri nell’iter delle decisioni pubbliche nelle quali si possa occultare l’illegalità. La creazione del conto corrente unico, di cui alla legge 136/2010 per gli appalti pubblici, rappresenta per tutti un primo e fondamentale luogo di trasparenza e di controllo. Nei progetti di legge che sono stati presentati dalle varie forze politiche sono inoltre previste azioni di sostegno alle vittime delle violenze e la costituzione di parte civile della Regione per i fatti delittuosi perpetrati dalla malavita organizzata nel proprio territorio.

Altro punto di fondamentale importanza è rappresentato dalla previsione di un contributo regionale assegnato ai progetti di utilizzo ai fini sociali dei patrimoni confiscati alle associazioni criminose. Infine, per quanto concerne il tema del contrasto all’usura, gli obiettivi fondamentali del progetto di legge all’esame di questa Commissione sono i seguenti: comprendere tra i beneficiari dell’intervento pubblico tutte le vittime di usura, siano essi lavoratori dipendenti, pensionati od operatori economici; un intervento di tipo contributivo e non mutuato; una contribuzione ai confidi per sostenere le attività; attività di prevenzione, assistenza e consulenza delle vittime reali o potenziali mediante le associazioni impegnate nel volontariato, da molti anni in prima linea su questi temi; l’istituzione di un Osservatorio regionale sui fenomeni che il provvedimento intende contrastare per avere informazioni precise e dati abbastanza prossimi a quelli reali al fine di cogliere le specificità in modo dettagliato.

Il suo intervento ci ha dato alcuni spunti che possono essere utilizzati anche dalla Regione Lombardia in questa logica. Noi siamo in una situazione forse migliore per quanto riguarda il discorso dei pagamenti che vengono effettuati alle imprese che lavorano per conto della Regione e per le società partecipate dalla Regione. Non a caso, nella prossima Finanziaria e, quindi, nel collegato alla Finanziaria è previsto che i pagamenti devono essere ridotti dai novanta giorni, che riguardava gli anni precedenti, ai sessanta giorni per quanto riguarda il prossimo futuro, perché anche noi riteniamo che il fatto che le aziende siano esposte andando a chiedere sostegno da parte delle banche con interessi elevatissimi, soprattutto in Calabria e meno da noi, per i rischi evidentemente che sono connessi, sia uno dei punti principali e fondamentali.

Inoltre si sta procedendo, avendo fatto in Regione Lombardia un Assessorato che ha la competenza della semplificazione amministrativa, per limitare al massimo l’aspetto burocratico in tutto questo, perché davvero in queste difficoltà può annidarsi il problema della illegalità.

Questi sono i motivi per i quali, come Presidente, accolgo molto volentieri gli spunti che lei ci ha dato. E ci auguriamo di continuare in questa collaborazione non soltanto per quanto riguarda l’aspetto specifico, ma anche nei rapporti tra le due Presidenze dei due Consigli regionali, quello della Lombardia e quello della Calabria, per approfondire ed essere di aiuto comune.

La ringrazio. Lascio la parola al Vice Presidente Penati.


Consigliere PENATI Filippo

Innanzitutto, mi associo alle parole del Presidente Boni per esprimere il piacere e la soddisfazione di questo incontro. Anch’io mi auguro che questo possa essere l’inizio di un lavoro e di una collaborazione proficua che possa legare in un gemellaggio non solo simbolico, ma anche di lavoro concreto la Calabria, Regione d’origine della ‘ndrangheta, e la Lombardia, terreno di nuovo sviluppo della ‘ndrangheta.

Credo che qui per troppo tempo si sia sottovalutato il problema delle infiltrazioni mafiose nell’economia lombarda e milanese, fatto anche da esponenti di primo piano delle Istituzioni, che non più di qualche mese fa hanno dichiarato che non c’è un problema della mafia a Milano. Il Prefetto di Milano ha detto questa cosa, e l’ho trovata gravissima.

Credo ci sia stata un’inerzia, che deve essere superata da parte delle Istituzioni. Noi abbiamo, per merito anche del Presidente Zuffada, e lo diceva prima, avviato un discorso per la costituzione della Commissione antimafia. Noi siamo presentatori di una proposta di legge che chiede che anche il Consiglio regionale della Lombardia istituisca una Commissione antimafia, con quelle proposte che venivano enunciate, prese anche sulla base dell’esperienza della Commissione antimafia siciliana. Quindi, chiedendo anche di mettere in circuito le esperienze, quello che lei adesso diceva rispetto al tema di altre cose che voi state facendo e che potrebbero essere mutuate anche da noi e viceversa.

