21 novembre 2005    

L’appello dei giovani della Locride












“Al Presidente del Consiglio Regionale, On.  Giuseppe Bova e al Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi



Caro Presidente,

lo scorso 16 Ottobre alle ore 17,30 la nostra amata Calabria ha subito un attacco senza precedenti.GIOVANI LOCRIDE

L’uccisione a Locri del vice presidente del Consiglio regionale Francesco Fortugno rappresenta infatti uno spartiacque storico per la nostra regione: la ‘ndrangheta ha dichiarato guerra aperta alla classe politica calabrese e soprattutto, ha dichiarato guerra a tutti i calabresi.

L’aver scelto un giorno particolare, lo svolgimento delle primarie dell’Unione, e un luogo particolare, il seggio di Locri, rende la nostra analisi e la nostra indignazione ancora più forte. La ‘ndrangheta, a nostro avviso, uccidendo un rappresentante delle istituzione ha voluto perseguire un duplice intento: innanzitutto mandare un chiaro segnale intimidatorio alle strutture democratiche e in secondo luogo mortificare i cittadini della Locride che stavano vivendo un giorno di rinnovata passione politica.

Le cosche della Locride hanno sempre esercitato sul territorio una pesantissima oppressione, l’aria di ‘ndrangheta infatti si respira per le strade dei nostri paesi. In qualsiasi ambito sociale c’è la presenza dirigista della locale ‘ndrina! Alcuni esempi: negli ultimi anni circa trenta amministrazioni comunali sono state sciolte per infiltrazioni mafiose nella nostra zona, esistono veri e propri “uffici di collocamento” paralleli gestiti dai boss dei paesi, appalti e subappalti vengono divisi con assoluta precisione alle varie imprese riconducibili alle “famiglie” di mafia, commercio e conseguente riciclaggio di denaro sono fenomeni evidenti nei Corsi principali delle nostre cittadine, e infine un giro d’affari illecito che è stimabile in 35 mila milioni di euro annui (quanto il pil di una nazione di medie dimensioni)!

Cifre e fatti che avrebbero dovuto scuotere l’opinione pubblica nazionale, i palazzi romani e soprattutto noi calabresi, il risultato è invece che ci si ricorda della Calabria e in particolare della Locride solo dopo l’uccisione di Franco Fortugno.

Lo spirito con cui Presidente le inviamo questa lettera non vuol essere, comunque, rinunciatario e disfattista; a noi non interessa conoscere “i perché” la ‘ndrangheta e la vessazione subita dai calabresi non abbiano avuto preminenza nella agenda politica italiana, e neanche sapere il come sia potuto accadere che 23 omicidi, in un bacino popolato da meno di 50000 abitanti, siano stati dimenticati o peggio snobbati. Oggi, a noi giovani interessa trovare un modo per reagire, un modo per capire quali siano gli strumenti da adottare per liberarci dal giogo mafioso.

Dicevamo all’inizio che le 17,30 del 16 Ottobre 2005 rappresentano uno spartiacque storico, un atto di arroganza senza precedenti... bene quel giorno rappresenta anche una nuova speranza...

Il sacrificio di Franco Fortugno è stata una frustata che ha colpito tutte le genti della Calabria, noi giovani ci siamo svegliati dal torpore in cui vivevamo e abbiamo riscoperto la capacità di indignarci. Con questo spirito, Presidente, abbiamo sfilato il 17 e il 18 Ottobre per le vie di Locri, con questa consapevolezza abbiamo salutato per l’ultima volta Franco durante le esequie e con grande passione ci accingiamo a combattere questa battaglia storica.. .lo scontro tra onesti e disonesti, tra bene e male.

Da soli però tutti i nostri sforzi rischiano di essere improduttivi.

I giovani, la società civile possono dare un contributo insostituibile, ma questi deve essere integrato con l’impegno della politica, sia nazionale che locale.

Chiediamo pertanto che il mondo politico, senza distinzione alcuna, adotti tutti gli atti, legislativi e non, idonei alla repressione della ‘ndrangheta.

Ci permettiamo di suggerire alcune idee:1) maggiori controlli nelle asl (la sanità infatti rappresenta circa il 70% delle spese della regione) e nomina di dirigenti di specchiata onestà; 2) maggiore sfruttamento dei beni confiscati alla ‘ndrangheta e riconversione in spazi di legalità; 3) incontri organizzati in tutte le scuole e università sulla cultura della legalità; 4) investimento nelle risorse naturali al fine di creare nuove opportunità lavorative; 5) dotazione di strumenti adeguati alle forze dell’ordine e magistratura.

Noi vediamo in questi cinque punti le basi di una riscossa civile ed economica della nostra terra, della amata Locride, queste nostre proposte però, anche se ipoteticamente attuate, non sortiranno nessun effetto se continuerà a persistere uno scollamento tra giovani e istituzioni.

Crediamo che solo attraverso un sempre maggiore coinvolgimento, con un ascolto continuo della “base” e una collaborazione costante tra le varie parti si possano scrivere le pagine di una nuova storia della nostra terra.

Oggi siamo qui per chiedere la collaborazione della politica, riponendo in Lei, quale rappresentante dell’intero Consiglio Regionale, le nostre speranze e le nostre inquietudini sicuri che saprà farsi tramite delle nostre voci.

Vorremmo che questo nostro appello arrivasse, attraverso Lei, alla persona che più di ogni altra ha dimostrato la propria vicinanza alla Calabria e ai suoi giovani, ci riferiamo al nostro Presidente della Repubblica; l’omaggio che, nelle ore successive all’omicidio, il Presidente Ciampi ha voluto rendere a Franco Fortugno ci ha ridato fiducia nelle istituzioni e ci ha fatto scorgere il progetto di una Calabria migliore. Per questi motivi vogliamo ringraziare il Presidente Ciampi e assicurargli il nostro impegno per la costruzione di una Locride migliore.

Grazie Presidente Bova per tutto quello che farà per la nostra terra.


Locri, lì 25 Ottobre 2005                                                  I Giovani della Locride”

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