16 dicembre 2010    

Fedele (Pdl): 'Con la riforma Gelmini, fine dei baronati'


Il capogruppo del Pdl Luigi Fedele“E’ una riforma che produce benefici per gli studenti e segna la fine del ‘baronato’, mentre  rilancia l’autonomia degli atenei introducendo criteri meritocratici, d’altronde la fine degli scatti di carriera ‘ope legis’ ne è la dimostrazione”. Plaude alle riforma Gelmini dell’Università, approvata dalla Camera anche con i voti dei finiani, l’onorevole Luigi Fedele, presidente del Gruppo del Pdl in Consiglio regionale, che spiega: “Sul piano politico ed istituzionale,  rappresenta una delle riforme strutturali  su cui il centrodestra ha scommesso una posta importante.  Sul piano, invece, più squisitamente operativo – aggiunge  Fedele - la riforma costituisce una forte schiarita, di cui si aveva bisogno in un settore che, pur rappresentando l’ossatura dello sviluppo economico e culturale, per decenni è stato letteralmente abbandonato, al punto che tante Università sono purtroppo diventate carrozzoni clientelari privi del benché minimo ancoraggio con le istanze del territorio e del tutto autoreferenziali. Finalmente, adesso, dando anche sicurezze ai professori associati, 1500 saranno assunti per tre anni, e valorizzando la figura del ricercatore, per la cui funzione sono state introdotte regole certe, e  prevedendo, ancora, l’abilitazione scientifica nazionale per i docenti con cui si  pone  fine al cosiddetto ‘localismo’, l’Università italiana può risalire la china”. Conclude il Presidente del Gruppo del Pdl: “Ai giovani dico senza panegirici di non lasciarsi strumentalizzare,   perché  è in gioco il  loro e quindi il  futuro del Paese. La protesta è legittima, ma alla condizione che non accechi l’autonomia di pensiero. Specie nel Sud e segnatamente in Calabria, c’è l’urgenza di avere dalle Università un apporto sganciato dagli interessi conservatori e dai pregiudizi ideologici. Senz’altro Università più libere -  in questo senso va per esempio  la norma che prevede un solo mandato per i Rettori - capaci di realizzare borse di studio non solo per i bisognosi ma anche per i talentuosi, potranno efficacemente  concertare, assieme alla buona politica che in alcune Regioni del Mezzogiorno come la Calabria intende cambiare i metodi del passato, il riscatto del Sud”    

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