Questa è, intanto, una dimostrazione inequivocabile che c’è la volontà da parte delle Istituzioni al nord e al sud di non sottovalutare il problema, ma di essere presenti per quelle che sono le competenze delle Istituzioni per contrastarlo.

Dico che c’è un’inerzia, perché il Comune di Milano, ad esempio, e in maniera non condivisa e non condivisibile, ha liquidato la non necessità di fare una Commissione antimafia. Tuttavia, considerato anche che Milano dovrà ospitare l’Expo, credo che questo sia uno dei terreni che con maggiore attenzione si guarda. Ecco, credo che, anche alla luce delle cose che potranno emergere dalla collaborazione tra Consiglio regionale lombardo e Consiglio regionale calabrese, possano arrivare anche ragioni convincenti anche rispetto a questa inerzia, a questa resistenza a costituire la Commissione antimafia. È vero che essa non ha poteri specifici. Comunque, può avere una grande competenza e una grande possibilità di intervento se opera, perché ad esempio le procedure amministrative, perché tutto ciò che sta a monte prima ancora dell’arrivo delle imprese legate o controllate dalle associazioni mafiose, possa essere in qualche modo reso più difficoltoso e contrastato sul nascere. Quindi, aiuta la Pubblica Amministrazione, aiuta gli stessi funzionari, responsabili della Pubblica Amministrazione a mettere in campo procedure che siano in grado di prevenire il contrastare di infiltrazioni nella Pubblica Amministrazione.

Mi rendo conto che noi siamo, e concludo, di fronte ad un passaggio che nei prossimi cinque anni vedrà arrivare qui – ce lo auguriamo tutti, perché l’Expo dovrà voler dire anche quello – una serie di investimenti. Non credo che si debba cedere, sbagliando, alla tentazione di dire che siccome c’è il rischio di infiltrazioni mafiose, allora rinunciamo all’opportunità dell’Expo. Facciamo l’Expo e dimostriamo che insieme, anche con una collaborazione come questa, si può scongiurare il rischio, si può ridurre al minimo, si può contrastare il rischio delle infiltrazioni malavitose nei gangli dell’economia e dei pubblici affari.


PRESIDENTE ZUFFADA

Grazie al Vice Presidente. Do la parola al Consigliere Borghetti.


Consigliere BORGHETTI Carlo

Grazie. Ringrazio innanzitutto il Presidente Magarò per la sua visita e per le parole importanti che ci ha detto. Dopo le parole del nostro Presidente della Commissione, Zuffada e del Vice Presidente del Consiglio Penati, intervengo a nome del Gruppo consiliare del Partito Democratico.

Credo che si abbia bisogno, di fronte a un fenomeno come quello di cui stiamo parlando, di una grande alleanza, un’alleanza che ha vari fronti, vari registri, è un’alleanza innanzitutto sicuramente delle Istituzioni, quelle delle politica, ma quelle che governano la Pubblica Amministrazione in generale. Alleanza della politica vuol dire alleanza dei partiti, delle persone che nella politica si impegnano e lavorano, un’alleanza delle rappresentanze, delle forze della cosiddetta società civile, un’alleanza dei cittadini, insomma, una forza che sicuramente si deve rendere più forte grazie all’unanimità di intenti. Qualora questa unanimità di intenti viene indebolita, si indebolisce l’efficacia dell’azione. È inutile nascondersi che quelle volte in cui le polemiche o le diversità di vedute indeboliscono le iniziative, noi facciamo il gioco, invece, di coloro che vogliamo combattere e sconfiggere.

Devo dire che spiace un po’ – e stamattina tra l’altro in Commissione non posso non dirlo – l’assenza dei Consiglieri di maggioranza: è piuttosto eclatante, non vedo Consiglieri della Lega, mentre del PdL abbiamo il Consigliere Alboni e il Vice Presidente Nicoli Cristiani. Ma rispetto alle cose che stavo dicendo fa un po’ dispiacere che questa grande alleanza, in qualche modo, a partire dalla nostra Commissione venga poco rappresentata. Non voglio smentire quel che sto dicendo e non voglio buttarla in polemica. Certo però spiace notare queste sedie vuote qui di fronte.

