20 dicembre 2010    

Un protocollo per promuovere la cultura della legalità (di Cristina Cortese)


Promozione della cultura, recupero dei valori e sensibilizzazione dei giovani sui  temi della convivenza civile e democratica contro la violenza di ogni tipo: sono valori che s’irradiano forte, nell’Auditorium Calipari, arrivando al cuore degli oltre settecento studenti presenti, mentre il Presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico e la coordinatrice nazionale di ‘Riferimenti’ Adriana Musella sottoscrivono il documento che li contiene sotto lo sguardo del Procuratore Generale, Salvatore Di Landro e del  Comandante Provinciale dell'Arma dei Carabinieri Pasquale Angelosanto. 

E’ una bella giornata, a Palazzo Campanella dove, in occasione della presentazione del progetto “Gerbera Gialla 2011” e del calendario realizzato da “Riferimenti” (che ha ottenuto l’adesione ufficiale del Capo dello Stato Giorgio Napolitano con una speciale medaglia di bronzo), s’innesta il  protocollo d’intesa tra il Consiglio regionale della Calabria ed il Coordinamento Nazionale Antimafia “Riferimenti”.  Il progetto, che per il Consiglio regionale è stato seguito nel suo iter preparatorio dal vicepresidente del Consiglio,  Alessandro Nicolò, si colloca nel  preoccupante clima di destabilizzazione vissuto in questo momento dalla Calabria, “a causa – si legge nel protocollo – della recrudescenza del fenomeno mafioso ed in particolare delle intimidazioni ripetute nei confronti di magistrati e pubblici amministratori da parte della ‘ndrangheta”.    A moderare gli interventi, il capo ufficio stampa del Consiglio regionale, Gianfranco Manfredi. E’ stato lo stesso presidente del Consiglio regionale, Francesco Talarico, a porgere il saluto al Procuratore generale della Repubblica, Salvatore Di Landro, al comandante provinciale dei carabinieri, col. Pasquale Angelosanto, ed agli oltre settecento studenti medi  accompagnati dai loro docenti.

“E’ una giornata significativa – ha detto Talarico – che vede ancora una volta insieme la parte migliore della Calabria ed il suo futuro rappresentato dai giovani qui presenti.  Con il protocollo d’intesa sottoscritto – ha proseguito Talarico - vogliamo lanciare un messaggio forte al crimine organizzato per dire che la Calabria vuole uscire dal ricatto del sottosviluppo misurandosi con gli strumenti della cultura e della conoscenza, per costruire un’autentica modernità, frutto di impegno e di speranza. Ai giovani – ha detto ancora Francesco Talarico – vogliamo dedicare ogni risorsa utile per stimolare in loro l’affermazione della cultura della legalità, strumento essenziale per crescere sul piano civile e sociale.  In questa direzione – ha evidenziato Talarico -  stiamo intensamente lavorando con il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, per gettare le basi per un’autentica rinascita della nostra terra. Una Calabria diversa è possibile dove le giovani generazioni possano sperimentare la loro formazione per contribuire a sconfiggere la cultura della violenza e dell’illegalità”. Francesco Talarico, inoltre, ha rinnovato la solidarietà al Procuratore generale della Repubblica, Salvatore Di Landro, ed ha ringraziato le forze dell’ordine per la loro opera di prevenzione e di repressione del crimine. “Questo protocollo d’intesa – ha puntualizzato Talarico – è una premessa che apre future sinergie tra la Regione e le istituzioni dello Stato per implementare un continuo lavoro di confronto che abbia tra i suoi obiettivi principali lo sviluppo culturale delle  generazioni future”.  Nel corso della manifestazione è altresì intervenuto il vicepresidente del Consiglio regionale, Alessandro Nicolò. “Nonostante il difficile momento  - ha detto - non vengono certamente meno le speranze di costruire una società più equa ed attenta nelle sue dinamiche, capace di valorizzare il meglio di ogni individuo dentro un programma di rinascita più generale della Calabria e dell’intero Mezzogiorno. La scuola e la cultura, innanzitutto, tra gli obiettivi principali, luoghi materiali ed immateriali allo stesso tempo, dove si praticano i primi innesti sui giovani, dove ci si prepara a discernere le convenienze del bene a discapito del male. Su questo terreno, associazioni benemerite come Riferimenti, e la buona politica, possono trovare un solco di lavoro comune per sottrarre con il buon esempio molti giovani al fascino perverso che emana la delinquenza organizzata”.

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