Credo che dobbiamo recuperare quello che in Consiglio regionale abbiamo già espresso. C’è l’unitarietà di questo Consiglio nel voler arrivare ad un’iniziativa legislativa efficace e concreta. Ecco perché l’altra preoccupazione che abbiamo è che non si debbano dire parole vuote, parole che sotto non abbiano una concretezza e un’efficacia nell’azione. Devo dire che quello di cui si sta ragionando in questa Commissione lavora su due fronti: uno è quello, come si diceva prima, dell’educazione alla legalità, perché pensiamo che sin dai banchi delle scuole, a fronte di una cultura ormai diffusa della furbizia e del più forte, bisogna insegnare ai ragazzi, invece, che la legalità è un valore e che è soltanto nella legalità che c’è il rispetto non solo delle persone ma anche della cosa pubblica, quindi la crescita, lo sviluppo, l’armonia e il benessere di una comunità.

L’altro fronte, ovviamente, è quello dell’iniziativa più concreta che va nei gangli dell’infiltrazione della criminalità organizzata, soprattutto attraverso il meccanismo degli appalti, in particolare, come ci hanno spiegato nelle audizioni, il meccanismo dei subappalti, dove si annidano più facilmente le infiltrazioni.

È chiaro che ci troviamo di fronte anche un quadro normativo già molto sviluppato e complesso, quindi dobbiamo evitare di fare sovrapposizioni. Questi saranno una difficoltà e un lavoro in più che dovremmo fare, quello di coordinare tutto quello che esiste. Credo però che sia importante che si riesca, anche noi come Consiglio regionale della Lombardia, per quelle caratteristiche di cui si diceva, purtroppo negative, anche di presenza della criminalità organizzata, a battere un colpo in maniera forte e significativa.

Credo che sarà anche interessante poter avere una collaborazione istituzionale, lo dico al Presidente e ai Colleghi in Commissione, con il Consiglio regionale della Calabria, che ha già affrontato sicuramente in tanti passaggi questa problematica, sicuramente anche mettendo in campo delle soluzioni che potrebbero essere di esempio e di riferimento per noi nel lavoro che stiamo facendo. Detto questo, non voglio aggiungere ulteriori parole. Ringrazio ancora il Presidente. Credo che tutti siano d’accordo nel chiedergli poi di portare queste nostre parole a tutto il Consiglio regionale della Calabria, quindi ai Colleghi che come noi si sforzano di ottenere questi risultati, in questa battaglia così importante. Grazie.


PRESIDENTE ZUFFADA

La parola al Consigliere Marcora.


Consigliere MARCORA Enrico

Grazie, Presidente. Anch’io voglio ringraziare il Presidente Magarò della sua visita. Noi, all’interno di questa Commissione, abbiamo affrontato e stiamo affrontando con attenzione il tema dell’educazione alla legalità e la riflessione sulla criminalità organizzata.

Dobbiamo mettere mano a un progetto di legge, vedendo di riuscire a fare delle proposte concrete strettamente legate alle competenze della Regione. Visto che il Presidente ci ha dato qualche stimolo con delle proposte che avete portato all’interno della Regione Calabria, anche noi stiamo riflettendo, ma mi piace elencare alcuni argomenti che abbiamo approfondito, che possono essere a loro volta di stimolo. Abbiamo identificato per esempio i grandi ritardi per quel che riguarda il tema dei fondi per l’usura della legge 108 del 1996, dal momento in cui arrivano direttamente agli operatori. Si pensava quindi forse alla possibilità di una specie di anticipo di questi fondi, fatti dalla Regione nei confronti degli operatori, così come abbiamo questa realtà Confidi che svolge un’attività di aiuto nei confronti delle imprese per la lotta contro l’usura. Si rifletteva sulla possibilità di finanziare Confidi per poter essere d’aiuto alle imprese che erano coinvolte nel tema dell’usura, vedendo come questa sia strettamente collegata ai fenomeni malavitosi.

Abbiamo anche riflettuto, poi, sulla possibilità della creazione di un codice etico per tutte le imprese che offrono servizi o fornitura di beni e di cose nei confronti della Regione Lombardia. All’interno di questo codice si preveda la possibilità di identificare un comportamento eticamente corretto da parte degli amministratori e degli organi dirigenti delle imprese che appunto svolgono servizi per la Regione. Abbiamo pensato alla creazione di white list all’interno delle Prefetture, che siano già delle imprese in qualche modo verificate della loro chiarezza e limpidezza, per poi svolgere attività con la Pubblica Amministrazione.

Abbiamo riflettuto molto poi su come la Regione possa aiutare quel grande fenomeno positivo rappresentato dalle associazioni di volontariato, le quali con un’attività continua e costante sono un elemento di aiuto, di sussidiarietà nei confronti degli Enti pubblici territoriali dove non riescono ad arrivare, così come anche gli oratori che, spesso e volentieri, sono quel punto di socialità che riescono a integrare e ad essere presenti nel tessuto sociale. Abbiamo riflettuto sulle società sportive: anche queste sono una realtà e riescono a riportare, soprattutto i giovani, allo spirito sano della competitività, del sacrificio e del desiderio di ottenere dei risultati in modo assolutamente positivo.

Così come il grande problema della domanda e dell’offerta del lavoro: trovare tutte le possibilità perché il matching tra la domanda e l’offerta del lavoro possa essere in qualche modo agevolato, magari con l’integrazione o la pubblicità di quei portali che già esistono per il mondo del lavoro e, soprattutto, dei giovani che si avvicinano al mondo del lavoro. Trovare, cioè, uno strumento con cui poter fare in modo che ci sia un incontro tra la domanda e l’offerta. Queste sono alcune proposte su cui stiamo riflettendo, sui cui stiamo discutendo e che speriamo di riuscire ad integrare all’interno di questo lavoro legislativo che sta facendo questa Commissione.

Mi piacerebbe suggerire un argomento, che personalmente mi sta molto a cuore, ma che sarebbe anche un bel segnale per questa Commissione, perché la sua visita non rimanga un qualche cosa di vuoto, ma possa diventare un qualche cosa di fattivo. Magari, lo affido alle mani del Vice Presidente Penati e del Vice Presidente Nicoli Cristiani, che in questo momento non è presente. Ma anche ai membri della Commissione. Ritengo che sarebbe una cosa interessante e anche bella riuscire a presentare, sia nel Consiglio regionale lombardo sia nel Consiglio regionale della Calabria, un’identica mozione che venga, poi, approvata all’interno del Consiglio e, all’interno di questa mozione, sollecitare le due Regioni a divulgare presso i giovani la nostra Costituzione italiana. La Costituzione italiana ha una parte relativa ai diritti e ai doveri dei cittadini: ritengo che la legalità, la lotta alla criminalità passi attraverso la piena conoscenza della nostra Costituzione. D’altronde, il Ministro Gelmini ha introdotto dall’anno scorso il corso di legalità, di educazione alla Costituzione, e da quest’anno ci sono proprio i decreti attuativi che riportano nei programmi scolastici la Costituzione italiana.

Sollecitare che la nostra Costituzione italiana ritorni ad essere un punto di riferimento nei confronti dei giovani, e noi lo portiamo avanti politicamente con una mozione, potrebbe essere sicuramente un segno della volontà di riportare la tematica dei diritti e dei doveri nei confronti dei nostri giovani e di tutti i cittadini italiani. Magari potrebbe essere anche sviluppata l’idea che, all’interno di tutti i luoghi pubblici della nostra Regione e della vostra Regione, sia affisso un manifesto dove siano riportati almeno i primi 53 articoli della Costituzione italiana. Questa credo che sia una mozione con la quale insieme, noi come Regione Lombardia e voi come Regione Calabria, altro non facciamo che riportare come punto di riferimento la nostra Costituzione.


PRESIDENTE ZUFFADA

Prego, Consigliere Alboni.


Consigliere ALBONI Roberto

Grazie, Presidente. Presidente Magarò, i miei ringraziamenti sono forse gli ultimi, ma si aggiungono agli altri: sono sinceri e la prego di portare cordiali saluti anche al Presidente Scopelliti. La cosa che, secondo me, è fondamentale – che oggi emerge da questa Commissione e che lei ha capito perfettamente – è che certamente sia maggioranza che opposizione si trovano in sintonia su quello che è un punto fondamentale, un obiettivo da conseguire e una strada da studiare insieme.

È innegabile che i lavori in II Commissione, anche con un comitato ristretto, sono iniziati già da tempo. Ci eravamo proposti anche di poter licenziare al più presto quello che poteva essere un testo fondamentale, per dare anche una risposta politica, a quello che si aspettano, poi, i cittadini di tutta la Lombardia e che potesse tranquillamente affiancarsi anche a quello che quotidianamente è il lavoro delle Forze dell’ordine e della magistratura.

È logico, poi, che nella serietà e nella sensibilità della maggioranza e dell’opposizione c’è anche stata certamente, prima di tutto, la volontà di non farne uno spot, ma di fare qualche cosa di concreto. Infatti, siamo arrivati di comune accordo anche a utilizzare quello che ci è concesso, grazie al Presidente Zuffada, dalle audizioni in poi, proprio per creare un impianto forte, una legge quadro che non volesse ridursi nel lavoro di pochi mesi – è importante quello che è stato fatto – per poi licenziare una parte di quello che volevamo dire.

Intraprenderemo anche altre strade, proprio per toccare quei temi che vanno dall’educazione alla legalità, fino alla richiesta che ci è arrivata da più voci, come ad esempio quella della lotta all’usura, quindi della difesa nei confronti non solo delle imprese, ma anche dei cittadini. Anche in questo caso, grazie a chi è venuto in audizione, abbiamo capito – se era necessario capirlo, ma bene o male un po’ tutti ne eravamo al corrente – che l’usura non colpisce solo l’azienda, ma – ahimè – colpisce il privato in particolar modo e poco è emerso, specialmente sui mezzi di comunicazione, di quanti privati soffrono di questo problema. Regione Lombardia non poteva certamente rimanere ferma o rifarsi a leggi ormai antiche, che purtroppo – come diceva lei prima – sono ottime leggi, ma con pochi fondi. Bisogna essere all’altezza e essere al passo con i tempi.

Quindi, questa collaborazione che c’è a trecentosessanta gradi in Regione Lombardia vuole, secondo me, se me lo concede, significare che prima di tutto quello che tutti i nostri cittadini hanno letto sui giornali e hanno visto nelle televisioni, da poco prima dell’estate in poi, non deve rimanere solo una cronaca. Per noi non è lettera morta.

Mi spiego meglio. È improponibile pensare o lasciar pensare che Regione Lombardia e Regione Calabria vengano chiamate in causa solo ed esclusivamente per i blitz fatti fortunatamente dalle Forze dell’ordine. È improponibile pensare che, in Regione Lombardia, la più grande comunità non lombarda, che è proprio quella che arriva dalla Calabria, perché supera ormai le 900.000 unità (è la comunità più grossa che c’è qui), sia per forza di cose da abbinare, in funzione di ciò che è passato tramite i mass media, a qualche cosa che non funziona e a qualcosa che non va.

Non sono l’unico: tutti quanti abbiamo un ottimo ricordo della Calabria, per chi ci è andato in vacanza, come me, per chi ci è andato per lavoro, come me, per chi ha la possibilità se non altro di dimostrare che è impossibile – quello che dicevo prima – coniugare la comunità della Calabria solo ed esclusivamente, come è stata dipinta oggi, con la malavita.

Questo per noi, in Consiglio regionale, è forse uno dei punti principali, se non altro il primo punto. La malavita non ha un “padrino” territoriale. Credo che la malavita arrivi dove ci sono i soldi: finché ce ne sono, questa tenta di insediarsi. Ma siccome qui siamo italiani e teniamo alla nostra Nazione, è logico che ci impegneremo al massimo per poter fare quello che è giusto fare.

Mi auguro, anzi ne sono convinto, che questo incontro di oggi sia l’inizio di una collaborazione proficua tra Regione Calabria e Regione Lombardia – come è stato detto anche dai miei Colleghi precedentemente – quasi per suggellare un percorso di collaborazione che non vorrà certamente fermarsi a una visita (e la ringraziamo sin d’ora) in Regione Calabria. Poi ci dirà lei se verremo in quel di Cosenza, dove lei bene o male ha avuto una carriera bellissima, e le faccio i complimenti, o andremo a Reggio Calabria o in altre parti.

Sta di fatto che – come ha detto il Collega Marcora – è giusto portare all’attenzione dell’opinione pubblica, anche tramite una mozione, un documento di Consiglio, qualche cosa che sia la fotocopia tra Regione Lombardia e Regione Calabria. Ma altrettanto giusto è, dopo aver licenziato il provvedimento, peraltro facendovi vedere quello che stiamo facendo in Commissione, la futura legge che interesserà, appunto, questo tema, che ormai è diventato di dominio pubblico, anzi sempre di più, riuscire a capire un po’ quanto collaborano gli organi istituzionali che stanno dalla parte delle Forze dell’ordine e della Magistratura. Si può anche collaborare tra di noi come politica, perché il gusto di fare politica è anche quello, se non altro tentare di capire, grazie alla tradizione e alla cultura, come poter interagire, sfaccettare – come le dicevo prima – e portare alla luce quello che c’è di bello della Calabria e che abbiamo anche in Lombardia, quindi la comunità, e viceversa.

Io non so quanti uomini che mangiano panettone lei ha giù a Cosenza: saranno pochi. Però, sta di fatto che molti sono i suoi conterranei che sono qui.

Questo, secondo me, deve essere lo spirito che ci deve contraddistinguere. Altrimenti, è finita. È finita una collaborazione. Del resto, quando si fanno degli accordi, dei patti bilaterali, questi vanno avanti negli anni. Non vengono solamente sanciti per il periodo che serve. Guardi, glielo dice uno che abita in Brianza, che nell’ultima maxioperazione “Infinito” ha visto anche la sua terra fortunatamente in quel senso falcidiata di chi era giusto togliere. Ripeto, fortunatamente.

Ma oggi, come maggioranza e opposizione, proprio perché siamo contrari alla strumentalizzazione, dobbiamo saper dare una risposta che sia certamente positiva, ma per darla positiva lo potremo fare in futuro grazie anche a degli strumenti e a dei dati che grazie a voi arrivano proprio perché sulla bilancia potremo andare a proporre le positività.

Per esempio, è impensabile che in Regione Lombardia non si possa parlare di, poco o tanto che sia, quanto l’imprenditoria della Calabria si sia insediata e stia creando, anch’essa, dei posti di lavoro. Questo dobbiamo ricordarlo.

Imprenditori che arrivano o che sono nati nelle varie Province della Calabria qui in Regione Lombardia che hanno creato posti di lavoro ce ne sono. Bisogna far emergere questo, perché non solo l’elettore, ma anche il cittadino ha un po’ la memoria corta. Quando vede in televisione qualcosa di positivo ne è contento per cinque minuti. Mentre quando vede qualcosa di negativo se lo ricorda per tutta la vita.

Non deve certamente ridursi solo a questo il messaggio politico che esce da due Regioni importanti come le nostre, ma deve essere anche questo.

Quindi, quando, se il Presidente Zuffada e i Colleghi saranno d’accordo, riusciremo a licenziare il provvedimento, se non altro dalla Commissione, ma penso non ci sarà nulla di male avere un’informazione bilaterale non dico quotidiana, ma perlomeno nei tempi che può essere accolta, con voi e con la sua Commissione in particolare, se riceveremo qualche suggerimento sicuramente non farà male. Non fa mai male, anche perché credo debba passare proprio questo messaggio, visto e considerato che – e chiudo – sia i giornali per vendere tante copie sia le televisioni per fare tanta audience hanno bisogno della notiziaccia, non della notizia. Credo che siamo stanchi entrambi di questa cosa e credo che vogliamo mandare ben altro messaggio ai cittadini e agli amici d’Oltralpe. L’Italia è tutt’altra cosa.

Tra l’altro, andremo anche a festeggiare, secondo me, con un appuntamento così tanto importante in quel del 17 marzo, il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, e allora facciamolo con dei messaggi politici importanti che possono anche nascere dalle Commissioni di queste due Regioni. Grazie.


PRESIDENTE ZUFFADA

Grazie, Consigliere Alboni. Prego, Consigliere Fatuzzo.


Consigliere FATUZZO Elisabetta

Vorrei, anch’io, ringraziare il Presidente Magarò soprattutto per aver preso l’iniziativa di contattarci e proporre questa collaborazione. Noi, come già anticipato dal Presidente Zuffada, ne siamo molto felici, soprattutto perché abbiamo come obiettivo la concretezza e, quindi, abbiamo come obiettivo quello di realizzare dei progetti di legge che possano essere utili alla nostra Regione.

Vorrei associarmi alla proposta del Consigliere Marcora sulla questione dell’educazione dei nostri giovani a meglio conoscere la nostra Costituzione.

Chiederei al Presidente Zuffada di mantenere i contatti il più possibile stretti con la Commissione della Regione Calabria soprattutto per quanto riguarda il tema degli appalti, del conto corrente unico, dell’anagrafe degli appalti, che il Presidente Magarò ha citato. Inoltre, se non erro, ha anche annunciato un PDL già in discussione nella Commissione competente del Consiglio della Regione Calabria. D’altronde, per noi del Comitato ristretto era ed è tuttora molto interessante capire come lì è stato affrontato il tema e se hanno risolto la questione della presenza già nella nostra legislazione nazionale, peraltro già prevista dall’ultima legge del Ministro Maroni, dell’anagrafe degli appalti e del conto corrente unico. Magari ci può dare qualche spunto su come inserirla nel nostro PDL, e non quello dell’educazione alla legalità, ma quello successivo che affronteremo insieme al tema dell’usura e quant’altro. Grazie, Presidente.


PRESIDENTE ZUFFADA

Grazie, Consigliere Fatuzzo. Comunico, peraltro, che il Presidente Magarò ci ha lasciato i tre progetti di legge della Regione Calabria che riguardano nel merito la misura per garantire la legalità, l’istituzione dell’Agenzia regionale per i beni confiscati e gli interventi per contrastare i ritardi di pagamento alle imprese della Regione.

Abbiamo già e faremo avere i nostri PDL che sono stati presentati per questo quadro complessivo dell’educazione, legalità e lotta alla criminalità. A breve, secondo l’indicazione della II Commissione, saranno pronte due bozze che raggruppano questi PDL, che mi auguro siano motivo di discussione rispettando abbastanza i tempi indicati dal Consiglio regionale, perché si possa quanto prima uscire con un primo provvedimento. Siamo favorevoli a continuare questa azione di collaborazione e di scambio di notizie per programmare, come concorderemo al limite, questa ulteriore collaborazione e l’eventuale visita alla Regione Calabria.

Ringrazio il Presidente Magarò per l’attenzione e soprattutto per la collaborazione e gli spunti che ci ha dato. Adesso lascio a lui la parola. Successivamente, chi vorrà sarà ospite gradito a un pranzo di lavoro che il sottoscritto, a nome vostro, offrirà al Presidente della Commissione. Prego.


PRESIDENTE MAGARÒ Salvatore

Grazie ancora a voi. Venendo ieri dalla mia Regione, dove registravo ventidue gradi, in una Regione gelida dal punto di vista della temperatura, dopo questo incontro si rafforzano le mie convinzioni, perché la vostra reazione forte, corale e unitaria che c’è stata a questo fenomeno è stata la bussola che mi ha spinto a ricercare questo incontro leggendo quell’ordine del giorno che voi avete approvato in Consiglio regionale. Penso, infatti, che la strada da seguire sia, appunto, quella di creare, come diceva qualcuno, una grande alleanza, quella di fare rete e fare sinergia con tutto quello che ci circonda, iniziando dalle Istituzioni, che devono fare fino in fondo il proprio dovere.

Mi sono sempre posto questa domanda: da che parte devono stare le Istituzioni? È questa la domanda che io mi pongo continuamente, alla quale – dico con molta chiarezza – rispondo che noi dobbiamo stare dalla parte della legalità, perché gli esempi e i comportamenti molte volte sono più esemplari e più significativi con delle azioni concrete. Esempi e azioni concrete ritengo che siano decisive.

Vorrei sottolineare questo vostro spirito unitario, perché su questa questione non ci possono essere divisioni di alcunché. Serve una unitarietà nell’azione e nel contrasto a questo fenomeno. E voi su questo aspetto avete dato un esempio edificante, dal mio punto di vista. Molte volte nel Mezzogiorno, nel sud ci dividiamo anche su questo fenomeno. Si organizza una marcia contro la ‘ndrangheta e poi se ne organizza un’altra da parte di altri soggetti e di altre Istituzioni. Questo esempio di unitarietà è l’esempio che io vorrei sottolineare con forza.

L’altra cosa che dal mio punto di vista è significativa è che su questo tema scambiarci esperienze è positivo, ma soprattutto scambiarci competenze, perché la competenza sarà sempre più la cifra che caratterizzerà le Regioni moderne, le Regioni che vogliono guardare al resto d’Europa. Io ho sempre guardato a Milano e alla Lombardia come ad una delle Regioni dove le competenze ci sono, dove le idee ci sono, dove forse si riesce a guardare molto più avanti rispetto al Mezzogiorno e all’elaborazione che noi poniamo in atto. Questa grande alleanza, questo gemellaggio, questo fare squadra, questo fare rete, dal mio punto di vista è fondamentale.

In Calabria, per fortuna, è cresciuta questa voglia di contribuire a sconfiggere questo fenomeno. Non siamo più la Calabria di vent’anni fa, c’è un mondo vitale, c’è una Calabria che non c’è. Dalla stampa, dalla televisione forse vedete, come diceva il Collega Alboni, gli aspetti negativi. Però vi posso assicurare che in Calabria c’è tanta gente onesta, perbene, che fa fino in fondo il proprio lavoro, che si alza la mattina per portare da mangiare alle proprie famiglie, che vuole riscattarsi da questo fenomeno. Per fortuna, dobbiamo riconoscerlo, anche nel Mezzogiorno la magistratura, le forze dell’ordine, lo Stato, stanno facendo di più rispetto al passato: arresti eccellenti e attività di prevenzione sono elementi positivi nella nostra Regione. Così come nel mondo giovanile ritengo sia cresciuta una cultura della legalità.

In Calabria non si tratta di una questione di risorse. Io vado sostenendo che le risorse devono procurare sviluppo. Ne abbiamo avute tante, di risorse, in passato, in Calabria, però queste risorse non hanno procurato nessuno sviluppo, sono andate molte volte ad ingrossare le finanze della ‘ndrangheta e della malavita. È vero che i subappalti sono l’elemento negativo della questione appalti anche in Calabria.

Abbiamo bisogno, in Calabria, di spendere bene, di avere idee chiare, di avere una programmazione che a volte non abbiamo avuto e soprattutto c’è bisogno di applicare un principio che in Europa si applica da tempo: quello di premiare e di punire. Dobbiamo premiare le buone prassi del territorio: anche qui ho avanzato una proposta di legge, nella scorsa Legislatura, che era molto semplice. Avevo detto al mio Consiglio regionale che se c’è un Sindaco, per esempio, che riduce il contenzioso, se c’è un Sindaco che elabora un progetto di qualità, se c’è un Sindaco che effettua una gara trasparente, che finisce i lavori nei tempi contrattuali, che non lascia cattedrali nel deserto, che non va incontro a cinquanta perizie di variante, io penso che quel Sindaco debba essere premiato con ulteriori finanziamenti, perché anche il Sindaco che fa l’opposto capisce da questo punto di vista, come si deve comportare. Se cioè questo principio l’applicassimo nella sanità in Calabria, cioè se i primari fossero scelti sulla base delle competenze e non sulla base dell’appartenenza, se il merito fosse la bussola di orientamento, probabilmente in Calabria le cose andrebbero in modo diverso.

Sono soddisfatto anche di questa riunione che sgombra da ogni pregiudizio, di questo rapporto che abbiamo iniziato, che io non vorrei interrompere. Raccolgo l’invito e ringrazio ancora una volta il Presidente della Commissione per avermi dato questa possibilità, perché la Calabria che io vorrei rappresentare è anche quella di tanti calabresi perbene che si trovano qui a Milano, in Lombardia, che sono bravi medici, bravi docenti, bravi operai. Purtroppo noi abbiamo bisogno di guardare a voi: probabilmente anche il bilancio della sanità della vostra Regione si chiude in equilibrio, perché la nostra Regione manda i calabresi a curarsi qui in Calabria. Noi vorremmo che da questo incontro nascesse una fase di collaborazione.

Come procedere? Come andare avanti? Lascerei al vostro intelligente Presidente di indicare la strada da seguire. Ci sono anche i nostri dirigenti delle singole Commissioni che potrebbero dialogare. Io terrei molto a questo fatto simbolico di portarvi a vedere l’altra Calabria, che la stampa molte volte purtroppo non vi racconta e non vi presenta. Qui ci sono autorevoli personaggi, rappresentanti di partiti importanti, che conoscono il Mezzogiorno e la Calabria e che sanno bene che c’è un’altra Calabria. La nostra voglia è di far emergere questa Calabria e di mettere in un angolo quella Calabria negativa che purtroppo la stampa dipinge sempre puntualmente rispetto alle cose positive, come diceva il Collega.

Vi ringrazio dell’ospitalità. Auguro buon lavoro a voi e a noi.


PRESIDENTE ZUFFADA

Grazie, Presidente Magarò. Dichiaro conclusa la seduta.


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